Bisiach ricorda Pertini
Il giornalista Salvatore Giannella ha intervistato per "Sette" il magazine del "Corriere della sera"
il giornalista è storico Gianni Bisiach e gli ha chiesto quale personaggio eleggerebbe eroe del Novecento. E Bisiach non ha avuto dubbi:
"Scelgo Pertini, per la sua personalità straordinaria che era frutto di vari valori virtuosi: l'onestà, il rigore, la dignità, l'affetto da socialista verso la classe lavoratrice, l'amore incondizionato per la libertà e la giustizia sociale. L'aver scritto la sua biografia mi ha fatto conoscere suoi aspetti privati anche dolorosi. Per esempio, lui aveva due fratelli, uno (Pippo) era un fascista e fra loro c'era scontro. Quando Sandro fu condannato all'ergastolo dal tribunale speciale, Pippo si sentì colpevole di quell'ingiusta condanna, e morì di crepacuore. E quando la madre chiese a Mussolini la grazia per lui: "Io ti considero morta, per quello che hai fatto", le scrisse.
Bisiach ha raccontato che il 7 luglio 1978, stava intervistando Pertini per la Rai, si era dimesso Giovanni Leone e si stava cercando il suo successore. Pertini stava partendo per Nizza dove aveva la seconda casa e dove la moglie Carla l'aveva preceduto. Entrò nella stanza una delegazione dei partiti politici "Guarda, sei il nostro candidato al Quirinale". E lui: "Io faccio il presidente solo se mi votano tutti". Prese 832 voti su 995. Pertini pregò Bisiach: "Telefona a Carla e dille di tornare a Roma". La risposta fu: "Digli che se accetta, io lo lascio".
Ha raccontato Bisiach:" Tornai da Pertini e gli dissi: "Guarda che Carla ti lascia". E lui: "Perbacco, non mi può fare questo ricatto. Torni subito e non dica queste fesserie".
Poi lei rientrò e non lasciò mai Sandro. Però non andò mai al Quirinale, non lasciò mai la piccola casa che avevano in Piazza della Fontana di Trevi".
Verissimo. Carla Voltolina, giornalista de "Il Lavoro", non fece mai la First Lady.