Cercasi nuovo Pratico’
Anche a Genova i calabresi sono tanti. E molti rivestono cariche di prestigio. Ebbene oggi questi calabresi non sanno
più a che santo votarsi, nella nostra città.
Un tempo c'era l'avvocato Gregorio Catrambone, detto Nino, arrivato da Catanzaro per studiare giurisprudenza. Catrambone curava i calabresi tutto l'anno, risolveva i loro problemi, non si ricordava di loro solo nell'imminenza delle elezioni. I suoi compaesani stravedevano per lui, era il loro punto di riferimento. E naturalmente quando c'erano le elezioni tutti votavano per lui. Socialista della lista Fossa, Catrambone era diventato un potente assessore, poi anche vicesindaco. E se non fosse crollata la prima Repubblica, Catrambone sarebbe arrivato sicuramente al Parlamento.
Nella seconda Repubblica era arrivato a Genova da Reggio Calabria Aldo Luciano Praticò, ragioniere, che aveva vinto un concorso per l'Agenzia delle Entrate. Si era iscritto ad Alleanza Nazionale, aveva aderito al circolo dei calabresi ideato da Tina Di Bella Talotta. Ma la Talotta puntava tutto sulla cultura, mentre a Praticò interessava prima di tutto la politica. La rottura era stata inevitabile. E Praticò aveva creato un suo movimento, il Mediterraneo. Come presidente del Mediterraneo Praticò aveva fatto grandi cose. Una maxi-premiazione ai calabresi vip di Genova, radunati nel Salone dell'Agenzia delle Entrate. Era riuscito ad avere un collegamento aereo tra Genova e Reggio Calabria, si era accordato con Grimaldi per far fare tappa in Calabria ai suoi traghetti.
Nel magnifico scenario di Villa Lo Zerbino aveva poi radunato i calabresi vip di tutta Italia, a cominciare da Michele Cucuzza. E prima c'era stato un importante convegno al Teatro Carlo Felice, dove tutti avevano ricevuto una copia della rivista "Genova-Zena" che aveva dedicato varie pagine all'avvenimento. Era presente tutta la città che conta.
Poi Praticò non si è più ripresentato alle elezioni, è uscito dalla scena politica. E ora i calabresi cercano un altro punto di riferimento.
Aldo Luciano Praticò non ha mai nascosto di essere appoggiato dai calabresi, anzi ne era orgoglioso. Però voleva fare il salto dal consiglio comunale a quello regionale. Ci ha provato tre volte e per tre volte è stato trombato. Forse a Genova i calabresi non sono più potenti come ai tempi di Catrambone.
Walter Cherchi