Liguria Popolare: sospendere gli effetti dell’atto di protesto
“Le imprese commerciali ed in particolar modo i piccoli negozi di vicinato, anima dei centri storici delle città, al momento degli acquisti delle merci per prassi diffusa rilasciano ai fornitori titoli di credito con scadenza di pagamento nei mesi successivi - afferma il presidente di Liguria Popolare Andrea Costa promotore dell’ordine del giorno sottoscritto anche dai colleghi del gruppo Vittorio Mazza e Gabriele Pisani - per effetto dei decreti governativi moltissime attività commerciali sono state costrette alla chiusura e anche una eventuale riapertura a maggio riscontrerebbe difficoltà enormi a causa delle restrizioni negli spostamenti delle persone, la mancanza di turismo, di eventi, obblighi di distanziamento, mascherine, guanti, ecc”.
“Purtroppo la stagione commerciale-turistico primavera-estate è totalmente pregiudicata e questo comporterà a tutto il comparto ingentissime perdite - proseguono Costa, Mazza e Pisani - e non è giusto far accollare tutta la perdita all’ultimo anello della filiera e cioè al negoziante. Occorre invece, anche per salvaguardare l’equilibrio economico di tutti, che la perdita venga distribuita e condivisa da tutti i partecipanti alla filiera commerciale rivedendo gli accordi commerciali che erano stati stipulati in momenti in cui il mercato era ancora “normale”.
“Il commerciante al dettaglio avendo consegnato titoli di credito, si trova in una posizione di debolezza contrattuale rispetto ai suoi fornitori, che spesso non consente un sereno confronto per realizzare nuovi accordi alla luce delle conseguenze del Covid 19 - prosegue Andrea Costa che in Regione Liguria ricopre il ruolo di Presidente della III Commissione Attività Produttive e lavoro - solo senza la minaccia del “protesto” sarà possibile trovare un accordo dignitoso su prezzi e scadenze di pagamento con i fornitori che hanno in mano i titoli di credito”.
“Il Decreto “Cura Italia” ha esteso a tutto il territorio nazionale la sospensione dei termini per tutti titoli di credito emessi prima dell’ 8 aprile 2020 (con scadenza intercorrente nel periodo 1 marzo -30 aprile) posticipando il pagamento fino al 30 aprile - affermano Costa, Mazza e Pisani – ma le ripercussioni economiche derivanti dal Covid-19 faranno sentire i proprie effetti per tutto l’anno in corso e senza adeguati interventi governativi moltissimi operatori commerciali rischiano di vedersi andare in “protesto” i titoli di credito in scadenza nei prossimi mesi visto e considerato che la ripartenza è ancora da definire e gli effetti di questo procedimento possono compromettere irreversibilmente il futuro di un esercizio commerciale”.
“Chiediamo pertanto al presidente Toti e all’assessore Benveduti - concludono i Consiglieri di Liguria Popolare - di richiedere al Governo un provvedimento finalizzato a sospendere gli effetti giuridici e le conseguenze dell’atto di protesto dei titoli di credito emessi e in scadenza nel periodo 1° gennaio -31 dicembre 2020. Dobbiamo lavorare affinché la rete del commercio al dettaglio sia sostenuta altrimenti rischiamo una raffica di chiusure con conseguente disoccupazione e povertà”.