Cevasco accusa Biasotti
Andrea Cevasco è un imprenditore edile di Bavari, che era il regno di Paolo Emilio Taviani.
E' cresciuto con l'hobby della politica e ha militato in vari movimenti-partiti, sempre nell'area del centro-destra.
Aveva creduto molto in Sandro Biasotti, ma adesso lo critica. Lo critica perché per le Elezioni Europee, pur essendo il coordinatore regionale di Forza Italia, ha accettato una lista nella quale la Liguria non è rappresentata. A onor del vero ci sarebbe Isabella De Martini, ma la Susy è rientrata in Forza Italia dopo aver militato in altri partiti, ma è considerata un corpo estraneo e nessuno la appoggia. Anzi, come lei stessa ha documentato, viene boicottata in tutti i modi. Biasotti ha spiegato che è stata messa in lista perché Berlusconi ha deciso che tutti gli europarlamentari di Forza Italia avessero la possibilità di ricandidarsi e la De Martini è andata a Strasburgo come prima dei non eletti di quel partito. Quindi per FI la Susy è come se non esistesse, corre per conto suo.
Biasotti aveva perorato, non si sa con quanta sincerità, la causa di Claudio Scajola, arrivando al paradosso di dire che bisognava votarlo anche se non fosse stato messo in lista. Paradosso perché sapeva benissimo che quelle schede sarebbero stato annullate.
L'unico deputato ligure è stato nominato coordinatore del partito da Berlusconi, Berlusconi gli ha chiesto di appoggiare Licia Ronzulli, che era stata la sua igienista, e lui disciplinatamente obbedisce.
Questo al buon Cevasco non sta bene. Dice che il coordinatore della Liguria doveva battersi per avere in lista un rappresentante della Regione. E ha fatto un nome: Laura Lauro, detta Lilli. E figuriamoci se a Biasotti non avrebbe fatto piacere mandare a Strasburgo la sua creatura. E' stato lui a lanciarla in politica, l'ha nominata coordinatrice metropolitana. E sulla Lauro in lista sarebbero stati tutti d'accordo. Ma Biasotti non l'ha proposta non perché se n'è infischiato come sostiene Cevasco, ma non ha voluto bruciarla. Mettere la capogruppo in Comune nella lista per le europee sarebbe stata come mandarla allo sbaraglio. Per essere eletti non basta prendere voti in Liguria, occorre anche prendere preferenze in Lombardia, Piemonte e Val d'Aosta, E la pur brava (e bella) Lilli non avrebbe potuto competere con Licia Ronzulli e Lara Comi. Genova3000.it è in grado di rivelare che per lei Biasotti ha un altro progetto, più facile da realizzare: candidarla alla presidenza della Regione Liguria.
Questa è la verità, caro Andrea Cevasco da Bavari.
Elio Domeniconi