Tribuna sportiva - Il Genoa ha battuto arbitro e Var
Non sono servite le incredibili performances dell’arbitro e del var per abbattere il Genoa. Si è davvero sulla buona strada. E quel Blessin, che ancora taluni cercano di contestare, aveva previsto tutto ciò che si è verificato a Cosenza.
Aveva spiegato i suoi che la squadra aveva bisogno di un’altra partenza sprint come contro la Spal e la partenza quasi sprint è puntualmente avvenuta, aveva spiegato che gli avversari sarebbero stati ‘bassi’ e quindi rossoblù avrebbero dovuto giocare anche ‘alti’ e cioè è accaduto.
Tutto, dunque, come il mister voleva. Ed anche i cambi sono stati perfetti, in particolare quello di Yeboah, apparso utilissimo nella parte finale della gara.
Ma aveva anche premesso Blessin alla vigilia: “Non ho mai preclusioni sul modulo”. Meno male: così il Genoa ha tranquillamente giocato non offrendo agli avversari troppa densità, mutando nel corso della gara sia a livello difensivo, che offensivo.
Tantoché, neppure il fatto di essere rimasti in dieci per trequarti di gara ha inciso sul rendimento e sulla tenuta dei grifoni, che hanno continuato a giocare con determinazione e tranquillità fino all’ultimo, dimostrando di aver raggiunto la consapevolezza della propria forza.
Importante è che Blessin abbia capito che se una formazione funziona, bisogna tenerla e migliorarla. Si ha infatti la sensazione che il tecnico abbia visto quella che può considerarsi la formazione-tipo, almeno per 8 o 9 elementi.
Con la possibilità di cambiare, non a vanvera con me nei primi tempi, ma con acume solo nei momenti di emergenza, visto che davvero oggi il livello tecnico di tutta la panchina può considerarsi uguale per tutti.
Ci sono ormai punti di riferimento molto significativi che Blessin ha individuato: da Strootman che, oltre ad essere un martello sugli avversari, è anche un impetuoso suggeritore per i compagni, incitandoli al meglio. E i ‘suoi’ rispondono con forza e coraggio, fino alla fine e questo è un altro merito della squadra, resistere e anzi continuare a giocare e a proporre fino all’ultimo secondo oltre il novantesimo.
E poi Coda, che alcuni ancora insistono a contestare, è apparso un uomo assolutamente indispensabile, là davanti, gioca moltissimi palloni e sempre è pronto al suggerimento per i compagni (vedi la palla a Strootman nel goal furioso dell’olandese).
Ancora una volta i 696 tifosi hanno felicemente inaugurato una bella trasferta al Sud. Ora il Grifo salirà un poco perché si andrà a Terni: conquistando il sSd, se non ci si adagia sugli allori, si potrebbe conquistare anche il Centro, per poi ricevere il Brescia per la supremazia del Nord.
Un sogno? Chissà.
Vittorio Sirianni