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Economia

Genova e Venezia firmano l’accordo di cooperazione sulla nautica

Super User 17 Settembre 2021 1253 Visite

Sottoscritto questa mattina, durante il 61esimo Salone Nautico di Genova, l’accordo di cooperazione per lo sviluppo della nautica tra il Comune di Genova e il Comune di Venezia. A firmare il documento il sindaco di Genova Marco Bucci e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro alla presenza del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del presidente di Ucina-Confindustria Nautica Saverio Cecchi.

L’accordo ha come obiettivo un “reciproco scambio di informazioni, esperienze, competenze, e per lo svolgimento di una serie di azioni rivolte alla promozione nell’ambito della Nautica”. Tra le azioni previste: la condivisione di informazioni e buone pratiche tra i due Comuni e le società partecipate, la relazione tra i sistemi portuali liguri e del nord Adriatico anche in chiave logistica con i valichi svizzeri e del Brennero.

La sinergia si sviluppa in collaborazioni per la promozione del ruolo internazionale nell’ambito della nautica delle due città anche attraverso la partecipazione con progetti comuni a bandi europei.

È prevista inoltre la presentazione al Governo di una strategia comune sulla nautica, sulle infrastrutture e l’ampliamento dei mercati nazionali e internazionali anche nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr.

Genova e Venezia si prefiggono di elaborare nuovi modelli di promozione e sviluppo dei due sistemi urbani, valorizzando il tessuto economico locale, puntando su percorsi di rigenerazione urbana, campagne di promozione turistica, realizzazione di eventi e manifestazioni sugli aspetti tipici e sulle tradizioni della cultura veneziana e genovese, sviluppo delle manifestazioni esistenti per una sempre maggiore visibilità internazionale, in collaborazione con le associazioni di settore.

L’accordo prevede, inoltre, la costituzione di un gruppo di lavoro espressione delle strutture delle Amministrazioni firmatarie per la supervisione complessiva dello stato di attuazione delle azioni e la sottoscrizione di ulteriori accordi bilaterali tra enti e società.

«Oggi – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci - è una giornata importante per Genova e Venezia, unite da un filo blu: il mare. La nautica avrà un ruolo chiave nel percorso di crescita delle nostre città. Due realtà costruite sul mare e che grazie al mare sono state e torneranno ad essere grandi regine. In un Paese come l’Italia, con oltre 8mila chilometri di costa, la nautica è un settore centrale dell'economia e lo deve diventare sempre di più. L’indotto della nautica, a Genova, coinvolge 100mila persone e, solo in Liguria, sono circa 15mila le imprese che operano nella Blue Economy. Sono felice che in questa stagione di rilancio avremo al nostro fianco Venezia».

«La nautica unisce Venezia e Genova e l'accordo che abbiamo siglato oggi apre a una collaborazione che porterà lustro all'Italia intera - ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnano - Il Paese dopo un’epidemia del genere non può non riunirsi. Noi abbiamo costruito con grande coraggio un Salone Nautico a Venezia, una boutique che racchiude le eccellenze e che vuole raccontare la sostenibilità ambientale e le innovazioni del sistema nautico. La nostra città vive sul mare anche grazie alla sua importante filiera che va dalle aziende manifatturiere alla manutenzione, passando per artigiani e tappezzieri, e che consente di essere volano per l'economia e occasione per creare nuovi posti di lavoro. Non è solo un annuncio, ma sono realtà che si concretizzano nelle imprese.  Questa unione tra Genova e Venezia che nei secoli c’è sempre stata, oggi ci unisce più che mai. Ora bisogna investire nuove risorse e per farlo dobbiamo entrare nell'ottica che per rilanciare l'intero Pease dobbiamo portare investimenti al Sud. Dobbiamo fare in modo che il Recovery Plan punti tantissimo al Mezzogiorno, garantendo in quei territori un servizio maggiore, creando banchine adeguate per permettere alle barche di attraccare negli 8 mila chilometri di costa che abbiamo e costruendo una rete di servizi per la nautica. Chi sceglie le barche per trascorrere le vacanze, spesso poi vuole conoscere anche l’entroterra, le specialità enogastronomiche, le città d’arte. Ringrazio il Sindaco Bucci per aver accettato questa sfida che lanciamo con grande passione perché la barca, oltre ad essere un sistema di trasporto, è una filosofia di vita, che deve essere vissuta tutto l’anno».

«Oggi i sindaci di due città amiche firmano un protocollo d’intesa per valorizzare il mondo della nautica nel suo complesso – ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - La nautica italiana è la nautica leader nel mondo, e la Liguria è la regione leader nel mondo per la produzione della nautica. Abbiamo una capacità di mercato unica: dobbiamo da un lato sviluppare una capacità di promozione del prodotto che sia all’altezza, e dall’altra parte, grazie alla promozione del prodotto, costruire anche una rete che tenga le barche sul nostro territorio. E questo interessa ovviamente non solo Genova e Venezia, ma tutta Italia. Confindustria oggi è tornata, sotto la presidenza di Saverio Cecchi, a rappresentare la quasi totalità, e io spero al più presto la totalità, del mondo della produzione nautica del nostro Paese. Il Salone di Genova è ripartito in grande spolvero. Quest’anno si è celebrato anche il Salone di Venezia, altro appuntamento di straordinaria importanza: tutto questo è una base su cui possiamo e dobbiamo lavorare per fare della nautica un’industria che vada al di là della produzione delle singole barche, e vada ad integrarsi col sistema del turismo, con quello del diporto, e a seguire con quello dell’agroalimentare, della promozione e delle fiere. Noi crediamo che la nautica produca grandi opportunità per tante persone che hanno ancora bisogno di trovare un lavoro in questo Paese».

Onde, energie rinnovabili e robotica marina: ripartono i seminari della Blue economy

Super User 12 Settembre 2021 844 Visite

“Onde marine ed energie rinnovabili” e “La robotica marina: esplorazione di aree estreme e applicazioni industriali” sono i due seminari organizzati, lunedì 13 e martedì 14 settembre, da Genova Blue District con i partner: Università di Genova, CNR e START 4.0 nell’ambito del progetto “Hub2Work - Open Innovation City” del Comune di Genova, realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo.

I seminari, che si svolgeranno nella sede di via del Molo 65 AR, si inseriscono nell’ambito “Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile” voluto dalle Nazioni Unite, Unesco e Commissione Internazionale di Oceanografica.

