Retromarcia del ministro Delrio
Clamorosa retromarcia del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. A Genova aveva detto che per il porto
bisognava evitare il vuoto di potere e aveva escluso la nomina di un ammiraglio. Sembrava intenzionato a invitare Luigi Merlo a rimanere al vertice dell'Autorità Portuale sino alla scadenza del mandato (febbraio).
Ieri, a Roma, nell'incontro con il Governatore della Liguria Giovanni Toti, ha ammesso che ormai Merlo è fuori e che occorre nominare al più presto un commissario, che deve essere "un tecnico molto bravo".
Sarà bene ricordare a Delrio che, non essendo ancora stato promulgato il decreto da lui desiderato, è obbligato ad applicare la legge ancora vigente, che è la 84-94. Secondo questa legge, quando il presidente dell'Autorità Portuale si dimette anticipatamente alla sua scadenza a prenderne il posto deve essere il vicepresidente. E il vicepresidente, per giunta vicario, è il comandante della Capitaneria del Porto. E' appena arrivato da Roma, è l'ammiraglio Giovanni Pettorino. Uno in gamba, che ben conosce la materia ed è molto apprezzato anche dal governo (l'ultimo suo ufficio era a Palazzo Chigi).
Quindi quella del ministro Delrio è una scelta obbligata. In nome della legge.