“I tre simpatici americani”, la striscia sportiva di Vittorio Sirianni
I tre simpatici americani (tutti schierati sorridenti in tribuna stampa) hanno subito capito cosa potrà insegnare loro questo ‘paranormale’ Genoa.
Il Grifone ha fatto capire ai tre manager che dovranno ‘vivere’ tutto il campionato i grandi sentimenti della vita: lo sconforto (0-2), la speranza (2-2, dopo il recupero), la gioia sfrenata (3-2) e ancora la delusione (3-3). Genoa insomma ‘maestro di vita’.
Qualcuno ha definito il passaggio agli americani come il giorno della ‘liberazione’. Liberazione da chi? Da Preziosi? Forse. Anche perché i tifosi hanno dedicato una pagina intera di un quotidiano per dire “grazie” al presidente dei 18 anni.
Sicuramente una ‘liberazione’ c’è ed è quella dai molti problemi (soprattutto economici) della società. Ma purtroppo non liberazione dai molti problemi tecnici che dovrà affrontare Ballardini. Lui stesso, prima della gara, in mezzo al tripudio per i nuovi proprietari, ha detto: “Attenzione! Su di noi si dicono tante cose, ma alla fine il Genoa si salva per il rotto della cuffia. Non prendiamo in giro le persone e chi vuol bene a questa squadra”.
Ed infatti la partita ha dato ragione perfettamente al tecnico. Squadra senza una sua identità, ancora senza un modulo fisso per cercare la coesione e l’integrazione fra i reparti, insomma in altre parole manca la squadra.
Il risultato è infatti arrivato solo per fattori psicologici, cuore, umiltà, abnegazione, rabbia, voglia di fare di tutti i giocatori. Ma una squadra ‘vera’ si è vista poco. D’altra parte il tecnico fa presente di non avere ancora a disposizione il vero bomber Caicedo, di aver ricevuto i nuovi acquisti all’ultimo momento e di avere una sovrabbondanza di giocatori (33) difficile da gestire.
Comunque da questa ripartenza americana, vi è molto di positivo e di divertente: l’entusiasmo ritrovato del pubblico, i fuochi d’artificio per il tre a tre, un Destro che segna (e non si capisce perché lo si detesti tanto), la conoscenza di un Ekuban niente male e infine un mondo del calcio ritrovato.
Alla fine gli americani sembravano davvero soddisfatti: “mai visto una cosa simile”, hanno detto.
Adesso però inizieranno i veri problemi: quelli di gestione di una società di calcio non facile come il Genoa.
Le idee ci sono, i progetti anche, pensiamo pure le risorse. Ma attenzione, diciamo loro, oggi entusiasti: non sottovalutate la burocrazia italiana, e soprattutto cercate di conoscere e capire bene la città di Genova.
Ancora una curiosa e simpatica nota: alla partita era presente anche una bellissima signora che è nientepopodimeno che Ellen Wander, zia di Jhon e produttrice cinematografica che proprio in questi giorni sta girando, insieme a Emanuele Moretti, in Italia (e pare verrà anche a Genova) il film ‘Assassin Club.
Ecco non si vorrebbe che Ellen avesse già pensato che il club del suo film potrebbe essere quello rossoblu! Scherziamo, ovviamente. Diciamo tanta, tanta, tanta “Good look”, amici!
Vittorio Sirianni