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Sandro Biasotti allo spiedo

Sandro Biasotti

Siamo in grado di comunicarvi ufficialmente che all'interno di Forza Italia è cominciata la lotta a Sandro Biasotti

che dovrebbe essere il numero uno, visto che è il coordinatore regionale e anche l'unico deputato targato Genova.

Il "Secolo XIX" nella rubrica firmata (personalmente) da Giuseppe Mazzini ha rivelato che  Silvio Berlusconi ha letto l'invito di Biasotti anche se l'ex ministro non sarà messo in lista per l 'Europee (come è ormai certo) ed è sbottato: "Ma che diavolo, Sandro è impazzito? Così mi fa annullare una marea di voti".

E siccome Berlusconi non va certo all'edicola di Arcore a comprare "Il Secolo XIX" e l'articolo in questione risale a un po' di giorni fa, è chiaro che qualcuno da Genova si è premurato di mandargli il ritaglio del giornale.

Noi siamo in grado di aggiungere altri particolari sul tiro al bersaglio-Biasotti. E' stato nominato coordinatore  regionale quattro mesi fa e Forza Italia non ha ancora una sede. Da Roma gliel'hanno fatto notare e Biasotti ha risposto: “non è facile trovare una sede. E poi, chi firma il contratto?” Cioè lui non se la sente di prendersi quella responsabilità. Si sa che da tempo il mercato dell'auto è fermo. Il Gruppo Biasotti era arrivato ad avere più di 200 dipendenti. E ora un po' di esuberi sarebbero necessari. Quindi al buon Sandro viene consigliata la massima prudenza.

Comunque, in attesa di risolvere il problema della sede, l'onorevole Biasotti potrebbe ospitare Forza Italia in qualcuno dei suoi uffici. Invece ai militanti che cercano un contatto chiede di rivolgersi al gruppo della Lista Biasotti in Regione. Nel gruppo, che ha due consiglieri Aldo Siri e Lorenzo Pellerano, lavorano Mario Barci, Roberto Dotta e l'efficientissima Marcella Mirafiori. E' stato segnalato a Roma che è assurdo che il coordinatore di Forza Italia faccia riferimento alla Lista Biasotti e forse è pure assurdo che il coordinatore di Forza Italia sia il leader di un'altra lista.

Non solo: pare che l'anomalia sia stata segnalata anche alla Corte dei Conti. Anche perché quando c'è stato il ricevimento del Gruppo Biasotti per la presentazione della nuova Mercedes a Villa Lo Zerbino gli inviti sono partiti dal gruppo regionale di Biasotti, da dove la signora ha fatto le telefonate per le varie conferme. I giornali hanno parlato di quel funzionario pubblico che si è beccato una denuncia per peculato per via di cinque fotocopie personali fatti in tre anni.

I nemici giurati di Biasotti sono certi che la Procura e la Corte dei Conti potrebbero aprire un'inchiesta anche su questo.

Insomma Sandro Biasotti è già finito sulla graticola. Vogliono "cucinarlo" allo spiedo. E questo non lo dicono in Galleria, lo dicono all'interno di Forza Italia.

 

Elio Domeniconi

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