Caro energia, l'allarme di Andreoli (Assoturismo): “In Liguria destagionalizzazione a rischio”
Un’estate di netta ripresa, anche se le attese di inizio stagione sono rimaste disattese e l’aumento dei costi energetici ha ridotto drasticamente i margini delle attività ricettive. L’industria del turismo aveva sperato di riallinearsi ai livelli del 2019, ma l’ondata di contagi di fine giugno, il caro carburanti, il caos negli aeroporti e l’impennata dell’inflazione hanno, in qualche modo, indebolito la domanda.
Nel trimestre estivo le presenze sono cresciute del 15,5% rispetto al 2021, con un +5,1% di turisti italiani e addirittura +35,4% di stranieri. In termini assoluti i turisti registrati nelle strutture ricettive sono circa 49 milioni, per un totale di 198,8 milioni di pernottamenti, con un calo del -6,9% rispetto al 2019.
È quanto emerge dall'indagine condotta a livello nazionale da Assoturismo Confesercenti su un campione di 1.694 imprenditori della ricettività, trovando conferma, da parte dei rappresentanti locali, anche per quanto riguarda la Liguria. «Effettivamente è stata un'estate da record in termini di presenze, rovinata, purtroppo, dall'esplosione delle bollette - conferma Francesco Andreoli, coordinatore regionale Assoturismo -. Urge trovare una soluzione al problema dei costi dell'energia, con un'attenzione particolare per le attività che vorrebbero restare aperte anche nei mesi autunnali ed invernali perché la destagionalizzazione è un punto strategico per il turismo ligure ma, a queste condizioni, quasi nessuna struttura sarà in grado di sostenere i rincari delle bollette nei mesi più rigidi. In mancanza di aiuti concreti su questo fronte, rischiamo la desertificazione del settore: in Liguria, come nel resto del paese».
Luci ed ombre che vengono ribaditi anche da Fabio Serpi, coordinatore cittadino di Assohotel: «Genova conferma il trend positivo in termini di presenze per tutto il settore ricettivo. Nonostante il caldo, molti turisti restano in città per visitarla e questo è, insieme al ritorno di numeri pre Covid, il dato più interessante. Crescono sensibilmente gli stranieri, restano le prenotazioni sotto data. Purtroppo però, a seguito del sensibile aumento dei costi dell’energia, i margini di guadagno sono ben al di sotto delle aspettative. Questo comporta l’impossibilità da parte dell’imprenditore alberghiero di effettuare gli investimenti programmati, se non, addirittura, il rischio di dover chiudere. Genova ha dimostrato di essere una città accogliente e siamo grati a chi ha deciso di passare una o più notti in città ma, senza una soluzione al caro bollette, il futuro è sempre più incerto».