La Culmv teme i revisori
Il Governo Renzi è riuscito a riportare la tensione sulle banchine di tutta Italia. Dopo vent'anni di pace sociale
venerdì prossimo ci saranno 24 ore di sciopero nei porti italiani. Si voleva evitare una diatriba sulle competenze tra il Ministero dei Trasporti e quello dello Sviluppo economico. Ma con il decreto legge che è stato preparato si andrebbe a sconvolgere l'attuale sistema del lavoro nei porti. Di qui lo sciopero.
Per Genova c'è un altro problema. I rappresentanti della Compagnia Unica hanno incontrato i vertici dell'Autorità Portuale per sollecitare lo sblocco del milione di euro fermo dal 2013 (per un'interpretazione del comma 15-bis dell'art 17).
Simone Gallotti e Alberto Quarati hanno spiegato sul "Secolo XIX": "...ha fatto chiarezza l'ultima Finanziaria, portando da 3,3 a 4,3 milioni gli importi dovuti alla Culmv per il 2013. Tuttavia, dopo molte riunioni, il milione mancante è ancora disperso negli uffici di Palazzo San Giorgio, pare in attesa di qualche firma. A San Benigno la tensione sale,anche perché la cifra mancante era già stata messa a bilancio, e quindi di fatto, spiegano fonti interne, ormai ogni mese diventa più difficile trovare la liquidità necessaria per le buste paga".
I pur bravi cronisti hanno però dimenticato un problema importante: se il milione che doveva arrivare ma non è arrivato è stato messo a bilancio, i revisori dei conti non potranno certificare quel bilancio. E allora?
Michela Pedemonte