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Il ‘violino’ di Gilardino ha suonato la riscossa del Grifo

Alberto Gilardino e Vittorio Sirianni

Con tutto il rispetto per i tedeschi-americani che certamente amano questa società, è stata una bella cosa tornare un po’ a quella ‘italianità’ e a quella ‘genovesità’ che, onestamente, ci mancava da tempo.

Si è chiusa dunque l’epoca Blessin. “Chi non ha dato, non ha dato e chi non ha avuto, non ha avuto”, lo slogan dedicato a Blessin fino a due giorni fa.

E’ iniziata l’era Gilardino che potrà concludersi anche molto presto, ma per ora è tornato con il suo ‘violino’ a suonare la riscossa del Grifo.

Contro il Südtirol il Genoa ha conquistato tre punti meritati, nonostante che il Gila abbia conosciuto tatticamente i suoi appena tre giorni fa. Non si poteva fare di più, per cui basta oggi apprezzare il risultato. Il bel gioco verrà, ci auguriamo. Finalmente si è vista una manovra non eccezionale, ma comunque realizzata con un certo buon senso, con una certa logica. Gli stessi giocatori sono apparsi meno confusionari, meno tesi. Certe manovre, specie nel primo tempo, sono sembrate ben realizzate, anche se in attacco i gol non arrivavano. Nella ripresa il Grifo ha tirato fuori gli artigli, nel senso che è apparso meno lineare, ma con quella certa voglia di abbattere gli avversari che ci ricordava la squadra di inizio campionato. E infatti, ecco che sono arrivati ben due gol, quasi un miracolo!

Semper si è visto sempre più sicuro, finalmente Puscas è apparso un buon ‘puntatore’ a rete (il suo primo gol è stato voluto), Aramu finalmente ha mostrato quella lucidità che gli è sempre mancata, pronto e rapido il suo raddoppio. Infine, si è visto una difesa che, di fronte alle ripartenze avversarie, ha sempre risposto con fermezza.

Ovviamente, al momento, contano i tre punti, dopo tante sofferenze non si può esagerare e pretendere di vincere giocando bene. E’ essenziale vincere, il resto verrà, gli aggiustamenti saranno valutati, i rilievi tecnico-tattici saranno considerati e speriamo risolti.

Gilardino (sempre molto cupo con la barba da barbone) crediamo abbia vissuto uno dei pomeriggi più straordinari della sua carriera, fra tensione, emozione, speranza e infine liberazione. I tifosi lo hanno capito e, qualunque sarà il suo destino, (noi pensiamo a lungo in rossoblù) gli saranno infinitamente grati. 

Ora il Grifone è a soli tre punti dal secondo posto. Niente male: Ascoli attende domenica i rossoblù. E il violino di Gila, si deve preparare a suonare ancora. 

Infine un’annotazione a parte: tutti abbiamo saputo della condanna a Portanova, sei anni per violenza sessuale di gruppo con rito abbreviato, un reato fra i più odiosi. Ci dispiace che la società non abbia proferito una sola parola, un accenno, un’annotazione di ordine morale, almeno per rispetto alla vittima. 

E’ vero che Portanova si presume non colpevole finché la sentenza di condanna non sarà definitiva, ma, presidente Zangrillo, lei che ha fatto in passato tanti discorsi, giustamente moralistici, poteva dire una parola. O no?

Vittorio Sirianni

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