Rientri in Forza Italia, Bagnasco tira il freno a mano: “Il partito non è un taxi con le porte aperte”
Proprio nel giorno in cui Antonio Tajani viene proclamato segretario nazionale di Forza Italia, da Roberto Bagnasco, unico parlamentare azzurro eletto in Liguria, arriva un inaspettato distinguo sul tema delle aperture del partito ai moderati.
Durante il congresso, Tajani ha aperto le porte del partito con un grande appello a tutte le forze anche civiche che si riconoscono nel popolarismo europeo, “perché combattano con noi una grande battaglia per costruire la dimora punto di riferimento degli italiani che vogliono una forza seria, credibile, affidabile, responsabile, alla quale affidarsi anche nei momenti di difficoltà”.
L’onorevole Bagnasco, nel post sui social con cui ha condiviso il suo intervento congressuale, sembra però tirare il freno a mano: “apertura a tutti coloro che si riconoscono nei valori del PPE, ma non come un taxi con le porte aperte”.
Già l'estate scorsa (leggi) il deputato rapallese aveva storto il naso a possibili ritorni di fiamma di ex forzisti: “Chi è andato via, come Carfagna, Gelmini, Scajola e Toti, lo ha fatto non per questioni personali o per qualche sgarbo subito, ma perché era in disaccordo con la linea politica. Ecco: questa non cambierà, quindi non vedo come possano rientrare in Forza Italia”.