Anche la Armella taglia la corda
Onore al merito a Sara Armella, la grande avvocatessa di Quiliano che era stata chiamata a salvare la Fiera
di Genova, nota come la Fiera del mare. Fra tanti personaggi che minacciano le dimissioni senza poi darle, lei non le aveva annunciate e pure le ha date sul serio.
Aveva ricevuto tante critiche perché persino le manifestazioni che un tempo portavano soldi ed erano l'orgoglio di Genova ora registravano un passivo e la situazione diventava sempre più pesante. Ma lei assicura di uscire a testa alta, conscia di aver fatto il suo dovere: "Finito il lavoro duro, ora si può rilanciare. La nave può ripartire, tocca alla politica".
Lei nega di essere stata scelta anche per la politica. Spiega che quando le venne offerta la presidenza della Fiera, l'allora suo marito Giovanni Lunardon era solo un oscuro segretario Pd a Savona. Lei venne scelta perché grande avvocato fiscalista, formatasi nello studio del prof. Victor Uckmar.
Racconta che quando il presidente della Regione Claudio Burlando e la sindaca Marta Vincenzi le passarono questa patata bollente, conoscendo la sua abilità professionale, la Fiera perdeva 25 milioni di euro. Le chiesero di pensare al bilancio, di recitare la parte del "poliziotto cattivo".
La Armella è fiera del suo operato. I dipendenti sono passati da 57 a 33, il costo del personale è sceso da 4,5 a 1,3 milioni. Non è stato lasciato a casa nessuno. Non c'è stata nemmeno un'ora di sciopero. Per tutti è stata trovata una nuova e adeguata sistemazione. E il personale che è rimasto ha rinunciato a parecchi benefit con grande senso di responsabilità. Si è risparmiato sino al centesimo. La responsabile dell'ufficio stampa ricorda che quando andò a Miami per il salone nautico divise la stanza con la presidente, facendo sorgere i gossip più assurdi, mentre era solo la politica del risparmio.
Dal suo punto di vista Sara Armella ha ragione. Ha fatto quello che le è stato chiesto. E l'ha fatto pure con un certo anticipo, tant'è vero che può andarsene prima della fine del mandato.
Ma qualche tempo fa l'amministratore delegato Antonio Bruzzone che era venuto a Genova con grande entusiasmo e tanti progetti se n'è tornato alla Fiera di Bologna, dopo aver concluso che la Fiera di Genova non ha futuro. Ora se ne va anche la presidente Sara Armella.
Si dice che la Fiera di Genova, che prima era un traino per tutta la città, ormai è una scatola vuota. Si parla di una fusione con il Porto Antico. Nessuno crede più nella Fiera, questa è la realtà.
Elio Domeniconi