Genova non perdera' il Salone
Carla Demaria
Il Salone Nautico ha mostrato una certa ripresa del settore e si è chiuso con soddisfazione generale.
Certo non è più il Salone di una volta, i tempi di Astrid Muckerman ed Elisabetta Carcassi, però siamo sulla buona strada.
Per tornare ai vecchi tempi occorre però l'unione delle forze. E l'unione sembra ancora lontana. Prima c'è stata la rottura in seno all'Ucina. Ora sono ricominciati i mugugni alla genovese. "Venezia ci vuole scippare il Salone". Invano la presidente dell'Ucina Carla Demaria, una donna tosta e capace, ha tentato di spiegarci che sono due cose diverse. Venezia, anche per un problema di spazi, non potrà mai competere con Genova. Venezia sarà un complemento del Salone di Genova. Quindi smettiamola con questa stucchevole tiritera e lasciamo lavorare questa Demaria che ha dimostrato di saperci fare. Semmai auspichiamo che Nautica italiana, guidata da Lamberto Tacoli, torni nell'ambito dell'Ucina. Le aziende del settore dovrebbero essere unite.
Anche perché si è saputo che Nautica Italiana, dopo essere uscita dall'Ucina, ora vorrebbe farle concorrenza. E pensa a un salone nautico alternativo. Ucina punta su Genova? Nautica Italiana pensa al triangolo Portofino-Santa Margherita- Rapallo. Perché nella zona ci sono tanti alberghi e gli operatori non dovrebbero più spostarsi.
Piuttosto il pericolo viene dalla Toscana. Si sussurra, nemmeno troppo piano, il presidente della Toscana Enrico Rossi avrebbe detto ai dirigenti di Nautica Italiana: la Regione vi mette a disposizione due milioni di euro, quattro miliardi di vecchie lire.
Quindi l'Ucina, assistita dai dirigenti di casa nostra, dovrebbe coinvolgere la Regione. Cioè deve bussare alla porta di Giovanni Toti. E dire apertamente: la Regione Toscana ha offerto 2 milioni per fare un salone nautico a Viareggio. L'Ucina vuole continuare a farlo a Genova. Ma la Regione Liguria, cosa ci offre?
Questo è quello che bisogna fare, per rilanciare il Salone Nautico di Genova e riportarlo ai fasti di un tempo. I mugugni lasciano il tempo che trovano. E ci fanno definire noiosi.
Elio Domeniconi
