Le grandi manovre di Biasotti
All'interno di Forza Italia (i pochi rimasti...) si chiedono: ma cosa ha in testa Sandro Biasotti,
quali sono i suoi piani segreti?
Chi non lo stima sostiene che non può fare il coordinatore regionale del partito uno che non conosce nemmeno la legge elettorale. Perché agli Stati generali della Spezia l'unico parlamentare ligure di Berlusconi ha invitato a scrivere sulla scheda elettorale il nome di Claudio Scajola, anche se l'ex ministro non dovesse essere candidato. Ma così le schede verrebbero annullate e l'onorevole Biasotti è in politica da ormai troppi anni per non saperlo. Chi sostiene che non può fare il leader regionale uno che non conosce i regolamenti, si sbaglia. Biasotti è troppo furbo per dire castronerie del genere. Semmai c'è da capire perché lo ha detto, qual è il vero fine.
Biasotti non vuole certo mandare Scajola nel Parlamento Europeo. Non ha certo dimenticato che nel 2006, quando era potente, fu lui a impedirgli di entrare nel Parlamento Italiano. Berlusconi aveva dato il suo placet, aveva gradito anche il vasetto di pesto, rigorosamente senza aglio, che l'aspirante deputato gli aveva portato.
Ora Biasotti sa che Berlusconi è molto titubante a candidare Scajola per Strasburgo perché i sondaggi hanno confermato che un'eventuale candidatura dell'ex ministro farebbe perdere voti, non ne porterebbe di sicuro.
Il capolista designato per la nostra Circoscrizione - e questo è ufficiale - è Giovanni Toti, che nel suo cuore ha preso il posto del "traditore" Angelino Alfano. E Toti non può accettare un concorrente in lista. In attesa che si chiariscano le cose ha persino disertato gli Stati Generali della Spezia, nonostante avesse annunciato la sua presenza. Le parole di Biasotti non gli hanno certo fatto piacere. A meno che lo stesso Biasotti non gli abbia spiegato cosa c'è dietro il suo sconcertante invito a votare Scajola anche se non dovesse essere messo in lista.
A quanto si dice, a questo punto, Berlusconi deve scegliere. Nel Nord Ovest non ci possono essere due galli nello stesso pollaio. Se c'è Toti, non può esserci Scajola (e viceversa). Ma siccome la candidatura di Toti è sicura - è lui l'uomo nuovo del partito - il sacrificato non può che essere Scajola. Ma Scajola non demorde. Chiede aiuto a tutti perché convincano Berlusconi a candidarlo. Secondo indiscrezioni sarebbe disposto ad accettare il secondo posto in lista, dietro Toti, anche se Toti è l'ultimo arrivato e lui è stato uno dei fondatori di Forza Italia.
Biasotti ha fatto sapere: "Se Scajola si presenta, io lo appoggio. Ma in ogni caso la prima preferenza va a Toti, è bravissimo". Però l'onorevole ha invitato pure a scrivere sulla lista il nome di Scajola, anche se non dovesse essere candidato. Ma allora i casi sono due: o Biasotti davvero non sa che scrivendo sulla scheda il nome di Scajola non candidato la scheda stessa verrebbe annullata. Ed è impossibile che non lo sappia, perché in questo caso ci sarebbe davvero da gridare allo scandalo; o Biasotti vuole far annullare le schede. E allora bisogna chiedersi cosa c'è dietro questa (sconcertante) manovra.
Elio Domeniconi