Diabete, parte la campagna di prevenzione “Una telefonata può salvarti la vista”
“Una telefonata può salvarti la vista” è la campagna di sensibilizzazione del progetto “Occhio al diabete – Non perderti la vista”, lanciata oggi nell’ambito del Protocollo d’intesa, siglato dal Comune di Genova, Regione Liguria, Anci e Università di Genova per la prevenzione delle patologie oculari collegate al diabete.
Il progetto, di cui è promotore il Comitato Macula e capofila istituzionale il Comune di Genova, è in particolare finalizzato alla prevenzione delle complicanze oculari della malattia diabetica con lo screening ambulatoriale, attivato, nella prima fase del progetto, all’interno dell’Irccs San Martino di Genova. È stato attivato dal comitato Macula un apposito numero di telefono (010.2721373 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15), con un operatore dedicato, a cui i 1.800 genovesi diabetici, da almeno 15 anni e che non hanno mai effettuato una visita oculistica in una struttura pubblica, potranno rivolgersi per avere informazioni ed, eventualmente, prenotare uno screening ambulatoriale.
Il Protocollo d’intesa comprende un articolato piano di misure per sensibilizzare i cittadini sulle conseguenze del diabete sulla vista: per intercettare la potenziale platea di genovesi soggetti a complicazioni sulla vista a causa del diabete, saranno affisse locandine informative nelle farmacie e partirà una campagna di affissioni su tutto il territorio comunale.
Il programma di realizzazione di “Occhio al diabete – Non perderti la vista”, come previsto dal Protocollo d’Intesa, ha raccolto l’adesione di alcuni sponsor privati individuati con avviso pubblico a cura del Comitato Macula e degli Enti coinvolti nel progetto.
Raccolti i dati degli screening, i risultati dell’indagine, nel rispetto dell’anonimato, saranno sintetizzati e divulgati dall’Università di Genova tramite la Clinica oculistica del Dipartimento di Neuroscienze, riabilitazione, oftalmologia, genetica e scienze materno-infantili (DINOGMI).
Il progetto “Occhio al diabete – Non perderti la vista”, della durata di 6 mesi, rientra nel programma di educazione a stili di vita sani e di prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, portato avanti dall’amministrazione comunale e in particolare dall’assessorato alla Salute.
«Come sindaco di Genova sono davvero soddisfatto dell’avvio di questo importante progetto di prevenzione sanitaria, ancora di più lo sono come persona perché direttamente interessato a questa patologia in quanto affetto da retinopatia diabetica – dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci - Suggerisco a tutti i genovesi di non trascurarsi e prevenire il più possibile anche aderendo a progetti come questo: se avessi fatto prevenzione al tempo debito avrei evitato molti problemi. Affidiamoci ai consigli e alle cure dei nostri medici che in tanti ci invidiano. Nella nostra città possiamo contare su centri competitivi a livello nazionale in questo settore, non sprechiamo questa occasione».
«Dopo aver affrontato l’emergenza dovuta alla pandemia, con gran parte delle nostre forze destinate alla lotta al Coronavirus, ora è fondamentale concentrare le energie anche per fare prevenzione – spiega il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - Per questo è necessario sensibilizzare i genovesi sull’importanza di questa iniziativa, utile ad intercettare la potenziale platea di soggetti a rischio complicazioni sulla vista a causa del diabete. Regione Liguria ha appoggiato il programma che rientra nel Protocollo d’intesa “Occhio al diabete – non perderti la vista” promuovendo una campagna di sensibilizzazione di una malattia che può essere contrastata grazie ad un semplice controllo».
«L’obiettivo del programma – sottolinea il vicesindaco e assessore alla Salute Massimo Nicolò – è intercettare quei pazienti che in termini probabilistici potrebbero già avere qualche forma di retinopatia diabetica in particolare l’edema maculare diabetico e non avere però ancora disturbi visivi. Il programma serve anche a contrastare il sensibile calo degli accessi alle strutture sanitarie che è stato riscontrato durante l’emergenza pandemica, migliorare la risposta di accoglienza con il potenziamento dei punti di accesso per i punti screening. Sono molto soddisfatto per la risposta ottenuta anche dai soggetti privati che hanno voluto sostenere economicamente questo progetto, consentendo la copertura della campagna di sensibilizzazione e della presenza di un ortottista dedicato a questo particolare screening. Ringrazio ancora una volta il Comitato Macula, un nostro partner ormai consolidato, per l’impegno e il lavoro quotidiani nel contrasto alle maculopatie e alle patologie degli occhi».
«La prevenzione è importantissima – dice Massimo Ligustro, presidente del Comitato Macula – non solo per il mantenimento della qualità di vita, ma anche per il mantenimento del posto di lavoro. Penso alla scadenza della patente, del porto d’armi e all’utilizzo del monitor a lavoro. Bisogna fare di tutto affinché le persone capiscano che bisogna intervenire subito per bloccare la malattia a livello iniziale e mantenere l’indipendenza e i requisiti per poter lavorare».
«Il numero di 1800 persone è realistico – aggiunge Carlo Enrico Traverso, direttore Clinica Oculistica Universitaria Ospedale Policlinico San Martino di Genova – e comprende chi non ha mai fatto un controllo della retina: questo dato non è una buona cosa. Le complicazioni della maculopatia diabetica possono essere completamente silenti e se ce ne accorgiamo solo quando c’è un evidente calo della vista il nostro intervento può essere molto meno efficiente di un controllo preventivo. Non vogliamo terrorizzare i pazienti, ma vogliamo segnalare che il controllo metabolico è sì importante, ma lo è anche il controllo della retina, soprattutto per chi, dalla diagnosi di diabete, non l’ha mai fatto».
«Anci Liguria ha aderito sin da subito al progetto capofilato dal comune di Genova consapevole dell’importanza della prevenzione come arma indispensabile per combattere vecchie e nuove patologie - afferma Alessandra Ferrara, Ufficio di Presidenza Anci Liguria -. Diffonderemo in maniera capillare il protocollo alla totalità dei Comuni liguri, tutti associati in Anci, anche attraverso Federsanità, per creare una sorta di ‘modello Liguria’ apripista in Italia e replicabile nelle altre regioni».