Tribuna sportiva - La bella e la brutta stagione della Samp
Ma allora, verrà lo sceicco? Verrà l’americano? Verrà Ferrero? Verrà Pallotta? Verrà Garrone? O non verrà nessuno?
Il momento blucerchiata è davvero ‘paranormale’. Non si capisce più esattamente quale sarà la rotta di questa società. Ed è un peccato, come andiamo dicendo da tempo, in quanto Lanna e i suoi collaboratori stanno dando l’anima per cercare di mantenere sulla retta via, tecnica e amministrativa, la società.
Sembra ci sia un silenzio totale sui molti nomi saltati fuori in questi giorni. Ogni tanto appare un Vidal che dice di attendere i 40 milioni e che sono proprio lì, sulla porta. Poi si scopre che non sarebbero 40, ma al momento solo 20. E non manca, ogni tanto, l’apparizione di Di Silvio, anche lui in attesa di telegrammi vari.
Per fortuna arrivano anche momenti positivi: da una parte i tifosi che, pur essendo incavolati, dimostrano almeno che la dignità e la presenza di una società seria esistono, sono loro e le loro bandiere a dare una spinta psicologica, ancorché ammantata da tanta rabbia e tanta delusione.
E poi v’è il documentario sulla ‘stagione bella’ che ricorda quel 91, l’anno dello scudetto.
Ma anche durante la commovente festa, si è cercato di scoprire dai vari Vialli, Mancini, Bonetti se potevano dare un po’ di rassicurazioni sulla cessione. Ma anche loro, e soprattutto Vialli e Bonetti, hanno deluso, molto. “Non sappiamo niente. Se sapessimo, lo diremmo”. E ancora: “Potremmo entrare in gioco, se ci dovessero chiamare”. Ma chi li dovrebbe chiamare? Lo sceicco, l’americano, Ferrero o Pallotta?
Sembra davvero una presa in giro, verso dirigenti che stanno lavorando seriamente e che attendono con ansia il 14 dicembre, giorno fatidico per sanare tutte le vertenze finanziarie e i debiti (una trentina di milioni).
Il destino è terribile e ama giocare scherzi notevoli: da una parte la ‘bella stagione’, dall’altra la ‘brutta stagione’ di questa Samp frastornata.
Vittorio Sirianni