“Lotta alle diseguaglianze”, il programma del candidato sindaco Dello Strologo

Ariel Dello Strologo, candidato sindaco di Genova del centrosinistra
E’ sabato 12 febbraio, siamo al bistrot Mentelocale di Palazzo Rosso e sono le 14:55. Le telecamere sono accese, i fotografi sono posizionati e i social media manager hanno i telefonini già connessi per le dirette Facebook. Insomma, tutto è pronto per la conferenza stampa, prevista per le 15:00, ma il protagonista informa: “Aspettiamo 10 minuti e poi iniziamo”.
Eppure, uno che deve annunciare al mondo la sua candidatura a sindaco di una città importante e di una coalizione indecisa dovrebbe avere una certa fretta!
Ma l'avvocato Ariel Dello Strologo non ha premura, per lui è più importante aspettare gli ultimi.
Da questo annuncio si intuisce già su cosa si fonda il programma del candidato sindaco del centrosinistra: lotta alle diseguaglianze e aiuto a chi resta indietro.
Naturalmente gli ultimi di cui parlavamo prima non sono tali anche nella vita: sono solo abituali ritardatari, anche perché trattasi di deputati, segretari locali di partito, consiglieri regionali e comunali.
Al netto di questo preambolo, ecco il programma del candidato Dello Strologo e il suo parere sulla ineleggibilità di Bucci.
L’accordo di coalizione
“Abbiamo passato varie ore a confrontarci sui programmi, alla fine abbiamo trovato una convergenza forte. Ovviamente, essendo una coalizione ampia non è possibile essere d’accordo su tutto, altrimenti saremmo un unico partito, ma abbiamo trovato un elemento centrale, che è quello di coniugare sviluppo economico e giustizia sociale, che ci trova tutti uniti”. Così si presenta Ariel Dello Strologo alla sua prima conferenza stampa da candidato sindaco di Genova per 12 sigle di centrosinistra: Articolo Uno, Demos, Europa Verde, è Viva, Linea Condivisa, Lista Crivello, Lista Sansa, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Partito Socialista Italiano, Possibile e Sinistra Italiana.
Le esperienze professionali
“Mi sono dovuto occupare della Fiera di Genova nel momento più difficile della sua vita e mi piace ricordare che come amministratore del Porto Antico ho partecipato ad una vera rivoluzione che ha portato alla riqualificazione dell’area in un momento di declino: abbiamo portato la vasca dei delfini, Eataly e riqualificato il fronte mare. Ho sempre partecipato alla vita della società anche dentro le istituzioni. Ma è chiaro che per uno che ha questa spinta che non riesce a reprimere anche quanto sta conducendo un’altra vita professionale la possibilità di correre per fare il sindaco era un richiamo della foresta a cui era difficile resistere. Non l’avrei fatto se fosse stata solo una spinta individuale l’ho fatto perché mi è stato presentato un progetto che riguarda tutta l’area del centrosinistra che vuole una città diversa”.
Genova non è meravigliosa
“Genova non è meravigliosa, ma disorientata e frammentata. E’ una città dove ci sono enormi disparità tra un quartiere e l’altro, tra una generazione e l’altra. Uno dei motivi per cui ho accettato questa candidatura è il punto principale del nostro programma: la lotta alle diseguaglianze, tema messo al centro anche dal nostro Presidente della Repubblica. Per diseguaglianze intendo quelle economiche, culturali e sanitarie. Oggi in città ci sono 100/120 mila persone che vivono sulla soglia della povertà, abbiamo 1/5 della popolazione che rischia di cadere nella povertà estrema. Occorre creare una società che non produca disagio e disuguaglianza. Questo si può raggiungere solo con un forte sviluppo economico e con interventi sociali”.
L’economia
“Il progetto che abbiamo in mente di lotta alle diseguaglianze può funzionare solamente se è collegato allo sviluppo economico. Questa ricchezza però deve essere ridistribuita nel modo giusto. Genova ha almeno tre assi su cui lavorare. Il primo è il porto, che è una risorsa fondamentale che permette alla città di essere considerata in Italia e in Europa. Il secondo è il turismo: abbiamo la fortuna di vivere in una regione tra le più belle al mondo. Bene, questo turismo deve crescere per dare spinta al terziario. Terzo asse: l’industria leggera che gira intorno all’alta tecnologia e all’industria dei centri direzionali. Poi c’è il Pnrr che ci permetterà di spendere 6 miliari di euro. Ma non basta spendere: bisogna sapere che quella spesa porterà un ritorno sul territorio”.
Abitanti e decoro
In questi 5 anni Genova ha perso altri 30mila abitanti, perché non ha avuto uno sviluppo economico. Sicuramente ci sono state forze esterne, come la pandemia e la crisi economica che non è ripartita, ma non si è visto un cambiamento. Forse potremmo recuperare una caratteristica tutta genovese che Renzo Piano ha reso universale quando raccontava che suo padre gli diceva che a ‘Genova non si butta via nulla’. Noi abbiamo una città molto vasta, piena di aree abbandonate, trascurate. Ebbene, invece di andare a costruire altre cattedrali preoccupiamoci di recuperare quelle aree e diamole ai giovani e agli anziani per una nuova vita sociale di comunità. E soprattutto teniamo in ordine questa città che ha una crisi manutentiva terrificante: le strade sono rattoppate, i marciapiedi dissestati, il verde non è curato, la segnaletica è selvatica. Il decoro cittadino deve essere curato”.
Depositi costieri e Gronda
“I depositi devono essere spostati da Multedo, perché dove stanno adesso è ancora molto peggio rispetto a dove potrebbero andare, perché sono in mezzo alle case. Devono essere spostati nell’unica area dove è giusto che vadano: il porto. Ovviamente, all’interno del porto devono trovare la collocazione migliore nella tutela della salute dei cittadini. Sto già lavorando a una alternativa perché ho a cuore questo problema. Per quanto riguarda la Gronda è ancora più assurdo: c’è qualcuno in grado di spiegarmi perché i cantieri sono fermi da quattro anni? Non siamo stati capaci di far partire un progetto approvato da Comune, Regione e Ministero”.
L'ineleggibilità di Bucci, candidato e commissario
“Da uomo di legge credo che il problema ci sia e sia grave. Mi risulta che ci sia l'ineleggibilità per chi è già commissario. Non lo dico io, ma una legge. Sono già stati fatti tentativi parlamentari per modificare la legge, non riusciti perché posti in contesti non idonei”.
Alla fine saluti e tante foto di rito con i rappresentanti delle 12 liste.