«Due appuntamenti con relatori di alto livello che coniugano, come nello spirito del Blue District, mondo della ricerca, università e know how industriale proiettato alle nuove tecnologie e alla sostenibilità ambientale nell’ottica di un sempre maggiore equilibrio tra sviluppo economico delle professioni legate al mare e tutela degli ecosistemi - dichiara l’assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca - Grazie al partenariato stretto con Università, Cnr, Start 4.0 e San Paolo, i seminari del Blue District offrono una finestra sul mondo della blue economy che fornisce spunti importanti sia per i più giovani sia agli enti coinvolti per una sempre maggiore collaborazione a favore dello sviluppo dell’economia del mare a Genova».

«Dopo la pausa di agosto - dichiara Michele Viviani, presidente del Centro del Mare - riprendono i Seminari Blue, con alcuni appuntamenti molto interessanti legati a tematiche particolarmente attuali come le energie rinnovabili dal mare e la robotica marina.  Grazie alla collaborazione sempre più stretta con Genoa Blue District, sarà possibile portare a Genova alcuni esperti nazionali e internazionali per discutere di questi ampi temi che necessitano competenze multidisciplinari, come è nello spirito del nostro Centro del Mare».

Nasce a Campo Ligure “Intrecci preziosi”, l’associazione per promuovere la filigrana nel mondo

Super User 07 Maggio 2021 1230 Visite

È nata in valle Stura “Intrecci preziosi”, l’associazione nazionale produttori e commercianti della filigrana di Campo Ligure, composta da otto ditte e circa 35 artigiani locali. Ad accogliere la notizia l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, oggi in visita istituzionale. “La filigrana è uno dei fiori all’occhiello del saper fare regionale – spiega l’assessore Benveduti – Un’antica arte che abbiamo ulteriormente apprezzato, confermando a sindaco e filigranisti della neonata associazione l’interesse dell’amministrazione regionale a continuare a supportare il comparto”.

“Crediamo – aggiunge Benveduti – che lo sviluppo sostenibile, cadenzato e radicato nelle nostre tradizioni, passi anche nel tramandare antichi saperi verso il futuro. Con gli uffici, e la gradita competenza delle associazioni di categoria, stiamo finalizzando il percorso di ingegneria finanziaria di Cassa Artigiana, che verrà approvato dalla giunta regionale nelle prossime settimane, dando il via immediato alla presentazione delle domande”.

“Un nuovo strumento, dalla dotazione complessiva di circa 11 milioni di euro, che conterrà rilevanti novità rispetto al passato, come l’abbattimento dei costi d’interesse sui prestiti, l’attivazione di strumenti di garanzia che faciliteranno l’accesso al credito degli artigiani e l’ottenimento di importanti contributi a fondo perduto”.

Le imprese che compongono l’associazione ad oggi sono Carlini Giuseppe & C, EffeErre di Parodi Riccardo & C, Il Gioiello, OM Filigrana, Pastorino Filigrana, Gierre di Giampaolo Rizzo, Piombo Bartolomeo di Piombo Daniela, Filigranart di Oddone Davide.

Piccole e medie imprese, il ruolo dell’assicuratore al tempo del Covid

Super User 19 Aprile 2021 1519 Visite

Il mondo economico è sottoposto a uno “stress test” senza precedenti: il Covid ha sovvertito tutti gli schemi, rendendo l’ultimo anno difficile e complesso. Soprattutto per le piccole e medie imprese, che sul nostro territorio sono ampiamente rappresentate. Ne abbiamo discusso con Carlo Tenderini, responsabile dell’agenzia Generali Genova Piazza Dante, che dal suo osservatorio privilegiato può raccontarci che cosa sta succedendo.

La pandemia ha colpito duramente il tessuto socio-imprenditoriale, qual è il ruolo delle assicurazioni in questo contesto?
Il compito di un’assicurazione e di un assicuratore è da sempre quello di comprendere i bisogni dell’interlocutore, contestualizzarli nello scenario di riferimento e proporgli le giuste soluzioni. Bisogna saper guardare lontano e a 360°. L’obiettivo è quello di garantire la business continuity, la stabilità economico-finanziaria in caso di evento avverso, e la sicurezza dell’intera azienda e dei suoi dipendenti. La situazione è sotto gli occhi di tutti. In questo contesto, il ruolo dell’assicuratore è proprio quello di partner: deve saper mettersi al fianco degli imprenditori, garantendo la giusta flessibilità nelle soluzioni e immaginando un percorso comune che sappia guardare lontano, oltre la crisi. 

Le PMI sono una realtà molto importante del nostro territorio, cosa si può fare per tutelarle?
In effetti sono un elemento importantissimo della nostra economia, sia a livello nazionale che a livello di territorio ligure. La loro tenuta è fondamentale per garantire i livelli di occupazione. Basti pensare che il settore del commercio al 95% è composto da micro-imprese, metà delle quali si dicono preoccupate per la tenuta delle proprie attività. La pandemia si è accanita sulle realtà più piccole, che spesso sono ancora alle prese con difficoltà immediate e impegnative come la protezione della propria attività e la sicurezza dei dipendenti. Per questo si tratta di un settore che non può essere abbandonato e che va sostenuto, sia per questioni economiche che morali.
Ciò che ritengo sia importante fare è aiutare le piccole realtà a gestire questo periodo di difficoltà anche con i giusti strumenti assicurativi. Sarà fondamentale essere in forze per poter agganciare i driver di ripresa individuati dall’analisi Ipsos 2021: dalle opportunità offerte dal digitale, alla possibilità di puntare sull’export, o semplicemente di intercettare la domanda nel post-pandemia.

Cosa fa Generali per i propri clienti?
Come agenzia, il nostro interesse è quello di proteggere il nostro interlocutore dai rischi e dalle minacce che può riscontrare nel suo percorso aziendale o privato. È per questo che ci poniamo non come semplici agenti assicuratori ma come veri e propri partner di vita. Alla base della nostra vision c’è la voglia di aiutare concretamente le persone che si rivolgono a noi, nel tentativo di semplificare i problemi di oggi e di prevedere le esigenze di domani.

