Toti: “Reddito di cittadinanza a chi non può lavorare, per gli altri nuove politiche del lavoro”
“Occupazione, lavoro, bisogni delle imprese ma soprattutto possibilità di aumentare le buste paga degli italiani: temi fondamentali su cui sento tante idee e proposte, alcune delle quali ovviamente condivisibili, altre meno anche perché... impossibili! Non esiste un’unica soluzione per risolvere i problemi del lavoro. È un campo di intervento enorme che va dai più giovani fino a chi è prossimo alla pensione. Riguarda le aziende e la competitività del sistema ma anche la possibilità delle imprese di trovare quei lavoratori di cui hanno bisogno per espandere la loro produzione. Quante tasse gravano sul lavoro dipende da quanto il nostro Paese riesce a essere competitivo sui mercati”. Lo dice Giovanni Toti di Noi Moderati, nel PunToti, sua rubrica social.
“Prendiamo ad esempio la Liguria che è una regione turistica e che fa fatica a trovare personale che voglia lavorare durante la stagione estiva. Abbiamo costruito - sottolinea Toti - con i sindacati accordi per il lavoro, sovvenzionato una formazione professionale importante e incentivato le assunzioni dei lavoratori stagionali. Occorre un mercato del lavoro che sia più efficiente mentre quello che è stato fatto sui centri per l’impiego legato al reddito di cittadinanza non funziona”.
Secondo Toti il “in primo luogo il reddito di cittadinanza va lasciato a quei cittadini che non hanno un lavoro, a patto che seguano dei corsi di formazione professionale per trovarne uno se in grado di farlo. In secondo luogo, se vogliamo lasciare più soldi nelle tasche dei cittadini senza che questo gravi sulle imprese o sullo Stato, occorre detassare tutti gli strumenti che rendono più efficace ed efficiente il lavoro nella contrattazione di secondo livello. Quindi impiego più produttivo, capacità tecnologica superiore, corsi di formazione professionale, premi di produzione, flessibilità che i lavoratori concedono all’azienda per i momenti di picco produttivo, sono punti da tenere in considerazione. Solo con questo, una serie di imprese italiane andranno a migliorare la loro efficienza e aumenteranno gli stipendi ai loro di pendenti senza che questo gravi un euro in più su di loro".
“Queste - spiega Toti - sono alcune ricette semplici che si possono fare subito, anche coinvolgendo sindacati e imprese, a costo zero e senza che a pagare domani siano i nostri figli. Basta continuare a utilizzare il reddito di cittadinanza come uno strumento che dovrebbe indirizzare al lavoro ma in realtà non lo fa. Serve solamente a dare un sostegno, in alcuni casi benemerito, in altri meno meritato a chi un lavoro non lo vuole trovare”.