Biasotti, ora sveglia!
Finalmente è arrivata la nomina che Genova3000 aveva previsto, anzi auspicato. Previsto perché Sandro Biasotti
è l'unico parlamentare ligure di Forza Italia. E auspicato perché il deputato genovese non è mai stato invischiato in scandali. E pur fedele al centrodestra ha dimostrato la sua indipendenza con la Lista Biasotti, che è sempre rappresentata nelle istituzioni. Il che conferma il suo carisma da leader.
Si sa che la nomina a coordinatore per la Liguria è una scelta personale di Silvio Berlusconi che ha una profonda stima di lui anche se ha sempre rifiutato di tagliarsi la barba, dimostrando, anche con questo gesto, il suo spirito libero.
Mi risulta che la base avrebbe preferito Roberto Cassinelli, che essendo libero da impegni istituzionali, avrebbe potuto dedicarsi anema e core alla riorganizzazione del partito. Con la nomina di Biasotti, tanti dicono: il coordinatore sarà Mario Barci, perchè Biasotti come parlamentare deve stare diversi giorni a Roma. E a Genova deve dare un'occhiata anche alle sue molteplici attività imprenditoriali.
Ma, al tempo stesso, la nomina di Biasotti ha fatto felici quanti temevano l'ennesimo ritorno di Claudio Scajola, il quale non vuole convincersi che il suo ciclo è finito. Si goda la casa romana con vista Colosseo comprata "a sua insaputa", faccia un passo indietro e a Imperia si dedichi alla coltivazione dei carciofi come aveva auspicato la sua dolce consorte.
Cassinelli è molto stimato da Biasotti e sicuramente avrà un ruolo importante anche nel partito. E alle prossime elezioni non gli saranno più preferiti i foresti: Cassinelli deve tornare in Parlamento, questo dice la base. Personalmente dico che non doveva nemmeno uscirne. Che gli sia stato preferito il romanaccio Augusto Minzolini, è un insulto a tutti i genovesi.
Ora però Biasotti non deve dormire sugli allori. Il difficile comincia adesso. C'è da ricostruire un partito dal quale sono usciti gli "alfaniani" (la riconoscenza non è di questo mondo) e altri che provenivano da Alleanza Nazionale e che si trovavano ormai a disagio in un partito che non era più il loro.
Solo il suo carisma e la sua provata onestà possono compiere il miracolo di rimettere in sesto questa nuova Forza Italia che rinasce nel nome di Silvio Berlusconi che nel 1994 aveva un largo seguito perché portava una ventata di nuovo e che adesso, sia per l'età che per gli scandali a catena, suscita più perplessità che fiducia.
Tanti adesso saliranno sul carro del vincitore. Sta a Biasotti distinguere gli opportunisti dagli amici. I giornali raccontano che il primo incoraggiamento gli è arrivato dall'europarlamentare Isabella De Martini, in arte Susy: "Un grande in bocca al lupo a Sandro". E Sandro ne ha davvero bisogno.
Elio Domeniconi