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I rischi infortuni a spalla, gomito e polso nel padel

Una giocatrice di padel e il prof. Mauro Casaleggio

Ha suscitato un grande interesse l’articolo sul padel del professor Mauro Casaleggio, primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3 e profondo conoscitore di questo nuovo sport. Gli abbiamo chiesto un suo secondo articolo, che volentieri pubblichiamo.

 

RISCHIO INFORTUNI AA.SS. nel PADEL

1.Lesione Cuffia Dei Rotatori della spalla

La CDR è un complesso anatomico funzionale composto da 4 muscoli e dai rispettivi tendini (sovraspinato SSP, sottospinato STP, sottoscapolare SSC e piccolo rotondo PR) che consentono alla spalla di muovere il braccio in un range di movimento (ROM= range of motion) molto ampio. Tale movimento è garantito oltre che dalle strutture muscolari, anche dalle superfici articolari del cingolo Scapolo Omerale e dalla sua particolare configurazione anatomica. Il nome deriva dal fatto che i tendini di questo complesso proteggono l’intera articolazione formando una vera e propria cuffia che avvolge la testa dell’omero. Superiormente si trova il tendine del muscolo SSP, anteriormente il tendine del STP e posteriormente i tendini del SSC e PR.  La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano e consente al braccio 6 movimenti: ABDUZIONE 0°- 180°; ADDUZIONE 0°-45°; FLESSIONE 0°-180°; ESTENSIONE 0à-50°; INTRAROTAZIONE 0°-70°; EXTRAROTAZIONE 0°-60°.
Inoltre la CDR ha funzione di stabilizzatore attivo della testa omerale nella glena e depressore della testa omerale (coadiuvata dal tendine del capo lungo del bicipite) costituendo un meccanismo di bilanciamento muscolare.                                                           
Il complesso sistema articolare scapolo-omerale funziona perfettamente a patto che la CDR mantenga centrata la testa dell’omero nella glena.
Quando parliamo di rottura della CDR il riferimento è ai tendini che la costituiscono, la lesione può variare dall’ infiammazione ad una lesione parziale o totale del tendine.
Il gesto atletico del padel può determinare una usura e successivamente una rottura di questi tendini soprattutto in pazienti con conflitto subacromiale e nella fase decelerativa del gesto atletico e nei movimenti ripetuti di iperabduzione ed extrarotazione della spalla.
La sintomatologia è caratterizzata da tre stadi evolutivi:

.1.Edema ed infiammazione:
cui si associa tendinite/entesopatia del tendine SVP, borsite SAD, impotenza funzionale e dolore che può essere improvviso o successivo ad un trauma della spalla anche banale (entesopatia post-traumatica), prevalentemente notturno e può insorgere durante l’attività fisica.
In questo stadio il trattamento è CONSERVATIVO

.2.Fibrosi e Tendinite/Entesopatia:
cui si può associare lesione tendinea parziale, degrado articolare osseo, borsite SAD, impotenza funzionale,  dolore non solo nei movimenti , ma anche a riposo. Possibile insorgenza di capsulite adesiva.
In questo stadio il trattamento è CONSERVATIVO, ma potrebbe diventare anche CHIRURGICO                                                                                                                                                                 

.3. Speroni ossei e rotture tendinee:
cui si può associare fibrosi della borsa SAD, lesione totale SSP e STP, lesione capo lungo del bicipite brachiale, dolore esacerbato da alcuni movimenti, limitazione funzionale, ipotonotrofia muscolare con deficit stenico, calcificazioni intratendinee.
In questo stadio il trattamento è CHIRURGICO per via artroscopica.

Il DOLORE: l’esordio può essere improvviso, progressivo o di origine post traumatica. Può essere presente anche a riposo e spesso si manifesta nelle ore notturne impedendo al paziente di dormire. Il dolore causa perdita della funzionalità/motilità articolare sempre più invalidante causando atrofia muscolare e vizi posturali compensatori.

Il tendine SSP è quello maggiormente interessato poiché risiede sotto il tetto acromiale.

DIAGNOSI: -esame clinico (dolore, limitazione articolare, deficit di forza), test di Jobe, Yocuum, Neer, Hawkins, Lift off
-indagini strumentali: rx spalla A/P e transcapolare per outlet view, ecotomografia, RMN, artroRMN in caso di instabilità di spalla

TERAPIA: medica farmacologica, crioterapia, eventuale mesoterapia, trattamento riabilitativo, taping, Terapia Fisica (elettroterapia antalgica, laserterapia, tecarterapia, ipertermia, ultrasuonoterapia ed onde d’urto), trattamento chirurgico per via artroscopica seguito da adeguato iter riabilitativo.

Una lesione della CDR può causare un CONFLITTO SUBACROMIALE DELLA SPALLA (IMPINGEMENT), ovvero una condizione patologica cronica caratterizzata da un anomalo contatto tra la testa dell’omero ed il margine acromiale della scapola (attrito), questo anomalo contatto è dovuto a: 
- risalita testa dell’omero (lesione CDR) - acromion di dimensioni maggiori (secondo classificazione di Bigliani, Bigliani 1 acromion piatto, Bigliani 2 acromion curvo, Bigliani 3 acromion adunco)
- presenza di speroni artrosici/becchi - sportivi con ripetizione del gesto atletico, iperuso o overtraining che può causare nel tempo un lento deterioramento/usura del tendine oppure in caso di gesto atletico errato - calcificazioni del legamento coraco-acromiale di origine post-traumatica

2.Lussazione della spalla

La lussazione della spalla è caratterizzata dalla fuoriuscita permanente della testa dell’omero dalla cavità glenoidea della scapola, in caso di fuoriuscita parziale si parla di sublussazione.
La lussazione Scapolo/Omerale della spalla è una patologia meno frequente, ma non rara nel padel.

