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Cultura

A Genova apre il Museo nazionale dell’emigrazione italiana

Super User 20 Maggio 2022 1178 Visite

Dopo sette anni di lavori è stato inaugurato il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana alla Commenda di Prè, a Genova. È stato trasformato in un luogo non solo di cultura, ma anche di svago, di memoria e di racconto.

La nostra regione, ricorda, attraverso il museo, l'anima di Genova, fatta dalle tante persone che dalle banchine del porto sono partite per andare dall’altra parte del mondo, in terre lontane, a commerciare, a portare la Repubblica Marinara prima, il Regno d’Italia e la Repubblica poi, a costruirsi una vita altrove, tenendo però nel cuore il ricordo di questa città.

Se il Museo Nazionale dell’Emigrazione doveva avere una sede non poteva che essere Genova: la compagnia Rubattino, i grandi transatlantici, il palazzo della Regione che è stato sede di una delle più grandi compagnie di navigazione.

Il museo rappresenta, non solo un luogo di cultura ma di memoria su cui tracciare il futuro, raccoglie la storia, il recupero di un pezzo del centro storico di Genova, un palazzo di straordinaria bellezza e un’area della città, tra il porto e l’abitato, che merita di essere valorizzata.

Il museo dovrà essere costantemente aggiornato nei contenuti, ma si parla di una realtà che vive, che vive di flussi che arriveranno qui riportando questa parte di Genova al centro; tutto questo è stato reso possibile grazie al lavoro di Regione Liguria e di tutti coloro che si sono impegnati affinché il museo prendesse forma il più rapidamente possibile.

La cultura, dunque, ha un immenso valore, è una vera e propria ricchezza; il museo, oltre ad essere una grande attrazione turistica, potrà essere un luogo di riscoperta di realtà poco conosciute e di arricchimento individuale.

Palazzo Rosso, a breve riaprirà una delle collezioni museali più importanti della città

Super User 18 Maggio 2022 1154 Visite

Saranno presto di nuovo aperte alla fruizione del pubblico le collezioni conservate a Palazzo Rosso, inserite all’interno del percorso museale dei Musei di Strada Nuova, insieme con Palazzo Bianco e Palazzo Tursi.

Per la residenza dei Brignole-Sale erano necessari importanti interventi di adeguamento impiantistico e strutturale, ora quasi terminati. Alla imminente riapertura, le sale di uno tra i più importanti e visitati musei della città saranno dotate, dunque, di impianti all’altezza delle nuove necessità tecnologiche delle esposizioni.

I lavori, che hanno adeguato la struttura ai vigenti standard di qualità e sicurezza, sono iniziati alla fine del 2019 e sono stati finanziati grazie al “Patto per Genova” e al sostegno della Compagnia di San Paolo, da sempre vicina al mondo culturale genovese. Di 2,8 milioni l’importo complessivo degli interventi cui ha partecipato anche l’amministrazione comunale per il rifacimento di parte dei serramenti, il restauro di arredi monumentali e la realizzazione di alcuni tendaggi.

I lavori hanno riguardato l’ammodernamento tecnologico e la messa a norma degli impianti (idraulici, meccanici, elettrici e speciali), con adeguamenti necessari per l’utilizzo delle reti informatiche che nei musei moderni permettono di offrire esperienze di visita del tutto differenti rispetto al passato.

In particolare si è proceduto al restauro della Sala della Grotta del secondo piano ammezzato, con l’apertura al pubblico della relativa “alcova”, uno straordinario ambiente che rappresenta un vero e proprio unicum. Restaurata anche la volta della Sala della Primavera affrescata da Gregorio De Ferrari, vero capolavoro della grande decorazione genovese. Il progetto aveva come finalità il ripristino degli impianti nel rispetto assoluto delle caratteristiche storiche del complesso e degli interventi eseguiti negli anni ‘50 ad opera dell’architetto Franco Albini. Sono stati inoltre filologicamente sostituiti gli allestimenti in tessuto 

Per la nuova progettazione degli impianti è stata dedicata particolare attenzione a trovare – d’intesa con la Soprintendenza – soluzioni che non danneggiassero l’apparato decorativo parietale del secondo piano nobile (l’unico affrescato) e i pavimenti di marmo.

Le delicate operazioni di smontaggio per far posto ai cantieri non sono state comunque “integrali”. Nel periodo di chiusura infatti una parte delle collezioni del “Rosso” sono state in ogni caso visibili a genovesi e turisti.

Il percorso di Palazzo Bianco era stato infatti rinnovato per accogliere una preziosa selezione di capolavori di Palazzo Rosso. Infatti nelle sale affacciate sul giardino sono stati esposti i grandi capolavori della collezione, dalla tavola di Palma il Vecchio con la Sacra Conversazione, all’olio su rame di Ludovico Carracci, dipinto a Bologna nel 1602, alle celebri tele di Giovan Francesco Barbieri detto Guercino – la Cleopatra e il Dio Padre con angioletto – e Guido Reni – il San Sebastiano. E poi un prezioso rame di Orazio Gentileschi, la tela con Clorinda libera Olindo e Sofronia dal rogo di Mattia Preti, il Ritratto di Geronima Brignole-Sale con la figlia Aurelia di Anton Van Dyck, e altri quadri di Grechetto e Bernardo Strozzi, come la celeberrima Cuoca, ora in prestito, insieme ad altre opere del museo, alle Scuderie del Quirinale per la grande mostra Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco.

