Esselunga in via Piave, c’è chi dice no
Ieri vi abbiamo parlato della ripartenza dei lavori nel cantiere di Esselunga in via Piave (leggi). Ebbene, oggi ci è arrivata questa lettera del Comitato Benessere Medio Levante che si dice contrario all’apertura del supermercato.
Siamo un gruppo di cittadini residenti a Genova, riuniti nel Comitato Benessere Medio Levante. Vorremmo rispondere alle affermazioni del Governatore Toti (riportate dal Secolo XIX del 15/4/2020 e da Genova 3000) circa la riapertura - immediata!, in situazione ancora di grave epidemia - del cantiere Esselunga in via Piave. Toti afferma di "avere a lungo lottato" per lo sbarco di Esselunga a Genova. Ci sembra che questa sua "lunga lotta" avvenga nel peggior modo e peggior momento possibile.
Modo:
- un altro supermercato in via Piave non risponde ad una reale necessità di punti vendita GDO; esistono già tre (3!) supermercati di media dimensione nel raggio di 300 metri da via Piave. Questi esercizi, tra l'altro, verrebbero messi in crisi dalla concorrenza di un grande punto vendita.
- Il tessuto urbano della via e zone limitrofe non reggerà all'afflusso di traffico generato ex novo dal supermercato; lo snodo Corso Italia-Via Piave presenta già adesso criticità di traffico durante molti periodi di afflussi turistici estivi, di eventi fieristici e sportivi. Nella via e zone limitrofe aumenterebbero l'inquinamento atmosferico, acustico ambientale. I valori immobiliari della zona diminuirebbero di conseguenza.
- L'apertura del supermercato genera molti posti di lavoro, ma non vengono citati dal Governatore i molti posti di lavoro che andranno *perduti* a causa dell'apertura del supermercato: quelli dei negozi di prossimità, che non potranno reggere la concorrenza di un punto di GDO. Tali perdite di posti di lavoro saranno distribuite nel medio periodo; tutta la zona, a negozi chiusi, sarà via via desertificata (quindi, anche meno sicura, oltre che meno vivibile).
Momento:
Ormai tutti comprendiamo che il distanziamento sociale e le misure di sicurezza ci accompagneranno a lungo e che il nostro modo di vivere non sarà più quello di prima.
A questo proposito, appare ancora più incomprensibile la 'lunga lotta' del Governatore per regalare ai cittadini un punto vendita da 1500 metri quadri, con annesso bar-ristorante per altri 500 metri quadri. (E non parliamo dell'urgenza di fare ripartire il cantiere del supermercato, senza dubbio 'opera strategica e prioritaria')
Potremo accedere al supermercato uno per volta, distanziati di m.1,50 l'uno dall'altro. La coda per l'ingresso si snoderà, disciplinata, sino a Boccadasse, a Levante, e sino alla Fiera del Mare, a Ponente. Come implementare il distanziamento sociale, poi, nei due parcheggi del supermercato, per una capienza totale di 215 veicoli e 24 moto? Forse anche le vetture entreranno una alla volta, creando code di chilometri in via Piave, corso Italia e via Rosselli?
Il futuro della GDO è proiettato nella distribuzione a domicilio, proprio per evitare inutili e pericolosi contatti nei negozi. Ma per cosa ha lottato lungamente il nostro Governatore? Per un enorme, inutile supermercato che dovrà comunque rimanere semivuoto in ottemperanza alle norme di distanziamento sociale (stesso discorso per l'annesso bar ristorante).
Noi cittadini del Comitato Benessere Medio Levante ci opporremo fermamente allo 'sbarco' di un grande supermercato in via Piave, pur comprendendo bene quale vittoria politica tale sbarco rappresenti per il Governatore.
Compito di ogni buon governante è lottare per migliorare la qualità di vita dei cittadini, non per peggiorarla.
Governatore Toti, per favore, revisioni la strategia e gli obiettivi finali della sua 'lunga lotta'.
Comitato Benessere Medio Levante