Si parla spesso di digitalizzazione, anche le assicurazioni possono sfruttare il nuovo trend?
Certamente, soprattutto nell’ottica di semplificare il rapporto assicuratore-assicurato. Come molte altre cose, oggi, è possibile gestire le nostre varie soluzioni assicurative anche via app, con la possibilità di combinare diversi tipi di servizi e garanzie in base alle esigenze specifiche di ogni realtà.
Ma anche nell’ottica della digitalizzazione delle imprese: oggi è quasi imprescindibile digitalizzare alcuni processi aziendali. Se da un lato questo significa migliore efficienza, dall’altro significa anche esporsi a tutta una serie di nuovi rischi. I crimini informatici in pandemia sono aumentati notevolmente.
È un nuovo ambito nel quale ritengo sia importante investire in termini sia di formazione aziendale che di prevenzione con adeguate soluzioni assicurative. Penso ad esempio alla protezione degli archivi digitali e delle manovre di recovery. Sono nuovi rischi emergenti tipici di ogni realtà grande o piccola dei quali non si può non tenere conto.

 

Per maggiori info: www.noigenova.it

Spediporto, intervista al direttore Botta sull’evento NextGEneration

Super User 15 Aprile 2021 1807 Visite

Intervista (video) a cura di Pierfranco Pellizzetti al direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta sull'evento NextGEneration, in programma venerdì 16 aprile, dalle ore 10:30, e trasmesso in streaming da Primocanale.

Durante la diretta, Alessandro Pitto, presidente dell’associazione presente a Genova dal 1946 e tra le più dinamiche in Italia nel settore spedizioni alla quale aderiscono il 30% delle imprese italiane ed il 90% di quelle liguri, insieme agli esponenti delle amministrazioni e del mondo delle università internazionali, da Harvard alla National University di Singapore, mostrerà le potenzialità del nostro territorio in una prospettiva e visione smart. Tecnologia, infrastrutture, semplificazioni, ambiente e territorio alla base di un grande progetto di rilancio della Liguria e di tutto il Nord Ovest al centro dell'Europa.

Oltre a Pitto e Botta, tra i relatori anche Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, sindaco di Genova, Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Raffaella Paita, deputata di Italia Viva e presidente della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera, Andrew Lim, professore alla National University of Singapore e Fernando Alberti, professore presso la LIUC. 

SOTTO L'INTERVISTA

Spediporto, da sinistra: il direttore generale Giampaolo Botta e il presidente Alessandro Pitto.

Turismo, Travel Art torna in versione digitale con tanti borghi da scoprire

Super User 14 Aprile 2021 1636 Visite

È stato presentato quest’oggi TravelArt 2021, edizione in formato digitale del gioco lanciato con successo da Agenzia In Liguria e da Fondazione Carige prima del Covid e diventato un cult per chi ama la Liguria. TravelArt è un progetto di promozione turistica e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale attraverso le più moderne tecniche di gamification, già utilizzate nell’edizione del 2019, quale modalità fortemente innovativa per fare promozione del territorio.

Il gioco rappresenta un’occasione per conoscere la bellezza di tanti borghi della Liguria, semplicemente scaricando la App #lamialiguria, che consente agli utenti di esplorare i borghi liguri con un itinerario a tappe e basato su un gioco interattivo.

“Il gioco si chiama ‘Labirinti di Liguria’ - spiega Roberto Moreno, commissario straordinario di Agenzia In Liguria - e punta a stimolare la curiosità e la conoscenza di tanti borghi bellissimi, attraverso un approccio all’arte e alla cultura semplice e accattivante. Al di là del gioco, per noi è importante ricordare ai nostri ospiti che la Liguria è qui pronta ad aspettarli e che, per ora, possono soddisfare la voglia di Liguria in modo divertente, intrigante e affascinante. Noi saremo qui ad attenderli per ospitarli al meglio e far vivere loro un’esperienza ad alto valore anche dal punto di vista culturale e dell’arte, oltre a tutte le altre emozioni che potranno vivere sul nostro magnifico territorio”.

“Per chi gioca così come per chi farà una vacanza in Liguria - spiega l’assessore al turismo Gianni Berrino - si potrà scoprire tanta bellezza, spesso nascosta, e che vogliamo valorizzare al meglio, rendendola fruibile a tutti. La nuova domanda turistica si fa sempre più esigente e chiede di vivere una vacanza ad alto valore aggiunto attraverso esperienze di senso: con questo progetto abbiamo dimostrato di sapere andare incontro alle esigenze dei “nuovi turisti” che hanno bisogno di contenuti di valore per appassionarsi a un territorio, scoprirne la sua identità e avere uno spunto in più per tornare e visitare anche località diverse da quelle già conosciute”.

La Fondazione prosegue la partnership con Agenzia in Liguria che promuove offerte turistiche multidisciplinari in tutta la Regione.

“È con grande piacere - evidenzia il presidente di Fondazione Carige Paolo Momigliano - che oggi si comunica congiuntamente il prossimo inizio del progetto Travel Art 2021, progetto che, pur con le note difficoltà che oggi insistono in tutto il paese e non solo, vuole essere un nostro contributo alla creazione di valore esteso nonché al consolidamento dei nostri rapporti con le istituzioni ma soprattutto con il territorio”.

Per permettere a tutti i giocatori-potenziali turisti di giocare con TravelArt, è stata creata una sezione dedicata nella App La Mia Liguria, scaricabile da oggi (sia per Iphone che per Android). Per quanto riguarda il gioco, “Labirinti di Liguria” punta sul turismo culturale; attraverso quiz, puzzle e rebus, vuole stimolare la curiosità del giocatore e portarlo alla scoperta di alcuni borghi delle province di Genova e di Imperia. Il gioco vuole evidenziare quanto il territorio possa essere riletto e rigenerato grazie alla cultura: i borghi liguri sono testimonianza di un passato glorioso, a livello architettonico, storico, artistico e culturale.

Le location del gioco, che si potranno scegliere all’inizio della partita, sono sei: tre in provincia di Genova e tre in provincia di Imperia. La prima è la Città di Genova, con il centro storico; la seconda coinvolge l’entroterra del capoluogo con Campo Ligure, Tiglieto, Pegli e Nervi, Camogli, Pentema, Vobbia. La terza vi porterà a giocare nell’entroterra del levante tra Lorsica, Portofino, Chiavari, Cogorno, Castiglione Chiavarese e Borzonasca. La quarta partita si svolge nella Città di Imperia con il Parasio. Una quinta partita si potrà fare tra i vicoli di Apricale, Dolceacqua, Bordighera, Sanremo, Taggia e Bussana Vecchia; ancora a Ponente la sesta location con Badalucco, Triora, Lingueglietta, Dolcedo, Pieve di Teco e Valloria.

