La stoccata di Toti a Calenda e PD: “Se ce lo avesse chiesto, glielo avremmo detto che a sinistra c’è la politica del no”
“Leggendo i giornali questa mattina penso che mai come adesso sono convinto di essere dalla parte giusta e di aver fatto le scelte giuste”. Lo ha detto il presidente di Italia al Centro Giovanni Toti nel PunToti, la sua rubrica sui social.
“Si legge solamente - ha continuato il leader - chi sta con chi, i “divorzi” e i “matrimoni” a una velocità che la politica italiana non aveva mai conosciuto. Se Carlo Calenda aveva bisogno di sapere che da parte della sinistra le cose non si fanno, bastava che lo chiedesse, non c’era bisogno di tutta questa sceneggiata. Lo posso raccontare governando da sette anni la Regione Liguria, sapendo che non c’è una singola opera, dalla Gronda di Genova alla galleria per il raddoppio di ponente, che non abbia visto, esponenti del Partito Democratico opporsi. Mentre l’Italia brucia (anche in questi momenti mi sto occupando di un incendio nei dintorni di Albenga insieme all’assessore regionale Giampedrone), mentre Courmayeur è senza acqua e mentre la cronaca ci racconta di quanti lavori abbia bisogno il Paese. Io credo che la politica debba occuparsi di cose fattibili, realizzabili, con alleati che abbiano voglia di cambiare questo Paese, con cui magari non la si pensa sempre allo stesso modo ma che vogliano lavorare per modernizzare la nostra Italia e non per inseguire i comitati di quartiere che si oppongono alle opere, quell’ambientalismo peloso che ha impedito al nostro Paese di fare tanti passi avanti in questi anni. Noi mettendo l’Italia al Centro, come dice anche il nome del nostro partito, vogliamo fare quello che abbiamo fatto della Liguria: una regione e un Paese che crescono e realizzano le opere, come il Ponte per Genova costruito in due anni”.
“A chi pensa che la politica sia una somma di “No” - ha concluso Toti - noi rispondiamo con la politica dei “Sì” e se ce l’avesse chiesto lo avremmo detto anche a Calenda, non c’era bisogno di tutta questa sceneggiata. Ora è il momento di parlare dei programmi, delle cose da fare e soprattutto di chi può realizzarle. Questa è la cosa che interessa gli italiani”.