Rossi il moralizzatore
Quando Maurizio Rossi annunciò la creazione di Primocanale, dopo aver deciso cosa avrebbe fatto da grande,
non avrebbe mai immaginato che grazie alla televisione un giorno sarebbe diventato senatore della Repubblica.
E' arrivato a Palazzo Madama come rappresentante di Scelta Civica, lista messa insieme da Mario Monti e Pierferdinando Casini con la benedizione di Luca Cordero di Montezemolo. In sede nazionale Lista Civica, che non ha avuto il successo elettorale sperato, si è già sgretolata. In Liguria tenne anche grazie al signor Rossi.
In Regione Lista Civica non è rappresentata ma vuole presentarsi alle elezioni del 2015 e si sta strutturando nel territorio. Coordinatore regionale è stato nominato il volenteroso Enrico Cimaschi, ex Lista Biasotti e poi Liguria Moderata.
Il dottor Cimaschi ha fatto recapitare a ogni consigliere regionale la proposta di Scelta Civica che è stata redatta dal coordinatore della Provincia di Savona Gianbattista Petrella. E' la linea dettata a livello nazionale dal genovese Maurizio Rossi (legato a Mario Monti).
E' una proposta da lacrime e sangue, per cercare di risparmiare a tutti i livelli.
Questi i punti:
1-diminuzione dei consiglieri regionali da 40 a 30.
2-via il cosiddetto Listino, che permette a 8 candidati di entrare direttamente in via Fieschi senza essere stati legittimati dal voto di preferenza.
3-dimezzare l'indennità da 8 a 4 milioni di euro al mese, per tutti coloro che abitano a Genova o nel raggio di 50 km.
4-un forfait 500 euro in più per coloro che abitano a più di 50 km, da qualunque zona arrivino, senza più tener conto del kilometraggio
5-abolire l'assegno di fine mandato già da questa legislatura
6-ridurre i 1.462 mila euro annuo che ora viene corrisposto a ogni gruppo formato da 2 sole persone.
7-minimo di 5 consiglieri per costituire un gruppo (si risparmierebbe così anche sul numero dei collaboratori).
Tutte cose giuste, indubbiamente, e condivise da buona parte dell'opinione pubblica, ma una proposta di una ingenuità spaventosa.
In Liguria è stata stoppata la modifica della legge regionale che dovrebbe abolire il listino e diminuire il numero dei consiglieri (da 40 a 30). Come può il senatore Maurizio Rossi pensare che i nostri baldi consiglieri siano disposti a rinunciare a tutti questi privilegi? La Casta è sempre la Casta.