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La confusione sul presidente del porto

Sandro Biasotti

Chi sarà il nuovo presidente del porto di Genova (ora abbinato a quello di Savona)?

Non si sa, anche perché non si sa ancora con quale legge verrà scelto. Si sa però che anche sui giornali c'è una grande confusione. E alla fine la gente comune non ci capisce più nulla.
Oggi ad esempio su "Repubblica" il giornalista  specializzato Massimo Minella ha annunciato: "Indiscreto. Toti punta sempre su Biasotti, ma per il vertice nuovi candidati. Tre per l'autorithy: Cocchi,  Castelbarco e Simonetti".
Diciamo  subito che Simonetti è uno scoop di Minella. Non si tratta del celebre maestro di musica, Marco Simonetti è infatti l'amministratore delegato di La Spezia Container Terminal. E secondo Minella la sua scelta piacerebbe ai savonesi che preferiscono uno spezzino a un genovese.
Può darsi che Minella abbia avuto la soffiata giusta. Possiamo però dire tranquillamente che articoli come il suo aumentano la confusione. Infatti il grande giornalista arrivato da Voghera dice: che Toti insiste su Biasotti, ma che c'è anche una terna.
Ma le due notizie sono contraddittorie. Infatti: se si vota con la legge attuale, il ministro (Graziano Delrio) sceglie il comandante tra una terna. E il presidente della Regione non c'entra per niente.
Se invece si vota con la nuova legge (si parla impropriamente di decreto, ma in realtà si tratta di un emendamento inserito nella legge Madia). Ma in Liguria si porrebbe un altro problema: chi indica la terna? La legge 84-94 è chiarissima. I nomi vanno fatti da: sindaco, presidente della Provincia e presidente della Camera di Commercio. Però a Genova la Provincia non esiste più. E' stata sostituita dalla Città Metropolitana, che però non è la stessa cosa. La legge non ne parla (non esisteva ancora) e non è stata eletta dai cittadini.
Quindi, secondo i giuristi, Marco Doria non avrebbe a disposizione due voti, potrebbe  indicare solo un nome, come sindaco. Quindi in Liguria non si potrebbe indicare una terna, sarebbe perciò impossibile rispettare la legge.
E' quindi auspicabile, anche per evitare contestazioni di questo tipo, che potrebbero portare all'annullamento delle nomine, che il  presidente del porto venga scelto in base al decreto inserito nella legge-Madia. In questo caso però lo sceglierebbero "di concerto" Delrio e Toti. Ma allora perché si continuano a indicare i nomi delle possibili terne?
Insomma, si può dire solo una cosa: che almeno sui giornali, la confusione regna sovrana.

Elio Domeniconi

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