Porto di Genova, definite le aree di interazione con la città e quelle demaniali di carattere urbano

Super User 19 Marzo 2021 1343 Visite

Via libera dalla giunta comunale, su proposta degli assessori all’Urbanistica Simonetta Cenci e allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca, al documento di Pianificazione strategica dell’Autorità di sistema portuale Mar Ligure Occidentale.

Il documento, che sarà presentato nelle commissioni congiunte IV -V e in due sessioni di commissione lunedì e mercoledì prossimi, per poi passare in consiglio, comprende quattro macroaree di pianificazione: aree portuali a servizio dello scalo; aree demaniali di interesse operativo portuale da co-pianificare; aree di interazione porto-città di carattere urbano; aree extra demaniali di rilevante interesse portuale oltre che urbano per cui è necessario il coinvolgimento, nella co-pianificazione, di tutti i soggetti portatori di interesse.

Il documento è propedeutico al Piano regolatore portuale dello scalo di Genova. Il Comune di Genova, nell’ambito della fase partecipativa, ha indicato alcuni aspetti prioritari per lo sviluppo infrastrutturale, economico e ambientale del porto, definendo alcune linee di intervento.

“Sono state individuate - spiega l’assessore Cenci - le aree di interazione porto-città e le aree demaniali di carattere urbano, per le quali si demanda alla pianificazione comunale. Abbiamo indicato alcuni temi di co-pianificazione con l’Autorità portuale, sulla destinazione delle aree demaniali di interesse portuale e urbano, inserite nei grandi progetti della città, come il Waterfront di Levante, Hennebique e il ribaltamento a mare, che sono strategici nella visione della Genova del futuro”. Sul Waterfront di Levante, l’obiettivo è completare il processo di delimitazione delle aree destinate a usi urbani e portuali, con conseguente utilizzo nella nuova darsena nautica. “Dal dialogo con l’Autorità di sistema portuale - dice l’assessore Cenci - sono stati definiti il nuovo quartiere fieristico, gli affacci di pertinenza sui canali, il canale navigabile costeggiato a monte dalla passeggiata ciclopedonale dalla nuova darsena al Porto Antico, inserendo in un contesto funzionale alle attività e al rapporto con il tessuto urbano della filiera dei grandi yacht e riparazione navali”.

Nel documento di Pianificazione, il Comune di Genova pone l’attenzione al completamento degli interventi infrastrutturali dell’ultimo miglio, all’interno e all’esterno del porto, contenuti nel decreto Genova e nei successivi decreti attuativi, in particolare per la connessione tra il sistema infrastrutturale viario terrestre di Ponente e di Levante, ottimizzazione del traffico di attraversamento cittadino dei flussi collegati ai traghetti, al nuovo terminal crociere.

“Le aree di interazione tra porto e città sono molteplici - spiega l’assessore Maresca - la pianificazione condivisa tra amministrazione comunale e autorità di sistema portuale, ascoltando tutti i soggetti economici e le comunità coinvolte, è indispensabile per dare un nuovo impulso alla blue economy e nel contempo individuare un equilibrio di sviluppo sostenibile. I progetti di Prà Palmaro, le nuove possibilità di sviluppo per la nautica tra Pegli e Multedo, la riqualificazione di spiagge sdemanializzate, lo sviluppo di funzioni produttive sostenibili a Ponente sono tasselli fondamentali per l’idea di sviluppo portuale del futuro”.

Tra le aree portuali oggetto di co-pianificazione tra Comune e Autorità portuale anche la nuova diga foranea e la ricollocazione in porto dei depositi costieri, in linea con le decisioni prese nel 2020 dalle amministrazioni, preservando la sicurezza del tessuto produttivo e urbano circostante.

“Sullo sviluppo logistico - conclude l’assessore Maresca - bisogna accelerare sul completamento delle infrastrutture di interconnessione dell’ultimo miglio. Con la zona logistica semplificata, introdotta con il decreto Genova, la città potrà fruire di un’occasione importante per il rilancio di alcune aree portuali e retroportuali oggi sotto utilizzate e dal basso rendimento economico, trasformandole in una piattaforma logistica a servizio del primo porto del Mediterraneo, creando ricchezza per la città”.

Studi legali, Sara Armella nelle 100 eccellenze di Forbes

Super User 10 Marzo 2021 3722 Visite

Forbes Italia ha selezionato 100 società al top nel mondo legale e della consulenza, ordinate in cinque differenti categorie: Italian law firm, Italian boutique, Tax & legal, Foreign law firm e Consulting. Per ciascuna sono stati indicati uno o alcuni personaggi chiave, come ceo, soci fondatori, managing partner oppure anche soci e avvocati dello studio che si sono distinti per particolari iniziative o meriti nell’anno trascorso.

In questa top 100, alla voce Tax & legal, c’è anche l’avvocato genovese Sara Armella. Ecco cosa ha scritto la prestigiosa rivista di economia sullo Studio Armella & Associati.

Dal fisco alle dogane
Armella & Associati è uno studio di avvocati con sedi a Milano e a Genova. È specializzato nei settori del diritto tributario e doganale e del commercio internazionale. È stato fondato nel 2008 da Sara Armella, reduce all'epoca da un'esperienza di 15 anni presso lo studio Uckmar. Tra i suoi clienti figurano numerosi grandi gruppi italiani e internazionali. I suoi professionisti hanno seguito con successo importanti casi pilota. Offrono consulenza e assistenza giudiziale, nonché un costante aggiornamento sui cambiamenti normativi e giurisprudenziali. Forniscono sostegno nel campo della formazione in azienda e dei reati tributari.
Lo studio è membro dell'International fiscal association (Ifa), organizzazione non governativa che si occupa di questioni fiscali, e della International chamber of commerce (Icc), la principale business organization internazionale. È anche partner fondatore, nonché unico membro italiano, di Green Lane, un'associazione internazionale di studi indipendenti con specifiche competenze nei settori dogane, accise e Iva. Green Lane conta oltre 50 avvocati in più di 15 paesi e fornisce alle aziende un 'one stop shop' per i servizi legali.
Armella & Associati collabora anche con numerosi professionisti e con associazioni di categoria, così ad assicurare ai clienti un supporto trasversale. In particolare, li assiste nell'affrontare problemi con caratteristiche di novità o peculiarità, prestando attenzione soprattutto alla prevenzione, alla pianificazione e alla compliance aziendale.

