La bufala Bjarnason
Con Michele Ferrero l'ex presidente della Sampdoria Edoardo Garrone, era stato chiaro:
ogni anni la sua famiglia, per pareggiare i conti della società, doveva tirar fuori 2 milioni e mezzo di euro, quasi 5 miliardi di vecchie lire. Una bella somma, indubbiamente. "Er Viperetta" ha scelto il calcio come vetrina, vuole mettersi in vista. Ma è chiaro che non vuole rimetterci la cifra che ci rimetteva Garrone, a nome della Erg.
Come può fare? Semplice, non deve ripetere gli errori di Garrone.
Un esempio. Avevano fatto assumere a Garrone anche l'ex DS del Foggia Giuseppe Pavone, da tempo uscito di scena. Pavone aveva fatto ingaggiare Hallò Kaeri Bjarnason, nazionale islandese (e l'Islanda è famosa per i salmoni, non certo per i calciatori). Dal Pescara era stata acquistata la metà del cartellino per 1 milione. Al giocatore era stato fatto un contratto di 400 mila lire.
Con la maglia della Sampdoria Bjarnason aveva racimolato 14 presenze, giocando però solo 695 minuti. I calcoli sono presto fatti: alla Sampdoria l'islandese è venuto a costare 100.000 euro per ogni volta che è sceso in campo, qualcosa come 2.014 al minuto.
Per essere sicura di restituirlo al Pescara la Sampdoria non ha scritto alcuna cifra, mentre il Pescara ha offerto 20 mila euro. Cioè come dirigente del Pescara Pavone si è ripreso per 20 mila euro quel Bjarnason che come rappresentante della Sampdoria aveva fatto acquistare a un milione di euro per la metà. E' chiaro che con affari del genere si fa presto ad aumentare il deficit di questione.
Per troppa gente e per troppi anni la Sampdoria dei Garrone (Riccardo prima ed Edoardo poi) è stata una vacca da mungere. E' chiaro che "Er Viperetta" vuole cambiare registro.
Elio Domeniconi