La stabilità della testa dell’omero all’interno della glena è dettata da: - CDR (comprime la testa dell’omero sulla glena mantenendola centrata), - capsula articolare, - legamenti glenoomerali superiore medio ed inferiore, - cercine glenoideo (manicotto fibroso che avvolge la glena), - pressione intra-articolare negativa, - conformità e versione articolare.   
Si distingue in lussazione S/O anteriore e posteriore a seconda della posizione che assume la testa dell’omero. La lussazione anteriore si divide in sottocoracoidea e sottoglenoidea. La lussazione posteriore si divide in anteroposteriore e laterale.
Nello sportivo il 95% delle lussazioni S/O della spalla è anteriore e si produce a causa di un trauma prodotto con braccio alzato ed extraruotato. Si può anche soffrire di instabilità articolare di spalla congenita od acquisita a causa di precedenti lussazioni, in questi casi anche un movimento banale può causare la lussazione.

SINTOMATOLOGIA: dolore trafittivo acuto, lancinante; impotenza funzionale; deformità obiettiva della spalla; talora formicolio e/o perdita sensibilità dell’arto
DIAGNOSI: Rx in A/P ed in ascellare; RMN; artro RMN TERAPIA: riduzione al momento o in narcosi della lussazione (varie manovre); tutore per 3 o 4 settimane; iter riabilitativo mirato soprattutto agli esercizi di rinforzo della muscolatura della spalla. Ciò che rende la lussazione S/O della spalla preoccupante è la sua tendenza a recidivare a causa della possibile rottura dei meccanismi di stabilità della testa dell’omero all’interno della glena (vedi sopra), in questo caso o in caso di lussazione recidivante di spalla il trattamento è chirurgico.  
Il trattamento risulta essere chirurgico anche in caso di complicanze quali: lesione di Bankart, slap lesion, ALPSA lesion, Hill-Sachs.

3.Articolazione del gomito

Essendo il padel molto simile al tennis, il giocatore può andare incontro alle stesse patologie, tra le quali troviamo l’EPICONDILITE o GOMITO del TENNISTA. Questa patologia è la causa più frequente di dolore al gomito, dovuto ad una condizione infiammatoria degenerativa dei tendini degli estensori del polso e delle dita della mano, a livello dell’epicondilo laterale omerale all’altezza del gomito. Tale degenerazione scompagina le fibre elastiche sostituendole con fibre cicatriziali. Ipersollecitazioni muscolari eccentriche e ripetute intervengono nello sviluppo della epicondilite. L’epicondilite è il III infortunio più frequente nel padel (9%).

Sempre a questo livello può insorgere una EPITROCLEITE o GOMITO DEL GOLFISTA, rappresentata da un interessamento flogistico-degenerativo dei tendini dei muscoli epitrocleari (pronatore e flessore superficiale omero) che si inseriscono sull’epicondilo mediale del’omero.  

SINTOMATOLOGIA: dolore, edema e talora limitazione funzionale

DIAGNOSI: esame obiettivo del paziente, test di Cozen, test del III dito, test della mano, indagini strumentali: ecografia e RMN

TERAPIA: farmacologica, trattamento riabilitativo, taping e tutore, terapia fisica (elettroterapia antalgica, laserterapia, tecarterapia, onde d’urto, terapia infiltrativa, in alcuni casi chirurgia.

4.Articolazione del polso

Un altro infortunio sufficientemente presente nel padel è la Sindrome di De Quervain, una infiammazione o tenosinovite (infiammazione della sinovia) dei tendini Abduttore Lungo ed Estensore Breve del Pollice.
I tendini ricoperti dalla sinovia passano all’interno di una guaina/tunnel situata alla base del pollice, qualsiasi gonfiore od ispessimento dei tendini o della guaina tendinea/tunnel si traduce in un maggiore attrito riducendo lo spazio a disposizione per lo scorrimento e provocando dolore nei movimenti del pollice. Tenosinovite stenosante
Si presenta spesso in persone che eseguono movimenti molto ripetitivi o microtraumi ripetuti o violenti nello sport oppure da utilizzo scorretto del mouse o per predisposizione individuale. Patologia frequente anche nelle mamme all’ultimo periodo di allattamento, quando il bimbo diventa pesante.

SINTOMATOLOGIA: dolore che peggiora nei movimenti di presa, possibile irradiazione verso l’avambraccio, dolore esacerbato dalla digito-pressione, edema sul lato del polso verso il pollice, limitazione funzionale e difficoltà nei movimenti fini, formicolio e bruciore sul dorso del pollice.

DIAGNOSI: esame obiettivo, test di Finkelstein, ecotomografia, RMN

TERAPIA: conservativa e mirata alla diminuzione del dolore; farmaci ed anestetici locali, crioterapia, tutori, iter riabilitativo, terapia fisica.
In caso di dolore persistente il trattamento è chirurgico seguito da

 

Mauro Casaleggio
Primario del Dipartimento di riabilitazione di Asl 3

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