“Ballardini pare diventato un mago dei numeri”, la striscia di Vittorio Sirianni su Genoa-Sassuolo
Ballardini pare diventato un mago dei numeri, una specie di Silvan del calcio!
Gli esperti hanno detto che il tecnico ha cambiato, nella partita col Sassuolo, quattro moduli.
Onestamente, noi inesperti, abbiamo visto poco sul versante modulistico: infatti un primo tempo inguardabile dove i cosiddetti ‘moduli’ sono saltati completamente.
Solo nella ripresa abbiamo visto finalmente, non tanto moduli (che ricordiamo sono la cattiva coscienza dell’organizzazione calcistica), ma abbiamo visto solo giocatori che correvano, che davano l’anima, che volevano fare gol (anche se poi non ci sono riusciti due volte solo). E’ bastato che Cambiasso e Kallon velocizzassero la loro manovra che la squadra tutta iniziasse a fare un ossessivo pressing, che la difesa (senza Biraschi) tenesse il campo e tutti molto alti, che il Genoa tornasse ad essere il Grifo che conosciamo: cuore, forza, volontà, motivazioni.
Insomma una vera squadra, ma senza tanti moduli, solo la forza e la volontà di ognuno di arrivare all’obiettivo.
Dunque Ballardini veda di motivare di più i suoi, veda e chieda di avere giocatori sani e non infortunati per mesi, di lasciar perdere cambiamenti di cosiddetti moduli, ma chieda ai suoi di entrare in campo con la voglia di non prendere gol e di non far fare brutte figure ad un portiere nazionale. Curi meglio le caratteristiche di ciascuno dei suoi, e finalmente fissi una formazione, senza tanti cambi che sembrano segno di confusione e basta.
All’uscita dello stadio, un tifoso cantava “Mexico e nuvole”, in onore del messicano Vasquez, che guarda caso è stato uno dei migliori (compreso il gol della liberazione).
E’ bastato che Ekuban trovasse per due volte una buona mira, anche se alla terza palla, la più facile, l’ha sbattuta alle stelle, per capire che una buona punta lo potrebbe essere, lasciando da parte Pandev, che povera anima, non può sostenere un’intera gara.
Insomma: ancora una volta è pensabile che potenzialmente questa squadra si possa formare, ma bisogna rivedere parecchie cose e le deve verificare solo lui, il Balla che alla fine avesse sembrava avesse vinto la Coppa dei Campioni.
Circa il suo destino ha detto: “Non lo decido io, ma so bene quali sono le difficolta”.
Gli americani, presenti allo stadio, hanno avuto accanto a loro il professor Alberto Zangrillo, che potrebbe diventare il presidente onorario del Genoa. Dicono che lui da bimbo andava al Righi da dove si vedeva le gare dei rossoblu (evidentemente non aveva ancora uno stipendio per pagarsi il biglietto…).
Vedremo, certo se il simpatico professore verrà dalle nostre parti, dovremo (ahinoi) sorbirci per un anno le imitazioni del sampdoriano Crozza che di Zangrillo ha fatto un suo cavallo di battaglia. (Pazienza!).
Certo gli americani cominciano a capire qualcosa di questo Genoa e di questa città. Tanto è vero (se è vero) che avrebbero preso contatti con Gattuso, nel caso la situazione tecnica rossoblu precipitasse.
Potrebbe essere l’inizio di una specie di “spoil-system”? Lo sapremo dopo le quattro partite che attendono il grifo: Torino, Spezia, Venezia ed Empoli.
Vittorio Sirianni