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La Telenovela-Regione

Claudio Burlando è stato categorico: "Voglio tutti i nomi" - Il presidente della Regione è stufo del gossip sulle spese pazze.

Ne va dell'onorabilità dell'istituzione che ha l'onore di presiedere. Ne ha parlato anche il "Corriere della sera".

Ora tutta l'Italia sa che la Liguria è il paese di Bengodi per i consiglieri regionali. I soldi assegnati per legge ai partiti sono stati spesi nei modi più assurdi: vini francesi, profumi, lingerie, gioielli, viaggi aerei per andare a trovare i parenti in Sicilia, gioielli e più chi ne ha, più ne metta.

Negli scontrini sono indicati i peccati, ma non i peccatori. E allora, il gossip. Sono gli stessi consiglieri regionali a dare le imbeccate ai cronisti: sentite Tizio, telefonate a Caio. Uno stillicidio, una farsa. Perché tutti dicono la stessa cosa: quello scontrino è finito per sbaglio nella documentazione ufficiale, una svista delle segretarie.

Burlando ha già fatto sapere che non accetterà la tesi dell'errore delle segretarie. Potrebbe aver sbagliato uno, non tutti. E' chiaro che tanti consiglieri sono andati a ruota libera, sapendo che nessuno sarebbe andato a controllare, era la prassi.

Il presidente del Consiglio Regionale Rosario Monteleone (foto), nella sua doppia veste di controllore e controllato, ha ammesso che si limitava a controllare che ci fossero gli scontrini, non entrava nel merito. Dice che la legge non glielo permetteva. Poteva esserci anche il rimborso del viagra o una fornitura di presentativi, che potevano venir bene durante le missioni. Ma allora, che controlli erano?

I fustigatori di costume ammoniscono che bisogna distinguere tra i delinquenti abituali di polli. Ma a leggere gli scontrini sembra che ci siano solo ladri di polli. Secondo me non è un'attenuante, ma un aggravante. E' triste scoprire che siamo governati da ladri di polli, gente che si è fatta rimborsare persino dieci bottoni.

Se lo stillicidio continuerà giorno per giorni, alla fine i genovesi saranno così schifati che non andranno nemmeno a votare. Io sono sempre andato a depositare la scheda nell'urna. Ma stavolta anche per motivi anagrafici potrebbe essere l'ultima, non ci andrò. Non me la sento di votare per questi ladri di polli, imposti dai partiti.

Se le preferenze non contano più, se decidono i partiti chi mandare a governarci, è meglio restarcene a casa. Che razza di elezioni sono?

Elio Domeniconi

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