Rolli Days di primavera, oltre 60mila visitatori in un week end

Super User 16 Maggio 2022 1095 Visite

Dopo il grande successo dei Rolli Days di ottobre, che avevano chiuso con ben 41.636 presenze, l’edizione primaverile di questo importante appuntamento genovese supera le aspettative, registrando un trend in netta crescita.

Sono stati infatti 60.112 i visitatori - tra genovesi e turisti, questi ultimi hanno raggiunto il 37 per cento del totale - che tra venerdì 13 e domenica 15 maggio hanno visitato, su prenotazione, i 40 luoghi monumentali aperti (Palazzi dei Rolli, chiese, sacrestie e altre importanti sedi del patrimonio artistico e culturale della città) e hanno partecipato ai concerti, agli eventi collaterali e alle visite guidate, comprese quelle riservate alle persone con disabilità.

Numeri importanti che confermano la qualità dell’evento di valorizzazione del sito Unesco di Genova, sottolineando il ruolo fondamentale dei divulgatori scientifici (84 i professionisti coinvolti provenienti da tutta Italia) e della sinergia costruita con gli enti sul territorio, come la Diocesi, il ministero della Cultura e l’Università. Davvero significativo il ruolo della Galleria di Palazzo Reale, che ha totalizzato circa 5mila presenze.

I visitatori sono stati coinvolti dalla possibilità di vivere l’esperienza di una città barocca, attraverso l’ingresso nelle dimore aristocratiche solitamente chiuse al pubblico e grazie alle mostre diffuse sul territorio: in particolare l’esposizione “La forma della meraviglia” a Palazzo Ducale, con capolavori da tutto il mondo. Un’opportunità che fino al 10 luglio coinvolgerà la città e che è stata il filo conduttore di queste giornate dei Rolli, richiamando visitatori da tutta Europa e assicurandosi un grande consenso anche tra il pubblico dei giovani (il 35 per cento ha meno di 36 anni). Il fascino di questo approfondimento sul barocco genovese ha mostrato la raffinatezza e le enormi ricchezze di questa straordinaria stagione della cultura artistica della nostra città.

Numeri significativi anche sul web: sui canali social del Comune i Rolli Days hanno raggiunto 311.129 utenti, mentre l’evento Facebook è stato visualizzato da 706.401 persone. I clic alle pagine di evento sul sito Visitgenoa.it sono stati oltre 60mila, mentre le impression erogate sono state oltre 6 milioni. Il pubblico femminile ha raggiunto il 60 per cento, quello maschile si è attestato sul 40 per cento.

Le visualizzazioni delle pagine Rolli Days su www.Visitgenoa.it sono state circa 60 mila: da Genova 38 per cento, da Milano 28 per cento, da Torino 4 per cento, da Bologna 3 per cento, da Roma 2 per cento, da Firenze 1,07 per cento.

Premio Paganini, Carusi direttore artistico e Accardo presidente della giuria internazionale

Super User 03 Maggio 2022 1265 Visite

Si è insediato ieri il nuovo comitato del Premio Paganini, presieduto da Giovanni Panebianco. Alla riunione erano presenti Claudio Orazi, sovrintendente del Teatro Carlo Felice, Elvira Bonfanti per Palazzo Ducale, Roberto Tagliamacco, direttore del Conservatorio Niccolò Paganini, Nicola Costa, presidente dell’associazione Giovine Orchestra Genovese e Michele Trenti, presidente dell’associazione Amici di Paganini, che per la prima volta entra a far parte dell’organismo.

Tra i punti all’ordine del giorno, la presentazione delle linee strategiche e programmatiche per il rilancio del premio, l’esame del nuovo regolamento approvato dal Consiglio comunale il 21 aprile scorso e la nomina del nuovo direttore artistico Nazzareno Carusi, che vanta un eccellente curriculum artistico e musicale e fa parte del CdA della Scala di Milano.

Il presidente della giuria internazionale Salvatore Accardo, nel 1958 all’età di 17 anni è stato il primo vincitore assoluto del Premio Paganini, uno tra i più giovani vincitori. In seguito ha collaborato con le più importanti orchestre del mondo. È cittadino onorario di Genova.

'Eroi Interstellari', nasce a Genova il libro che parla dello spazio

Super User 22 Aprile 2022 1929 Visite

Un libro per bambini che può essere letto anche dagli adulti; un libro pieno di aneddoti, storie e curiosità, che racconta la conquista dello spazio in modo divertente ma esatto.

“Eroi Interstellari” è un libro che uscirà a maggio. Il libro, pubblicato dalla casa editrice “L’Orto della Cultura”, è stato scritto dal giornalista genovese Paolo Fizzarotti, con le illustrazioni di Giovanni Mucci. Il volume è destinato a un pubblico di lettori dai 10 anni in su, ma è scritto in uno stile che risulta gradevole anche per chi ha qualche anno di più. Non ci sono fotografie, ma più di cento illustrazioni realizzate con mano magistrale da Mucci.

