Riabilitiamo Belsito
Sembrava che nella Lega Nord ci fosse una sola bestia nera: il genovese-calabrese Francesco Belsito. Da autista
in seconda di Alfredo Biondi in Forza Italia e poi sottosegretario di Stato nella Lega Nord.
E' finito sul rogo quando si sono scoperte le sue operazioni spregiudicate come tesoriere della Lega. Invano aveva tentato di spiegare che lui si era limitato a fare quello che aveva fatto il suo predecessore, il compianto senatore Maurizio Balocchi da Chiavari.
I finanziamenti alla Bossi Family avevano affossato anche il Senatur che aveva inserito l'astuto Belsito nel suo Cerchio Magico. Roberto Maroni aveva preso il posto di Bossi ora l'ex ministro vuole concentrarsi sulla Regione Lombardia, di cui è diventato presidente. Per la segreteria della Lega ha scelto il suo allievo Matteo Salvini, per i quali si sono schierati anche i genovesi Francesco Bruzzone ed Edoardo Rixi. Tutti sono certi di poter rilanciare la Lega, come partito dei duri e puri. Ma sarà difficile, dopo quello che sta uscendo in questi giorni. In Lombardia si è scoperto che la bella portavoce di Maroni, Isabella Votino, aveva a disposizione una carta di credito intestata al Viminale (Maroni era stato Ministro dell'Interno) e che ha speso mille euro per una notte all'Hotel Manzoni di Milano. Nel Veneto l'ex deputato leghista Enrico Cavaliere avrebbe preso una mazzetta da mezzo milione da una multinazionale francese.
Nella Regione Piemonte, poi, è scoppiato lo scandalo delle spese pazze. E' coinvolto in prima persona anche il presidente Roberto Cota, inguaiato da 592 scontrini: 190 euro di carne spesi in una macelleria di Asti, in nota spese anche uno spazzolino e deodorante acquistati a Roma all'aeroporto di Fiumicino, un Dvd all'Autogrill, cinque ricevute di un ristorante nella stessa sera, il regalo di nozze all'assessore con i soldi pubblici, ecc.
Altro che duri e puri! Stando così le cose sarà difficile che Rixi e Bruzzone riescano a rilanciare la Lega. Forse sarà meglio riabilitare Belsito...
Elio Domeniconi