Montani fa decidere agli avvocati
L'azionista numero uno della Banca Carige, Vittorio Malacalza, ha ufficializzato quanto andava dicendo da tempo:
l'amministratore delegato Piero Montani e il presidente principe Cesare Castelbarco Albani non godono più della sua fiducia, quindi vanno cambiati.
E sul siluramento di Montani in tanti sono d'accordo soprattutto dopo le dichiarazioni che lo stesso amministratore ha fatto a Francesco Ferrari (Secolo XIX). Richiesto se Carige citerà in giudizio i protagonisti della passata gestione, Montani ha testualmente dichiarato: "Abbiamo uno staff di avvocati che sta lavorando su questo fronte. Decideranno loro".
Probabilmente si tratta dei soliti avvocati del solito giro (e le loro parcelle contribuiranno senz'altro ad aumentare il deficit dell'istituto di credito) ma in questa sede il discorso che interessa è un altro. In tutte le banche a decidere sono i vertici, sono loro ad avere la responsabilità (anche giuridica) delle decisioni che prendono, mentre in Carige, secondo quanto ha dichiarato l'amministratore delegato Piero Montani "decideranno loro". Cioè decideranno gli avvocati.
Gli azionisti dell'istituto di credito che era preferito dai genovesi si chiedono: ma in che mani siamo finiti? Da che mondo e mondo gli avvocati sono pagati (e profumatamente) per esprimere il loro parere. Poi a decidere sono gli amministratori (che vengono pagati anche per questo). Invece in Carige a decidere sono gli avvocati. Prima dell'arrivo di questo Piero Montani non era mai accaduto. Forse non ha torto il grande Vittorio Malacalza a sostenere che per rilanciare Banca Carige occorre cambiare i vertici.
Elio Domeniconi