Skin ADV

Le pretese di Bruno Manganaro

Bruno Manganaro

Ha fatto molto discutere, sul fronte del porto, l'articolo di Annamaria Coluccia sul "Secolo XIX".

La cronista approdata in Piccapietra dal defunto "Corriere Mercantile" ha iniziato il suo servizio così: "Lavoratori delle Riparazioni navali pronti a scendere in piazza per difendere "un'area che dà lavoro a migliaia di persone" e, quindi, per difendere anche il "Blueprint" di Renzo Piano".
Poi ha dato largo spazio al segretario Fiom Cgil di Genova Bruno Manganaro che ha rincarato la dose: " ...gli imprenditori non possono permettersi di minacciare o di ricattare i lavoratori. E comunque nei prossimi giorni noi ci mobiliteremo per una manifestazione di piazza".
Una premessa è d'obbligo: è diritto - anzi dovere - dei sindacati difendere i posti di lavoro ma non devono pretendere di decidere scelte che spettano ad altri e soprattutto non possono ignorare i diritti altrui.
Il ricorso al Tar da parte dello storico Yacht Club e degli altri circoli nautici e sportivi, è legittimo. Hanno una norma di legge che li tutela. Non si può liquidare la questione con le parole del volantino Fiom: "...non sappiamo se l'improvvisa riscoperta del problema dell'ambiente non sia riconducibile a qualche socio dello Yatch Club che magari mal sopporta il "rumore del lavoro" mentre sorseggia un drink a bordo della sua imbarcazione".
Questa è demagogia bella e buona e anche un travisamento della realtà. I circoli nautici-sportivi della zona sono diversi, non c'è solo lo Yatch Club (che peraltro è un vanto di Genova). Il comitato che anni fa aveva messo in guardia contro il possibile inquinamento di Carignano aveva al vertice il dottor Carlo Castellano, che si è sempre schierato dalla parte della sinistra e quindi dei lavoratori (ed è stato pure gambizzato dalle BR).
Si legge anche che il Comitato Porto Aperto ha suggerito "lo spostamento delle Riparazioni navali fuori città". Ma che significa fuori città? A Nervi, se non addirittura a Bogliasco? Insorgerebbero loro.
A Genova3000 risulta invece che ci sia un piano alternativo, che è stato studiato da un pool di professionisti del settore. Questo piano prevede il tombamento dell'area a mare a suo tempo destinata al superbacino. Questo studio sarà presto oggetto di un incontro con le istituzioni cittadine (la Regione ne è già in possesso). Quindi basterà spostare le Riparazioni Navali a Cornigliano, dove Marco Bisagno e C. potrebbero avere tutto lo spazio che desiderano senza doversi spostare a Piombino se non addirittura a Marsiglia.
Quindi non c'è bisogno né di violare la legge (che è dalla parte dello Yatch Club e degli altri circoli) né tanto meno di far scendere in piazza i lavoratori. Basta usare il buonsenso.

Pin It

Genova3000 TV

Genova3000 TV

Notizie

Levante

Cultura

Spettacoli

Sport

Gossip

Genova Sport 2024