I genovesi sono perplessi
Visto quello che sta succedendo nei partiti, sono sempre più i genovesi che pensano di disertare le urne.
La situazione sta degenerando ogni giorno di più.
Alle politiche il comico Beppe Grillo aveva avuto la fiducia da ben 8 milioni di persona. Erano voti di protesta, di persone deluse. Ma chi lo conosceva sapeva benissimo come sarebbe andata a finire. Il vaff... può andar bene per il cabaret non per la politica. Il M5S è destinato a sparire, come era successo a suo tempo al movimento dell'Uomo Qualunque.
Si sperava nel nuovo partito di centro-destra, ma il matrimonio politico tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini è naufragato presto. Ora vogliono rispolverare Forza Italia e Alleanza Nazionale, ma il caos regna sovrano. Si parla di rinnovamento, ma in Liguria a contendersi la leadership sono due vecchie glorie, Luigi Grillo e Claudio Scajola, che non si rassegnano a fare i pensionati.
La Lega non ha futuro, l'ha distrutta un genovese di origine calabra: Francesco Belsito.
Il Pd è una polveriera. Per il sindaco hanno litigato tra loro le prime donne, Marta Vincenzi e Roberta Pinotti e così ha conquistato Palazzo Tursi un doge, Marco Doria, signore di Montaldeo. Sergio Cofferati era approdato a Genova per fare il papà. Invece è andato al Parlamento Europeo. Claudio Burlando, svanito il sogno di tornare a Roma, punta alla presidenza dell'Autorità Portuale, eppure avrebbe l'età della quiescenza.
Nell'Udc dopo lo scandalo delle spese pazze, Rosario Monteleone invece di fare un passo indietro, è tornato a cercare poltrone.
Ma allora, per chi votare?
Elio Domeniconi