Bisagno in attesa di risposte
È passato poco più di un mese, era il 5 luglio, dalla sorta di “aut aut” sparato da Marco Bisagno,
il presidente di GIN, “Genova Industrie Navali” (nata dalla fusione tra la Mariotti e la San Giorgio) riguardante la privatizzazione dei bacini di carenaggio e sul Blue Print dell’archistar di Vesima, Renzo Piano, il “re” degli architetti mondiali, cercato in tutto il mondo, perfino nel lontano estremo oriente. Bisagno aveva detto: “Entro fine anno vogliamo delle risposte certe, altrimenti ce ne andiamo. E soluzioni alternative ce ne sono: dal porto francese di Marsiglia a quello piccolo toscano di Piombino”.
In effetti, ad ora, sembra che l’Autorità Portuale in mano al commissario ischiano Giovanni Pettorino (il cui mandato pare non finire mai…), la Regione Liguria e il Comune di Genova, non abbiano ancora dato quelle risposte che Bisagno attendeva. Forse perché siamo nel periodo ferragostano, ma lo stesso Bisagno è impaziente. E allora si prospetta un settembre decisivo. O i tre enti daranno una risposta o il noto imprenditore ligure, molto affezionato al capoluogo regionale, alzerà i tacchi.