“Poca, o nessuna, voglia di (ri)aprire”
La lettera di Augusto Sartori, ristoratore del Tigullio, iscritto ad Ascom dal 1992.
se le distanze tra tavolo e tavolo saranno di 2 metri o addirittura di più;
se allo stesso tavolo ci dovrà essere almeno un metro di distanza tra i commensali;
se ci sarà l'obbligo di usare posate e bicchieri monouso;
se ci saranno i divisori in plexiglass;
se i dehor non saranno gratuiti e ampliabili;
se le infinite tasse o le varie utenze non saranno sensibilmente ridotte e non solo posticipate;
se non ci saranno crediti agevolati a zero interessi e nel lungo periodo;
se gli affitti non saranno calmierati con un risarcimento da parte dello Stato ai proprietari di casa;
e potrei, dovrei, continuare.
Penso che questo valga anche in larga misura per bar, alberghi, stabilimenti balneari, discoteche e cinema, etc. etc.
Inoltre sono consapevole che tutte le attività commerciali, dai negozi d'abbigliamento alle agenzie di viaggio, avranno drammaticamente seri problemi di sopravvivenza economica, alcune addirittura superiori al comparto della ristorazione.
Infine so che chi ha scelto questi lavori, l'ha fatto anche per il piacere di regalare un momento di gioia e spensieratezza alle persone di questo mondo.
Augusto Sartori
Imprenditore, commerciante, ristoratore
Iscritto ad Ascom dal 1992