Dimenticare Monti
Monti lascia palazzo Chigi senza aspettare di essere sfiduciato dalle camere, preferisce dare le dimissioni
come qualunque manager o dipendente pubblico. Ultimo atto di un’attività di governo basata sul personalismo e sulla sua sproporzionata autostima. Gli italiani purtroppo non lo dimenticheranno presto poiché per lungo tempo ci trascineremo gli effetti disastrosi del suo operato. Il professore, sollecitato dai suoi sostenitori, ha fatto un veloce pensiero su un’ipotesi di sua candidatura a capo di una coalizione di centro, ma poi di fronte ai sondaggi che lo vedrebbero umiliato con numeri da prefisso telefonico ha deciso di non provarci abbandonando nel panico i suoi supporter, Fini, Casini, desiderosi solo di ipotecarsi almeno per un’altra legislatura un posto in parlamento o in senato.
Gli italiani quindi non amano Monti e non credo che Monti ami gli italiani altrimenti non li avrebbe gettati in larga parte nella disperazione definendo “effetti collaterali” i suicidi di decine di imprenditori strozzati dai debiti prodotti da misure inique e vessatorie messe in atto dal suo governo.
Quindi il 23 febbraio di nuovo tutti alle urne, almeno tutti quelli che ancora credono di poter cambiare qualcosa con il loro voto. I tre partiti che si spartiranno le poltrone e il potere saranno almeno tre ma nessuno di questi 3 avrà la maggioranza assoluta e quindi necessariamente per poter governare occorrerà un nuovo patto che prenda seriamente in esame gli interessi nazionali metta da parte per una legislatura gli interessi di bottega e porti fuori dalle secche questo disgraziato paese.
Walter Pilloni