I terminalisti salveranno il porto
Chi legge il "Secolo XIX" non immagina che giovedì in porto può saltare tutto. I "camalli" sono pronti a occupare
Palazzo San Giorgio e a proclamare uno sciopero che bloccherebbe il porto da giovedì mattina. Tutto dipende dalla riunione del Comitato portuale in programma per mercoledì.
Nel promemoria che il presidente uscente Luigi Merlo ha inviato alle parti interessate si dice che per far quadrare i conti nel bilancio della Culmv mancano 1,4 milioni di euro. Sembra di capire che questi soldi potrebbero essere tirati fuori dai terminalisti che hanno tutto l'interesse a conservare la pace sociale. Si lascia capire ma non lo si dice esplicitamente e soprattutto non ci sono dichiarazioni dei terminalisti rassicuranti in tal senso.
D'altra parte il console Antonio Benvenuti, a nome dei soci, ha parlato chiaro. C'è una legge dello stato (l'emendamento salva compagnie inserito nella Finanziaria) e va applicato. Noi ci siamo messi in regola diminuendo il numero dei soci, come previsto dalla legge. Vogliamo quindi che arrivino i 3,6 milioni previsti. Se non arrivano giovedì potremmo bloccare il porto.
Non resta quindi che fare un accorato appello ai terminalisti, i vari: Danesi, Spinelli, Negri, Cosulich, Messina e compagnia bella. Si mettano una mano sul cuore e una sul portafogli. Perché se mercoledì sera non si trova questo milione e quattrocentomila euro, salta tutto. Entro fine mese la Culmv deve presentare il bilancio.