Borsino sfortunati
I dieci genovesi che secondo i lettori di Genova3000.it avrebbero meritato di più.
di Elio Domeniconi
1-ORLANDO PORTENTO
Ai tempi dei Ragazzi di Piazza Martinez era (sicuramente) più bravo di Beppe Grillo. Ha inventato le cammellate e il triccheballacche. Ma il (brutto) carattere gli ha impedito di far carriera. Non ha sfondato neppure come gastronomo.
2-ROBY CARLETTA
Il decano dei cabarettisti. Un maestro. Considerato l'erede di Gilberto Govi. Ma pensando alla carriera non ha mai voluto lasciare il posto fisso alla Levante Assicurazione. Così nel mondo dello spettacolo non ha fatto la carriera che avrebbe meritato. Peccato.
3-GIANNI RIFALDI
Titolare dell'antica trattoria "Da Genio". Ha rivisitato la cucina ligure inventando piatti da cabaret. Ha sbagliato a tenere i prezzi troppo bassi. Così "Genio" ha continuato ad essere considerato una trattoria popolare. Mentre poteva diventare un ristorante da Vip.
4-PAOLO VANNI
Creativo pubblicitario (Nuova Set). Un vulcano di idee. Molto geniali. A Milano sarebbe diventato il mago della pubblicità e fatto i miliardi. Invece da noi non ha sfondato neppure a Montoggio. Perché il sindaco Mauro Fantoni non ha certo agevolato le sue iniziative. Anzi.
5-MICHELE FOSSA
Figlio del compianto senatore Franco. A 23 anni era già assessore regionale alla sanità, l'assessorato più importante. Poi l'hanno bruciato, anche se ha (ampiamente) dimostrato di non aver mai aderito alla loggia del Venerabile di Arezzo.
6-DINO STEFANO FRAMBATI
Grande giornalista, allievo di Indro Montanelli. Se avesse avuto il coraggio di lasciare il mobilificio di famiglia come minimo avrebbe potuto aspirare a dirigere "Il Secolo XIX". Invece deve accontentarsi di dirigere il "Gazzettino Sampierdarenese". Ma lo fa con lo stesso entusiasmo.
7-GIORGIO GUERELLO
Politico tra i più preparati. Avrebbe meritato di arrivare al Parlamento. Invece da quando ha aderito al Partito Democratico è stato solo boicottato. Basti pensare che gli è stato persino impedito di presentarsi alle Regionali. Deve rimanere nel consiglio comunale a vita.
8-UBALDO SANTI
Figlio dell'onorevole Ermido. Laurea alla Bocconi. Giovanissimo in consiglio comunale (PSI, corrente Fossa). Tante idee geniali ma che non sono state messe in pratica. Ora sta collegando Genova con Mosca. Potrebbe essere l'idea giusta per avere successo.
9-PAOLO LINGUA
Ha impostato la sua vita sul giornalismo (e sul potere). Voleva diventare a tutti i costi direttore. Ma c'è riuscito solo quando è andato in pensione. E Alberto e Massimiliano Monti gli hanno affidato Telenord. Sognava il Corriere della sera. Ha dovuto accontentarsi.
10-GIULIANO MACCIO'
Al Secolo XIX, da cronista di razza, portava ogni giorno notizie in esclusiva. Solo per questo avrebbe meritato la proporzione sul campo. Invece l'hanno mandato in pensione da soldato semplice. Almeno la qualifica di caposervizio (ad personam) potevano dargliela.