Politica, il borsino della settimana
Il borsino della politica della settimana, secondo Genova3000.
MARCO BUCCI
Nell’intervista rilasciata a Genova3000 (video), il sindaco ha tracciato il bilancio dei suoi quattro anni e mezzo alla guida di Genova, ma il rapporto completo su ciò che ha fatto la sua giunta lo renderà pubblico tra un mese circa. Se positivi, i dati su occupazione, economia, sanità, sociale e popolazione saranno i regali di Natale dell’amministrazione ai genovesi. Altrimenti, saranno carbone alla Befana.
GIOVANNI TOTI
Il governatore ha dovuto ingoiare una sconfitta bruciante nel suo comune di residenza: ad Ameglia è stato eletto sindaco il candidato del centrosinistra Umberto Galazzo. Uno smacco che ha fatto notizia, perché avvenuto proprio in casa del modello Toti e dell’ex sindaco Giacomo Giampedrone, ora potente assessore regionale alla Protezione civile. I meteorologi della politica stanno cercando di capire cosa abbia provocato questo cataclisma.
BARBARA GROSSO
E’ sicuramente tra gli assessori comunali più attivi. Da quando il sindaco Bucci l’ha chiamata a Tursi per sostituire la dimissionaria Elisa Serafini, in città pullulano le iniziative culturali. Spesso deve saltare da una parte all’altra della città, accompagnata dal fedelissimo Andrea Hiroshi Remuzzi o dall’addetta stampa Silvia Stefani, per visionare le mostre e gli eventi che promuove. Anche in occasione della prima al Carlo Felice ha dovuto lasciare il teatro per correre in via Garibaldi, dove erano in corso i concerti per i Rolli Days.
ALESSANDRO TERRILE
Il consigliere comunale potrebbe essere l’anti Bucci alle amministrative genovesi del prossimo anno. Gli incoraggianti risultati ottenuti in Liguria dal centrosinistra alla recente tornata elettorale, ci riferiamo soprattutto alla vittoria nelle terre di Toti e Giampedrone e all’ottimo risultato di Savona, dove Russo andrà al ballottaggio con 10 punti di scarto sul candidato del centrodestra Schirru, hanno convinto anche i big del PD a metterci la faccia. Ecco allora in campo Alessandro Terrile e Cristina Lodi che potrebbero battersi alle primarie, per aggiudicarsi la chance di gareggiare contro Bucci. Tra i due democratici c’è già stata una sfida, poi vinta dall’avvocato che ha ‘soffiato’ il posto di capogruppo a Tursi alla collega di partito.
FERRUCCIO SANSA
Incoraggiato dai risultati delle recenti amministrative, il consigliere regionale ha spronato il centrosinistra in vista delle comunali genovesi: “Il vento sta cambiando in Liguria… È solo l'inizio… L'immagine di Bucci inizia a scricchiolare… A Genova bisogna trovare un candidato con coraggio e indipendenza...”, ha dichiarato al Secolo XIX. Parole da vero leader. Che però non sono state gradite dagli altri leader della sinistra.
MARTA VINCENZI
Il Tribunale di Sorveglianza di Genova ha accolto la sua richiesta: sconterà la condannata a tre anni facendo servizi socialmente utili. Per l’ex sindaca si conclude così la vicenda giudiziaria iniziata dopo l’alluvione del 2011 che fece sei vittime. Delle responsabilità “infinite e non definite” che espongono a rischi civili e penali i sindaci, ne ha parlato anche Marco Bucci. Cose che farebbero tremare vene e polsi a chiunque. Ma la bramosia di fare il primo cittadino evidentemente fa dimenticare qualsiasi paura.
MICHELE SCANDROGLIO
Il suo divorzio da Fratelli d’Italia era nell’aria. In quella calda aria di metà luglio che aveva condizionato la visita di Giorgia Meloni a Rapallo. In quell’occasione, infatti, Michele Scandroglio all’assolata platea aveva preferito il fresco dehor dell’Hotel Miramare, distante dagli altri ‘fratelli’ (leggi). Un posto troppo defilato, per chi in quel momento ricopriva nel partito un ruolo di primo piano in Liguria, che aveva destato sospetti sui reali rapporti tra l’ex parlamentare e i meloniani. Da oggi si parlerà di Michele Scandroglio solo come console onorario di Bulgaria.
GUGLIELMO MENDUNI
25 anni, nato e cresciuto a Sampierdarena, diplomato al liceo classico e laureando in Scienze giuridiche, esperto giocatore di horse-ball (pallamano a cavallo), l’enfant prodige della politica genovese rappresenta il futuro del Carroccio in Liguria. Nel 2019 è stato responsabile dei giovani leghisti nei municipi Centro Ovest e Valpolcevera e ha seguito da vicino la campagna elettorale di Marco Campomenosi, poi eletto europarlamentare. Nel 2020 diventa responsabile tesseramento provinciale della Lega e dopo le elezioni regionali, dove ha sostenuto attivamente Francesca Corso (non eletta), viene nominato anche responsabile organizzativo provinciale della Lega di Genova. Nel 2021 ha coordinato la campagna di raccolta firme per il referendum giustizia sulla provincia di Genova. Ora si sta preparando per affrontare la sfida più impegnativa: entrare in Consiglio comunale. Punta su competenza e semplicità. Figlio di due noti giornalisti, la comunicazione è nel suo DNA. Saprà far arrivare il suo messaggio agli elettori.