La Giornata internazionale delle api organizzata dal Soroptimist e da Alpa miele
Oggi, 20 maggio, è la Giornata internazionale delle api, creature tra le più laboriose del pianeta che, insieme ad altri impollinatori, volando da un fiore all’altro e fin dai tempi più remoti hanno consentito non solo una maggiore abbondanza di semi, noci e molti altri frutti permettendo loro una maggior varietà e qualità, contribuendo alla sicurezza alimentare mondiale.
Il festeggiamento di questa giornata è stato proposto dalla Slovenia e, dopo ben tre anni di sforzi a livello internazionale, gli stati membri delle Nazioni Unite hanno approvato la proposta all’unanimità. E’ da considerare che ben altri 115 paesi si sono dichiarati cosponsor e fra questi non solo Usa, ma anche Canada, Cina, Russia Brasile, Australia e tutti gli stati membri dell’UE.
L’obiettivo principale del 20 maggio è quello di proteggere le api e gli altri impollinatori perché contribuiscano in modo significativo all’approvvigionamento alimentare globale in modo anche da eliminare la fame dei Paesi in via di sviluppo.
Le api forniscono anche cibo di altissima qualità: miele pappa reale, polline ed anche prodotti che possono essere considerati di varia natura ed utilità: spray nasali, cera, propoli ed altre sostanze di genere comune. Ma è molto importante considerare che api ed altri impollinatori portano a produrre quasi il 90% del cibo mondiale.
Ma bisogna considerare già da ora che il 10% delle api, nonostante i provvedimenti che sono stati presi, è a rischio di estinzione e solo con sforzi notevoli e continui possiamo garantire la sopravvivenza loro e del loro habitat.
Infatti vi sono progetti europei e non, che studiano il motivo della scomparsa delle api dovuti a nemici naturali come: il “Varroa destructor” (il più antico tra i nemici: acaro che le parassita stabilmente), il Nosema Apis (fungo unicellulare che fa morire interi alveari). Vi sono poi altri virus, altri motivi di devastazione, inclusi uccelli predatori come il guccione. Alcuni nemici sono presenti dagli anni 60 portati da allevatori che facevano scambi ed importazioni di api da altri Paesi. Per non parlare dei pesticidi di vario tipo che sono stati banditi in Europa, mentre in Canada sostengono che sono innocui e continuano ad usarli.
Quasi sempre si parla di “Apis mellifera, produttrice di miele” ma esistono centinaia (circa un migliaio in tutta Italia) di Apoidei che pur non producendo miele sono attori indispensabili per l'impollinazione e la conservazione della biodiversità. Questi imenotteri che si distinguono per grandezza, colori, ciclo biologico, abitudini alimentari, preferenze per i siti di nidificazione e abitudini solitarie o sociali, sono spesso invisibili agli occhi dei cittadini o, peggio, catalogate in massa come "calabroni". Sono api solitarie di cui si occupa “Alpa Miele” (Associazione Ligure Produttrici Apistici): Laura Capini, presidente di questa associazione riconosciuta dalla nostra Regione, associa 450 apicoltori e apicoltrici in tutta la Liguria, si occupa principalmente di Formazione e Assistenza Tecnica, ma ha tra i propri scopi anche la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale. Ma della giornata delle “altre” api si occupano anche per l’università di Genova, botanici e apicoltrici professionali.
Delle api Solitarie se ne prende cura la nostra città e se ne occuperanno anche gli Enti liguri con “Bee Hotel” pensati e progettati specialmente nei parchi. Sarà una cultura nuova per i nostri giovani.
Per ora queste api hanno una ridotta cura della prole l'uovo viene inserito in cavità di diversa grandezza molto piccole, cannicciati ad esempio con una riserva di cibo sufficiente allo sviluppo larvale d’emergenza per offrire alla cittadinanza la possibilità di scoprire una parte di natura poco conosciuta e permettere un monitoraggio e censimento delle api selvatiche e del loro stato di salute. Il progetto dei Bee Hotel nei parchi urbani, che parte da Genova con la speranza di coinvolgere altri comuni liguri, si pone molteplici obiettivi primo fra tutti arricchire i parchi urbani di siti di nidificazione per agevolare la presenza degli apoidei selvatici.