Rossella e La Rosa

All’insegna del ricordo di don Gallo, l’intervista di Anna La Rosa a Rossella Bianchi.

“Quando don Gallo mi ha chiamata per dirmi che aveva letto la bozza del libro ero preoccupata, pensavo che avrebbe avuto da ridire sui capitoli più scabrosi, non è stato così; anzi mi ha spronato in una cosa sola: raccontare la verità”.

L’importante incontro tra Rossella Bianchi, il transessuale genovese che ha scritto il libro “In via del Campo nascono i fiori” nel quale racconta mezzo secolo di vita trascorsa nel “ghetto” di Genova dove ha esercitato il più antico mestiere del mondo, e don Andrea Gallo è solo uno degli episodi inediti che la giornalista Rai Anna La Rosa è riuscita a strappare a “Rossella” durante la partecipata presentazione svoltasi alla Colonia Arnaldi Uscio.

La Rosa ha letto con attenzione tutti i capitoli del libro incalzando “Rossella” con una serie di domande.

“Ho visto nell’autrice una persona forte, determinata, capace e anticonformista - spiega la giornalista - che in anni difficili, siamo nell’immediato dopoguerra, non ha voluto nascondere la sua diversità”.

Solo sfiorato l’argomento riguardante la prostituzione, La Rosa ha preferito con le sue domande concentrasi sugli amori, le delusioni e difficoltà che l’autrice ha dovuto affrontare e superare nella vita.

Racconto seguito con grande interesse dal pubblico che in più di un’occasione ha interloquito con “Rossella”.

I vari momenti della storia dell’autrice sono stati sottolineati da splendide canzoni eseguite da Mariella Musotto. Drammatica l’interpretazione di Minuetto, brano cult di Mia Martina, che ha permesso di introdurre a La Rosa e alla Bianchi uno dei capitoli più tristi del libro.

“La droga è arrivata improvvisa e sconosciuta nei vicoli nel 1974 – racconta Rossella – nel mondo dei travestiti ha portato morte per overdose, suicidi e omicidi, io mi sono salvata non perche era la più brava, ma in quanto ho avuto la fortuna di non fare mai l’incontro sbagliato”.

Hanno seguito con interesse l’incontro il sindaco di Uscio Giuseppe Garbarino e l’assessore regionale Giovanni Boitano.

Una serata decisamente interessante all’insegna della cultura, quella cultura da strada tanto amata da don Gallo.