Ma Toti conosce il porto?
Francesco Ferrari, capo del settore economico marittimo del "Secolo XIX" ha concluso l'intervista a Giovanni Toti
con questa domanda: "L'Autorità portuale, intanto, rischia di essere commissariata".
Risposta del Governatore: "Sarebbe gravissimo. Ma se proprio dovesse succedere mi auguro che il governo ci consulti in modo da arrivare a una scelta condivisa. L'eventuale commissario non può non essere il futuro presidente. Non servono figure di "passaggio". Il porto ha bisogno di prendere decisioni, non di una fase di immobilismo".
Commento dell'on. Francesco Marenco, da sempre esperto di portualità: "Queste affermazioni – spiega - sono la dimostrazione che Giovanni Toti conosce ben poco del porto di Genova e anche della sua storia. Commissariamento non significa affatto immobilismo. In passato abbiamo avuto commissari come Fabio Capocaccia e l'ammiraglio Francese che in questa veste hanno fatto moltissimo per il rilancio del porto. Sono state delle eccellenze, altro che immobilismo.
E poi chi l'ha detto che il commissario deve anche essere il futuro presidente, e per quale motivo?
La mia impressione è che Toti, per quello che riguarda il porto, si faccia istruire da personaggi che hanno interessi specifici e personali nel settore. Personaggi che non saranno mai nominati commissari e tanto meno presidenti proprio per evitare possibili conflitti di interesse. Strano che Toti non l'abbia ancora capito.
Strano pure che Toti non sappia che dopo l'uscita di Luigi Merlo, il commissario non potrà essere che l'ammiraglio Vincenzo Melone, che comanda la Capitaneria del Porto. Perché Melone da anni è anche il vicepresidente dell'autorità portuale. Ne conosce i problemi e i meccanismi. La scelta non potrà cadere che su di lui".
Quindi Giovanni Toti, se vuole essere credibile, deve farsi consigliare da chi conosce i problemi del porto e non ha problemi personali.