Il mio Mussolini
Dopo il giudizio storico di Silvio Berlusconi su Benito Mussolini ho letto con attenzione i vari commenti.
Insulti a raffica, come era prevedibile. Ma su facebook ho trovato anche questa osservazione di una genovese,Valentina Guerrieri, che dalla foto sembra giovane e bella. La frase: "Ciò che ha detto oggi Berlusconi è più che condivisibile, polemiche ridicole e stupide"
Al crollo del fascismo non avrei mai pensato di avallare sessant'anni dopo, giudizi del genere. Quando arrivò la Liberazione mi trovavo sfollato a Castelfiorentino, il paese di mia madre che doveva poi diventare il paese più comunista d'Italia. Noi ragazzi andammo a dare l'assalto alla Casa del Littorio. Distruggemmo tutto. E cominciammo a pensare a un'Italia migliore.
Ho fatto parte del Partito Nazionale Fascista, Gioventù Italiana del Littorio. Tessera 36055. Gruppo Arnaldo Mussolini. 41Legione, 4 centuria. Tessera rilasciata dal Comandante Generale Muti.
Posso essere così preciso perché quando è morta mia madre ho ritrovato questa tessera tra i ricordi che aveva conservato. E' l'unica tessera che ho avuto in vita mia. E senza averla richiesta, era tutto automatico.
Durante la mia lunga vita ho votato tante volte e per diversi partiti (scegliendo gli uomini). L'unico partito per il quale non ho mai votato è stato il Movimento Sociale Italiano, erede del fascismo. E ho fatto lo stesso con Alleanza Nazionale anche se c'erano persone oneste, che stimavo. Questo per dire che non posso certo essere definito fascista.
Però come testimone di un piccolo periodo del fascismo posso dire che la penso come Berlusconi. Il quale non ha fatto l'elogio del fascismo (sarebbe una tesi insostenibile) ma ha detto che Mussolini ha fatto anche cose buone. E tante opere del fascismo, dalle bonifiche alle strutture sono ancora sotto i nostri occhi. Avevano aderito al fascismo personaggi che poi sono diventati emblemi della sinistra, da Eugenio Scalfari a Giorgio Bocca. Ricordo quando il Duce venne a Genova nel 1939 in Piazza della Vittoria, un'adunata oceanica. Tutti imbecilli?
A Milano, al Guerin sportivo, ho lavorato con Arnaldo Mussolini, figlio di Vito e nipote di Arnaldo, quando passò alla Gazzetta dello sport dovette accettare di firmarsi Arnaldo Airoldi, cognome della madre, Mussolini era tabù. L'editore era Alberto Rognoni, conte di Cesena, amico di famiglia dei Mussolini. Scoprii una cosa: i Mussolini col potere non si erano arricchiti.
Quindi giudichiamo pure negativamente l'era fascista (ci mancherebbe altro) ma accettiamo pure il giudizio di Berlusconi: Mussolini ha fatto ANCHE qualcosa di buono, perché è la pura verità. E se poi pensiamo a come si stanno comportando i politici di oggi...
Elio Domeniconi