Il personaggio
Sara Armella, socio fondatore dello studio Armella & Associati, è delegato presso la Commission on customs and trade regulations e della Commission on taxation della International Chamber of Commerce di Parigi. È membro dell'lnternational fiscal association e coordinatore della Commissione dogane & trade facilitation della sezione italiana della International Chamber of Commerce. Autrice di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche, è docente di Itaiian trade Agency e di Confindustria in materia doganale, oltre che di numerosi master e convegni specialistici. Ha ricevuto il titolo di 'Accademico del diritto doganale' della International customs law academy (Ida).

Dall’8 al 10 marzo torna Shipping, Forwarding & Logistics Meet Industry

Super User 05 Marzo 2021 1034 Visite

Dall’8 al 10 marzo torna Shipping, Forwarding & Logistics Meet Industry, l’appuntamento annuale dedicato all’incontro tra il mondo della logistica, delle spedizioni, dei trasporti, e il mondo dell’economia produttiva italiana. La partecipazione in streaming all’evento è gratuita registrandosi sul sito: https://www.shippingmeetsindustry.it/

Il tema “forte” di questa edizione è il posto dell’Italia nel mondo visto dall’ottica della logistica come pilastro del funzionamento del sistema economico e sociale del Paese, un ruolo reso ancora più evidente dalla constatazione che quello attuale è il secolo della logistica.

 

Agenda appuntamenti:

Lunedì 8 marzo

Il posto dell’Italia nel mondo e il secolo della logistica - Opening Conference

La logistica e i trasporti per le PMI esportatrici

Effetti e lezioni logistiche-industriali dalla pandemia - Vertical Session

La logistica dei prodotti ad alto valore

Martedì 9 marzo

Chi controlla la logistica italiana e perché dovrebbe interessare all’industria (e alla politica)

Il sistema logistico-industriale italiano al 2030 visto attraverso la lente della Next Generation EU

Presentazione studio SRM e Contship sui corridoi logistici: il settore delle piastrelle -Vertical Session

La logistica dei farmaci - Vertical Session

Mercoledì 10 marzo

La logistica per la circolarità e la logistica circolare

Cyberlogistica: stato dell’arte, opportunità e soluzioni

Innovazione e automazione nella logistica fisica

Innovazione e Tecnologie 4.0 per spedizionieri e logistica industriale: opportunità derivanti dai progetti pilota in corso nel Nord Ovest Italiano

Piaggio Aerospace: in arrivo le offerte per l’acquisto dei beni aziendali

Super User 24 Febbraio 2021 1279 Visite

Entra nella fase finale il processo di cessione dei beni aziendali di Piaggio Aero Industries e Piaggio Aviation, le due società in amministrazione straordinaria che operano sotto il marchio Piaggio Aerospace. Terminata la fase di due diligence, e ricevuta la relativa autorizzazione dal Ministero per lo Sviluppo Economico, nei giorni scorsi sono state infatti recapitate a cinque diversi soggetti, dislocati su tre continenti, le lettere di formale richiesta a presentare offerte per l’acquisto dei beni aziendali in capo alle due società. Il termine ultimo per l’invio delle proposte è fissato alle ore 18:00 del 5 marzo prossimo. 

Lo ha reso noto il Commissario Straordinario di Piaggio Aerospace, Vincenzo Nicastro, nel corso di un incontro – organizzato dall’Unione Industriali della provincia di Savona – tra azienda e rappresentati dei Sindacati del territorio, che ha avuto luogo in modalità telematica nel pomeriggio di oggi.  

Rispondendo alle domande dei rappresentanti dei lavoratori, Nicastro ha precisato che le missive sono state recapitate a quanti hanno esplicitamente confermato – a valle dell’analisi della situazione economico-patrimoniale delle due società e delle loro potenzialità di sviluppo – il proprio interesse all’acquisto e che hanno nel contempo ribadito la volontà di rilevarne i complessi aziendali nella loro interezza. “Avere cinque pretendenti in short list è un risultato molto positivo”, ha commentato il Commissario Nicastro, “soprattutto se si considera che l’emergenza pandemica ha oggettivamente scoraggiato molti soggetti esteri, soprattutto quelli che hanno maggiormente sofferto delle restrizioni ai viaggi”.  

Con il pieno accordo dei tecnici del Ministero, ha poi spiegato Nicastro, “ho ritenuto utile in questa fase non rendere vincolanti le offerte, in modo da permettermi, dopo la fase di analisi, di avviare trattative a tutto tondo con chi avrà presentato la migliore proposta: ovvero con il miglior piano industriale, le maggiori garanzie future e il prezzo di acquisto più alto”. È previsto che le negoziazioni durino al massimo un mese, per arrivare poi a un’offerta irrevocabile e vincolante. “Intendo far partire quest’ultima fase al più presto”, ha voluto precisare Nicastro, “immediatamente dopo un ulteriore passaggio autorizzativo richiesto dal Ministero. Autorizzazione che spero arrivi tempestivamente e non rallenti ulteriormente il processo di vendita più di quanto non sia già avvenuto sinora”. 

L’azienda – che occupa circa 940 persone - prosegue intanto con i propri programmi produttivi e commerciali, con alcuni ulteriori ordini prossimi alla firma. 

A marzo apre il bando da 5 milioni di euro per le imprese che assumono in Valpolcevera

Super User 23 Febbraio 2021 1151 Visite

È scaricabile dal sito di Regione Liguria la modulistica necessaria per presentare domanda al bando da 5 milioni di euro a fondo perduto, che sarà attivo per tutto il mese di marzo, dedicato alle imprese che assumono nella Zona Franca Urbana di Genova. “Con questa misura, che partirà la prossima settimana, diamo avvio a un pacchetto di risorse dal valore complessivo di 23,5 milioni di euro riservato alla reindustrializzazione della regione, che ci consentirà di finanziare formazione e occupazione di qualità con nuove assunzioni a tempo indeterminato – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti – Siamo convinti, di comune accordo con i sindacati, che questa sia la strada giusta per dare nuove occasioni di rilancio al nostro territorio, a partire da aree come quella della Valpolcevera che ha subito negli ultimi anni forti ripercussioni a causa del crollo di ponte Morandi”.

Il bando - che rientra nel cosiddetto "decreto Genova" - è in favore di quelle piccole, medie e grandi imprese insediatesi nell'area della Zona Franca Urbana di Genova entro il 31 ottobre 2020. L’investimento minimo per presentare la domanda è di 300 mila euro, mentre il limite massimo di attribuzione dell’agevolazione, concessa attraverso un contributo a fondo perduto, è fissato a un milione di euro. Sono ammissibili spese per investimenti produttivi, opere edili e impiantistiche, digitalizzazione, ampliamento e diversificazione dell'attività in grado di incrementare il livello occupazionale. Le iniziative devono essere avviate successivamente alla presentazione della domanda e l’intervento deve essere concluso entro 12 mesi dal provvedimento di concessione.

