Crisi e opportunita', uno sguardo all’Asia
La città di Taipei accoglie i suoi visitatori mostrando loro dai finestrini dell’aero una lunga distesa di pale eoliche
ordinatamente allineate lungo la costa. L’ aeroporto della capitale di questo distretto ricorda un hub internazionale efficiente e brulicate di turisti e visitatori.
Taipei, con i suoi tre milioni di abitanti, è una città cresciuta in fretta negli anni ‘80 grazie agli intensi scambi commerciali con la Cina di cui fa parte ma con cui non si identifica totalmente, “ noi non siamo cinesi”. A Taipei non vi sono limitazioni all’uso dei social network o a contatti con il resto del mondo. Taipei è una grande metropoli con grandi centri commerciali all’ombra di uno dei più grandi grattacieli al mondo, orgoglio e simbolo della città da cui prende il nome, il Taipei 101 visitato sino ad oggi da tre milioni di persone era il terzo grattacielo più alto al mondo, oggi è superato anche dal Burj Kaliffa di Dubai.
Un record lo ha comunque ottenuto fregiandosi del primo premio come edificio a basso impatto ambientale, unico premio nel suo genere.
L’exibion center ai piedi di questo palazzone è il luogo ove sistematicamente si svolgono eventi fieristici più diversi che attirano gli operatori commerciali dall’Asia e dal resto del mondo.
La mobilità elettrica in Asia sta assumendo dimensioni molto importanti e le prospettive future fanno prevedere scenari ancor più dinamici.
La dimostrazione di tanto entusiasmo la si può percepire visitando le mostre tematiche che periodicamente vengono proposte in più città dell’Asia, Pechino, Canton, Taiwan. Moltissimi i visitatori e gli espositori che ogni anno si accalcano agli ingressi degli exibition center, le aziende crescono e continuano ad investire fiduciosi in un riscontro che non si sta facendo attendere.
Mentre in Asia si parla di 13 milioni di veicoli prodotti e venduti, in Europa nel 2012 ne sono stati venduti poco meno di 800 mila.
La strada da fare è quindi enorme e altrettanto enormi sono le prospettive di crescita e sviluppo sul piano industriale e commerciale.
Mi stupisce che in un momento così debole della nostra economia gli operatori del settore in Italia siano così pochi e di modeste dimensioni e che non si stia comprendendo che questa è una grande opportunità da sfruttare per ridare un po’ di slancio al paese.
Foto: Bernahouse