I segreti di Perin
Nel nuovo settimanale "Adesso" c'è un servizio di quattro pagine sul portiere del Genoa Mattia Perin.
L'ha firmato Luca Uccello, giornalista noto anche a Genova perché ha scritto sul "Secolo XIX" e ha fatto comparsate varie a Telenord.
A Uccello Perin ha confidato parecchi particolari interessanti, che a Genova non erano conosciuti.
-Il suo colore preferito è il blu.
-Da ragazzo, a Latina, lavorava nel bar di famiglia "per guadagnarmi qualcosa e uscire con gli amici".
-Papà Pierluigi e mamma Annamaria gli hanno insegnato che "niente è dovuto, tutto va guadagnato".
-Ha cominciato a fare il portiere perché gli aveva regalato i guantoni lo zio, che giocava da portiere.
-Non era alto e per bassezza era stato bocciato prima dall'Empoli e poi dall'Inter.
-A 13 anni era andato alla Pistoiese, l'anno dopo al Genoa. Destinazione Pegli, pensione Teresa. Per allungarsi si appendeva tutti i giorni alla sbarra dei giardinetti.
-A Natale va sempre a Messa nella Chiesa di San Matteo da don Giuseppe, dove è stato battezzato, ha fatto la Prima Comunione e la Cresima. Porta giochi per i bambini della parrocchia.
-Ha Fede. E prega tutte le sere, prima di andare a dormire.
-Spera di andare a conoscere Papa Francesco. Anche perché vorrebbe dire che Prandelli lo porta in Brasile.
-D'estate si diverte a giocare a pallacanestro. Tifa per i Chicago Bull, il suo idolo è Michael Jordan.
-Ama anche gli sport estremi: paracadutismo, arrampicata, bungee jumping. E' pronto a gettarsi nel Grand Canyon, da 300 metri di altezza.
-Porta i capelli lunghi perché gli piace essere diverso, nel calcio ci sono troppe creste.
-Su Twitter ha messo tante foto del suo cane,Taz, un bovaro del bernese. Ma non potrebbe curarlo. Così l'ha lasciato alla sua ex fidanzata.
-Ormai si è abituato a vivere da solo. Sa cucinare, stirare e anche lavare.
-Assicura che sposerà una donna normale e non una velina.
Questo è Mattia Perin, confessato da Luca Uccello.