Si ricorda che, con decreto 24/2018 del commissario delegato per fronteggiare l’emergenza a seguito del crollo del ponte Morandi, era stata definita come Zona Franca Urbana di Genova quell'area che ricomprende i cinque comuni dell’Alta Val Polcevera (Campomorone, Ceranesi, Mignanego, Sant’Olcese e Serra Riccò) e i Municipi Val Polcevera, Centro Ovest, Centro Est, Medio Ponente e Ponente.

La domanda deve essere presentata alla Camera di Commercio di Genova, dal 1 marzo al 31 marzo 2021.

Per approfondire:
https://www.regione.liguria.it/homepage/imprese-e-lavoro/ponte-morandi-zfugenova.html

Banca Carige, Giuseppe Boccuzzi presidente e Paolo Ravà vicepresidente

Super User 22 Febbraio 2021 971 Visite

L’assemblea ordinaria degli azionisti di Banca Carige tenutasi in data odierna, in unica convocazione, ha nominato Giuseppe Boccuzzi presidente e Paolo Ravà vicepresidente dell’attuale Consiglio di Amministrazione, ovvero sino alla data dell’assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

La Dop economy entra nel vocabolario Treccani. L’Olio Dop Riviera Ligure modello di sviluppo del territorio

Super User 18 Febbraio 2021 1093 Visite

Un nuovo riconoscimento per il comparto enogastromico DOP IGP del nostro Paese da parte dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, con l’inserimento della voce ‘Dop economy’ nel Vocabolario Treccani, icona della cultura nazionale. Il termine, introdotto per la prima volta nel 2018 da Fondazione Qualivita in occasione della presentazione annuale dei dati del comparto DOP IGP, rappresenta il sistema economico del comparto agroalimentare e vitivinicolo a Indicazione Geografica, denotando un settore con un forte ruolo nello sviluppo dei distretti agroalimentari del Paese.

Dop economy rappresenta la sintesi del lavoro coordinato di operatori, Consorzi di tutela, istituzioni, comunità locali, che ha una forte rilevanza in termini di valore economico (16,9 miliardi di euro di valore alla produzione per un contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare italiano – Rapporto Ismea-Qualivita 2020), ma anche nell’ambito di processi di sviluppo territoriale in ambiti e settori connessi con l’agroalimentare di origine (turismo, ambiente, cultura, benessere, sociale).

Le imprese del settore e i Consorzi di tutela, anche grazie al supporto di misure pubbliche, da molti anni svolgono un lavoro di promozione e informazione ai consumatori non solo finalizzato a raggiungere obiettivi commerciali, ma teso a diffondere e consolidare la conoscenza, la cultura e il linguaggio delle eccellenze enogastronomiche DOP IGP. Un percorso importante che ha contribuito a imporre definizioni e termini sempre più peculiari in grado di delineare e distinguere il mondo dei prodotti di qualità certificati.

“E’ un passo importante per tutto il settore – commenta Carlo Siffredi, presidente del Consorzio dell’Olio Dop Riviera Ligure – perché suggella il ruolo di volano non solo economico che Dop e Igp hanno per tutto il territorio. Queste filiere hanno infatti un ruolo fondamentale di presidio e difesa di intere comunità. Sono tanti i territori interni, svantaggiati, spesso a rischio di spopolamento  che grazie a tante piccole Dop hanno visto ricreare  i presupposti per far rimanere o far ritornare  giovani e famiglie in molti piccoli paesi. L’Olio Dop Riviera Ligure in questi anni è stato un esempio di come un intero territorio possa riposizionarsi sia dal punto di vista del rilancio di attività diverse che di conseguente aumento del valore del prodotto. Questo neologismo è anche un passo avanti nel rapporto con i consumatori perché, nell’epoca della comunicazione a tutti i livelli, è importante trovare nuovi termini che sappiano spiegare in modo immediato alle persone il valore dei prodotti”.

Il Vocabolario Treccani riporta la definizione nella sezione Neologismi: “Dop economy (Dop-economy, Dop-Economy) loc. s.le f. Segmento della produzione e trasformazione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione a Indicazione geografica, che costituisce una parte importante del valore agroalimentare nazionale”. Si tratta di un neologismo dal forte impatto immediato, composto dall’acronimo DOP e dal sostantivo inglese economy. Per i linguisti è uno pseudoanglicismo, perché il lessema complesso non è rappresentato nella lingua inglese, nella pratica è un costrutto di recente introduzione nella lingua, avallato fin dal suo esordio dai molti titoli dei giornali che lo ripresero perché ben esplicativo e di forte impatto; titoli e riferimenti a Qualivita che sono riportati anche nel vocabolario a supporto della spiegazione.

Consulta il neologismo al link https://www.treccani.it/vocabolario/dop-economy_%28Neologismi%29/ 

“Il sistema normativo europeo sulle DOP IGP ha permesso di delimitare e sviluppare un settore che rappresenta un patrimonio ineguagliabile e la Dop economy italiana esprime la rilevanza di questo modello produttivo in tutta la sua complessità”, dichiara Paolo de Castro, Presidente del Comitato scientifico di Qualivita. “Questo riconoscimento di Treccani promuove la conoscenza di un sistema che esalta il legame tra cibo, territorio, cultura e innovazione, sul quale la politica comunitaria e nazionale devono continuare a puntare”.

“Semplificare il linguaggio, offrire un’interpretazione dei fenomeni accessibile ai consumatori, rendere efficace la comunicazione per valorizzare al meglio il settore delle DOP IGP: questo, da sempre, fa parte dell’attività della Fondazione Qualivita” commenta Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione. “L’inserimento della voce ‘Dop economy’ nel Vocabolario Treccani è un importante riconoscimento di questo lavoro, che promuove ulteriormente la conoscenza delle Indicazioni Geografiche italiane”.

