Il miracolo Dello Strologo
Molti lettori ci invitano a parlare del Porto Antico, della sua prossima fusione con la Fiera.
Vorrebbero un giudizio su Ariel Dello Strologo, che era già il presidente di Porto Antico e ora lo è diventato anche della Fiera.
Non conosciamo a fondo la situazione, non ce la sentiamo di esprimere un'opinione. Ma a leggere i giornali c'è da inorridire. Sara Armella ci aveva detto che era stata chiamata a sistemare il bilancio. L'ha fatto. E se n'è andata. Noi che abbiamo visto nascere la Fiera e le tante speranze ad essa collegate, ci meravigliamo che abbiano voluto un "tagliatore" di teste. Ci vuole un manager con idee valide, un manager per il rilancio. Ma non si può fare molto con un organico ridotto a "quattro gatti", di qui il progetto di unirlo al Porto Antico per farne un'unica struttura. Una struttura per attrarre turisti e investitori.
Non conosciamo Ariel Dello Strologo. Ma quando abbiamo letto che gli avevano assegnato anche la Fiera, abbiamo pensato: deve essere una persona in gamba. Speriamo sia l'uomo del miracolo. Porto Antico e Fiera sono troppo importanti per Genova.
Poi il "Secolo XIX" ha rivelato che il Porto Antico ha 30 milioni di debiti e allora abbiamo condiviso l'allarme.
Ci siamo chiesti, da osservatori neutrali: ma come si può affidare la Fiera a uno che col Porto Antico ha accumulato 30 milioni di debiti? Che futuro possiamo immaginare?
Gli interrogativi sono tanti. Tutto quello che è pubblico non rappresenta un investimento, è solo un passivo. E passi un passivo legato al servizio, ma certi passivi per enti che dovrebbero curare manifestazioni, manifestazioni che dovrebbero produrre reddito, suscitano perplessità.
Se certe aziende fossero private, avrebbero già portato i libri in tribunale, il fallimento sarebbe inevitabile.
E se certe aziende private registrano certi passivi, i licenziamenti dei vertici sarebbero inevitabili. Nell'economia privata si ragiona così. Il fine è il business. Nelle aziende pubbliche sembra che il business sia il passivo, tanto paga Pantalone. Ma quanto potrà durare?
Elio Domeniconi