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Ma Scialfa e’ un eroe?

Non conosco Nicolò Scialfa, non gli ho mai parlato. L'ho sentito qualche volta in televisione. Ammetto di non averlo

trovato simpatico (e non parliamo solo di fisico). Si presentava come un paladino della moralità. Raccontava che lui non ha mai pensato ai soldi. Che sentiva quella del professore e poi del preside come una missione. In altri settori, avrebbe guadagnato di più.

Poi si è tuffato nell'avventura politica. Per mettersi al servizio della gente, raccontava, per spirito di servizio. La sua sembrava una missione.

Insomma un politico diverso dagli altri, uno spirito libero. E forse per questo Claudio Burlando l'aveva scelto come suo vice in Regione. Ma forse anche perché quel posto prestigioso, in questa giunta, spettava all'IDV dopo le dimissioni (forzate) di Marylin Fusco.

Ma il suo regno è durato solo 90 giorni. Si è trovato invischiato nello scandalo delle "spese pazze" e anche lui ha dovuto dimettersi. Ufficialmente è stato salutato come un eroe perché di questi tempi chi ha un cadreghino se lo tiene ben presto. Burlando gli ha concesso l'onore delle armi, grato di avergli evitato il braccio di ferro. Ma i gossip raccontano che il presidente della Regione era stato chiaro: se non te ne vai, ti sostituisco. La Regione deve restar fuori da questi scandali.

Sia chiaro: Scialfa è solo indagato. Non è stato condannato e in Italia si presume l'innocenza. Quindi non è un'impresentabile. Però in politica ci sono anche i criteri di opportunità.

L'inchiesta della Finanza ha attribuito a Scialfa acquisti per vini francesi (2.395 euro di Cornu e 1313 euro di Consolt di Saint Bris) almeno 11 cravatte da Coin per 320 euro, e un paio di viaggi in Sicilia, la sua terra.

Scialfa ha spiegato: "Sono innocente, se ho sbagliato è stato per ingenuità e per la mancanza di regole sulle spese dei consiglieri, che se ci fossero state avrei seguito. Mi sono fidato delle persone sbagliate".

E' chiaro che gli avevano garantito che l'andazzo era generale, facevano tutti così, bastava portare degli scontrini, nessuno sarebbe andato a controllare. Poi c'è stata l'inchiesta su Giovanni Paladini (allora leader dell'Idv) sui bilanci del Pontedecimo calcio ed è scoppiato questo can-can.

Erica Dellacasa ha spiegato sul "Corriere della sera": "Ma è legittimo acquistare i regali di Natale con i soldi dei cittadini. Le opinioni dei consiglieri regionali (che si sfogano solo nei corridoi) e della Procura, sono opposte: un sì e un no".

Il nobile Scialfa professor Nicolà si è dimesso da vicepresidente e assessore allo sport con questa motivazione: "Voglio avere libertà di difesa". Ma ne avrebbe avuta ancora di più se si fosse presentato ai giudici da semplice cittadino e non da consigliere regionale.

Ecco se avesse rinunciato anche allo stipendio da consigliere regionale (anche perché nel frattempo ha cambiato partito) avrebbe dimostrato di essere diverso dagli altri. Invece è come gli altri (o magari anche peggio, quello lo stabiliranno i giudici).

Comunque professor Scialfa:  non faccia più il moralista. Non le crediamo.

Elio Domeniconi

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