Shipping 4.0, Maresca: “Infrastrutture materiali e immateriali indispensabili per attrarre traffici: Gronda è priorità”

Super User 11 Febbraio 2021 963 Visite

“Se vogliamo che Genova e l’Italia creino traffici, bisogna accelerare sulle infrastrutture materiali essenziali, a partire dalla Gronda, e si proceda in parallelo sulle infrastrutture immateriali, con la completa digitalizzazione delle procedure portuali, e procedure snelle per avere tempi brevi nel sistema dei servizi per gli operatori portuali. Genova è pronta alla sfida: con il nuovo governo ci aspettiamo che finalmente si proceda in questa direzione perché l’economia del mare e in generale di tutti gli ambiti economici hanno bisogno di risposte celeri, al passo con i tempi dell’impresa”. Lo ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico del Comune di Genova Francesco Maresca intervenuto questa mattina alla tavola rotonda “Shipping 4.0: i porti” che ha visto un ampio parterre di relatori dell’Università di Genova, IIt, Start 4.0, Cetena, Assocostieri, Assagenti, Regione Liguria, Autorità di Sistema portuale Mar Ligure occidentale, Snam, Cnr.

“Il confronto tra mondo della ricerca, operatori portuali, industria e istituzioni – ha commentato l’assessore Maresca - si rende, in tempi Covid ancor più che in passato, indispensabile per elaborare una road map efficace di interventi che possano rendere performante Genova come hub portuale e contestualmente efficientare il rapporto con la città. Dalla tavola rotonda è emersa la necessità di una governance che tratti in modo costante i temi della digitalizzazione, delle infrastrutture materiali e immateriali legate alla portualità. Per individuare le priorità degli interventi occorre che si lavori in filiera: il Blue District è il luogo dove auspichiamo possa mettere radici il concetto della collaborazione costruttiva su tutti i temi che coinvolgano l’economia del mare con l’ambizione che Genova si confermi capitale della Blue economy e torni ad attrarre investitori e professionalità”. Shipping 4.0 è la due giorni, in programma oggi e domani, organizzata, ai Magazzini dell'Abbondanza del Genova Blue District, da Promoest in collaborazione con l'Università degli Studi di Genova, Confindustria Genova, Start 4.0 e con il patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, Marina Militare e The Ocean Race. Shipping 4.0 si inserisce all'interno di "Genoa Blue Forum", progetto istituito dal Comune di Genova che riconosce nel mare, nei traffici e nelle attività industriali a esso legate una risorsa vitale e identitaria per il Paese e per la Liguria.

Economia, Toti: “L’industria manifatturiera ha perso 132 miliardi. Draghi abbia la forza di dare al Paese risposte rapide e concrete”

Super User 09 Febbraio 2021 922 Visite

“Alla lotta contro il virus dobbiamo affiancare urgentemente quella contro la crisi economica. Nel nostro Paese il 2020 dell’industria manifatturiera si è chiuso con un calo dei ricavi del 10,2%, 132 miliardi in meno rispetto al 2019, mentre si stima un calo del Pil dell’8,9%. Dati che confermano ancora una volta quello che sosteniamo da settimane: l’Italia non ha bisogno di voli pindarici o di grandi programmi ma di obiettivi precisi, da realizzare in fretta, di poche e semplici riforme da concretizzare entro i prossimi due anni. Come Cambiamo! abbiamo sostenuto fin da subito il Governo Draghi nella speranza che abbia la forza per dare al Paese e agli italiani le risposte che stanno aspettando. Questo deve essere prima di tutto il Governo della ripartenza, una ripartenza rapida, concreta e decisa. L’Italia non ha più tempo”, così scrive il presidente Toti sulla sua pagina Facebook.

 

Efficientamento energetico, parte il 18 febbraio il bando regionale condomini

Super User 08 Febbraio 2021 987 Visite

“Aprirà il 18 febbraio il bando regionale da oltre 1,1 milioni di euro dedicato ai condomini, che consentirà di coprire con contributi a fondo perduto il 65% degli interventi proposti per migliorarne la prestazione energetica”. A ricordarlo è l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti nel corso dell’incontro mattutino in videoconferenza - organizzato da Filse, soggetto attuatore della misura – con gli amministratori.

Si ricorda che l'agevolazione è concessa con il limite massimo di contributo di 60 mila euro, in riferimento alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti, con nuovi impianti dotati di livelli di efficienza maggiori.

“Già nella scorsa legislatura abbiamo dimostrato di credere nell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, investendo oltre 30 milioni di euro. Seguiremo questa strada anche in futuro - aggiunge Benveduti - Per la prima volta nella storia di Regione Liguria, andremo con questo intervento a disporre i condomini di contributi a fondo perduto a copertura di una soglia massima di spesa pari al 65% dell’investimento. Tale somma sarà recuperabile a intervento concluso e non, come nel caso dei fondi nazionali, nell’arco di dieci anni”.

Sono ammissibili a contributo interventi come: la sostituzione (integrale o parziale) di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione o con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza, la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

Le domande di ammissione ad agevolazione devono essere redatte esclusivamente online sul sistema "Bandi on line" dal sito internet Filse, dal 18 febbraio al 30 luglio 2021. La procedura è già disponibile in modalità off-line.

Etichettatura di avvertenza alla salute, parziale retromarcia della Commissione europea sui prodotti vitivinicoli

Super User 04 Febbraio 2021 760 Visite

Dopo la levata di scudi della filiera vitivinicola italiana, la Vice Presidente dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas, ha affermato oggi che “L’ Unione Europea non ha alcuna intenzione di proibire il vino, né di etichettarlo come una sostanza tossica”. La vicenda trae spunto dai contenuti della bozza di comunicazione della Commissione UE "Europe's Beating Cancer Plan" che sarà approvata in vista della “Giornata Mondiale contro il Cancro”: il documento prevedeva, fra l'altro, l'introduzione di etichette di natura allarmistica sui prodotti alcolici, ma anche penalizzazioni per salumi, carni rosse e tabacco con l’obiettivo di ridurne i consumi. La Commissione nella bozza segnalava anche l’arresto dei fondi di promozione e la riduzione di finanziamenti.

“Vigileremo - afferma il Vice Presidente della Regione Liguria e Assessore all’Agricoltura Alessandro Piana – perché da parte dell’Unione Europea non vengano assunte decisioni che possano penalizzare, se non addirittura stigmatizzare, i prodotti che ci connotano nel mondo. Anzi, il vino, se consumato nelle corrette quantità durante i pasti, non solo non rappresenta un pericolo per la salute, ma può apportare benefici. I fiori all’occhiello del comparto agroalimentare, i nostri vini, i nostri salumi, non possono essere paragonati in assoluto a sostanze pericolose per la salute e trattati come i prodotti del tabacco”.

Una necessità, quella di sostenere il made in Italy, da sempre sinonimo di eccellenza e di rigorosi controlli pre e post produzione, a Bruxelles. “Questi comparti pesano in modo sostanziale sul Pil italiano (nel dettaglio l’agroalimentare rappresenta circa un quarto del prodotto interno lordo) -continua il Vice Presidente Piana- e sul fatturato della nostra regione, impensabile svantaggiare i produttori e i posti di lavoro che già hanno subito la crisi di questo ultimo anno a causa della pandemia. Sul piano generale si tratta di difendere le nostre produzioni tradizionali e la dieta mediterranea, da sempre considerata un modello di alimentazione per la varietà degli apporti nutritivi indicati, per l’equilibrio della cosiddetta piramide alimentare e per la salubrità degli alimenti. Non può dare benefici alla salute pubblica la condanna del singolo prodotto, semmai va ricercato uno stile di vita corretto che alterni i diversi alimenti nella dieta quotidiana”.

Blue District: patto tra Comune di Genova, Università, Cnr e Competence Center Start 4.0

Super User 28 Gennaio 2021 1093 Visite

Prende forma il Blue District di Genova. Oggi la giunta comunale di Genova ha deliberato, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico Francesco Maresca, lo schema di protocollo di intesa tra il Comune - capofila del partenariato -, Università di Genova, Cnr e Centro di competenza Start 4.0.

Oggetto dell’intesa: la promozione e l’attuazione di azioni, progetti e programmi nel Blue District, il polo realizzato dal Comune di Genova, all’interno dei Magazzini dell’Abbondanza nel Porto Antico, per lo sviluppo di idee, start up e competenza innovative legate all’economia del mare.

“A poche settimane dall’inaugurazione – spiega l’assessore Maresca – stiamo lavorando per concretizzare la mission con cui è nato il distretto. Il protocollo, di cui oggi abbiamo approvato lo schema di intesa, rappresenta un passaggio essenziale per elaborare una strategia comune con tutti i soggetti, a partire dalle eccellenze del nostro Ateneo e del mondo della ricerca con il Cnr e Compentece Center, per creare quelle connessioni indispensabili allo sviluppo di idee, start up e innovazione dell’economia del mare.

L’obiettivo, ribadito nell’intesa, è di rendere Genova città leader a livello internazionale nella blue economy, un punto di riferimento mondiale per i giovani che vogliano approcciarsi ai mestieri del mare ma anche per imprese e investitori che potranno trovare qui un bagaglio di know how di altissimo livello in tutti gli ambiti professionali legati al mare”. Dalla collaborazione tra Comune, Università, Cnr e Competence Center Start 4.0, discendono le attività indicate nell’intesa per la blue Growth, la ‘crescita blu’ non solo di Genova ma della Liguria attraverso la divulgazione scientifica, progettualità condivisa, trasferimento tecnologico, alta formazione, networking con distretti tecnologici e poli di innovazione, valorizzazione dei programmi di ricerca.

Attività turistiche, “Perso il 95% del fatturato per il lockdown”

Super User 30 Dicembre 2020 893 Visite

Nel 2020 le attività turistiche hanno perso il 95% del fatturato per il lockdown. È quanto emerge dal sondaggio svolto tra i propri iscritti dalle più rappresentative associazioni di categoria – Federagit Confesercenti, Agtl, Alait e Agael – per evidenziare un quadro tanto drammatico quanto, fin qui, ignorato da media e istituzioni. Il coordinamento si è rivolto anche all'assessore regionale Berrino.

Nell’ambito dei vari decreti disposti dal governo per il contrasto alla pandemia, tra i settori più colpiti dalle chiusure e, al contempo, tra i più trascurati mediaticamente, ci sono senza dubbio le professioni turistiche. Per questo le associazioni di categoria più rappresentative a livello regionale – Federagit Confesercenti (guide e accompagnatori turistici), Associazione Guide Turistiche della Liguria (Agtl), Associazione Ligure Accompagnatori e Interpreti Turistici (Alait) e Associazione Guide Ambientali Escursionistiche della Liguria (Agael) – hanno realizzato un sondaggio tra i propri iscritti dal quale emergesse il quadro della situazione.

Quadro che, come era facile prevedere, è drammatico, dato che per il 95% degli intervistati, non c’è mai stata alcuna ripresa significativa dopo il lockdown. Due le cause principali del tracollo: la mancanza di clientela straniera (indicata dal 73% del campione) ed il blocco delle crociere (55%). 

Nonostante qualche timido segnale di ripartenza in estate, oltre il 70% delle prenotazioni per i mesi estivi sono state cancellate e, naturalmente, le nuove prenotazioni sono state pressoché nulle. Ne consegue un calo del fatturato del 97%: praticamente, un azzeramento.

La (poca) clientela superstite è rappresentata soprattutto da italiani (90%) e da una piccola presenza di francesi (6%), olandesi e tedeschi. Ma il 23% degli intervistati ha dichiarato di non aver lavorato affatto, e solo il 24% ha già delle prenotazioni per il 2021, malgrado i tentativi di salvare la propria attività tramite il potenziamento della presenza online, l’adozione di prezzi scontati e altro.

«Abbiamo voluto verificare concretamente la drammaticità della situazione, dopo ormai quasi un anno di inattività forzata, tramite questo sondaggio rivolto specificamente a coloro che esercitano l’attività di guida turistica, accompagnatore turistico o guida ambientale escursionistica in forma esclusiva, e che, quindi, a fronte delle limitazioni agli spostamenti e al turismo, sono stati messi letteralmente in ginocchio, mentre, ad esempio, chi svolge in prevalenza l’attività di docente è stato intaccato dal lockdown in maniera marginale», spiega Antonella Cama, presidente di Federagit Liguria.

Per dare una risposta concreta e il più possibile immediata alle centinaia di colleghi rappresentati, il coordinamento delle associazioni di categoria istituito in primavera si è recentemente rivolto all’assessore regionale al turismo, Giovanni Berrino: «All’assessore – sintetizza la presidente di Federagit – abbiamo evidenziato come le guide professioniste abbiano potuto accedere ai veri aiuti concessi solo in numero parziale, e che sono sempre disponibili a collaborare con l’amministrazione regionale come intermediari di cultura. La partita più importante è però quella dei fondi europei che verranno presto stanziati per il rilancio dell'economia, e che andranno intercettati nella maggior quantità possibile attraverso una cabina di regia condivisa».

 

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