“Eroi Interstellari” verrà presentato in anteprima domenica 1° maggio durante la manifestazione “PortoImmaginario”: un festival di letteratura per bambini e ragazzi organizzato dalla scrittrice Stella Nosella a Portogruaro (Venezia).
“Eroi Interstellari” nasce sotto una luce spiccatamente genovese: la prefazione infatti è firmata da Franco Malerba, il primo astronauta italiano, che è di Busalla. Con lui firma la presentazione anche Roberto Marcialis, responsabile dell’Area Territoriale di Genova del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. A presentare Eroi Interstellari a Portogruaro sarà invece la piemontese Linda Raimondo, giovane divulgatrice scientifica di Rai Ragazzi e aspirante astronauta. Linda Raimondo è già nell’immaginario dei bambini e dei ragazzi che sperano un giorno di andare nello Spazio. Avete presente infatti lo spot di Amazon ambientato sulla ISS? Beh, è proprio lei ad accogliere i Vip dello spettacolo sulla stazione spaziale internazionale orbitante.“Eroi Interstellari è un libro di divulgazione scientifica appoggiato dal CNR - spiega Stella Nosella, che è anche responsabile dell’area ragazzi alla casa editrice L’orto della Cultura - Malerba, Marcialis e Linda Raimondo sono un tris d’assi che non ha bisogno di presentazioni. Li ringraziamo per avere deciso di aiutarci in questo ambizioso progetto: vogliamo raccontare con parole semplici ma in modo scientificamente esatto la grande epopea della conquista dello Spazio: dai primi lanci a oggi. Vogliamo comunicare ai più giovani questo grande patrimonio di tecnologia e coraggio, ma anche di emozioni.  Abbiamo pensato “Eroi Interstellari” come il manuale che ogni giovane aspirante astronauta deve avere”.

“Documentandomi per la scrittura del libro – spiega l’autore Paolo Fizzarotti – ho scoperto una marea di aneddoti e curiosità molto interessanti e divertenti. Come siamo arrivati lassù? Come si mangia nello spazio? Come ci si lava i denti? Che aspetto hanno i razzi spaziali? Quanti animali sono stati mandati tra le stelle? Perchè ti viene dato un "mattone di mutande"? Quali sono i portafortuna irrinunciabili per gli astronauti? Di cosa sono fatte le tute spaziali? I nostri giovani lettori troveranno tutte queste cose e anche di più. Poi ci sono le storie dei pionieri dello Spazio, cose incredibili. Come quella di Valentina Tereskova, la prima donna nello spazio, che prima di diventare astronauta faceva la sarta. Quella di Walter Schirra, che ha visto Babbo Natale sul Polo Nord; o gli astronauti che hanno fatto sciopero in orbita perché li facevano dormire troppo poco”.

Paolo Fizzarotti è genovese. Giornalista dal 1984, laureato in Storia all’università di Genova con il professore genovese Ferdinando Fasce, ha iniziato a lavorare come giornalista al quotidiano Il Lavoro e poi anche a Radio Babboleo. Nel 1989 è entrato nel gruppo Finegil-Espresso (oggi Gedi GNN), dove si è sempre occupato di cronaca: nera, bianca, giudiziaria, sport. Insieme al disegnatore chiavarese Ivo Milazzo ha creato un graphic novel sulla vita di Baden Powell, fondatore dello scautismo mondiale, e una guida turistica disegnata di Genova intitolata “Superbi Itinerari”. Ha realizzato anche un graphic novel sulla storia del Grande Torino ed è addetto stampa della società Canottieri Argus 1910 di Santa Margherita Ligure.

Superbarocco alle Scuderie del Quirinale, Toti, Bucci e Cavo visitano la mostra con Mattarella

Super User 25 Marzo 2022 1254 Visite

“Oggi è una giornata felice per noi liguri e per il Paese con una mostra che ha una valenza particolare: dimostra che il modello Liguria e il modello Genova nascono moltissimi anni fa. Quando Genova era una grande Repubblica Marinara una delle città più importanti d’Europa, dove fioriva arte, cultura, scienza e commercio. Un futuro che Genova vuole ricostruire e questa mostra è una grande allegoria di quello che il capoluogo ligure sta facendo, per tornare ad essere una capitale del Mediterraneo”. Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Superbarocco, arte a Genova da Rubes a Magnasco”, aperta oggi alle Scuderie del Quirinale a cui ha preso parte anche l'assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo, che raddoppierà domani con l’inaugurazione prevista a Genova a Palazzo Ducale.
“Il barocco con la sua ricchezza figurativa ci dà la percezione plastica di un ritorno alla vita – ha aggiunto Toti – quella vita che il Covid ci ha tolto. Un messaggio quello che arriva dalla mostra, anche per quello che il mondo sta vivendo e che da Roma si estende al capoluogo ligure, dove domani verrà inaugurata a Palazzo Ducale la doppia esposizione sul barocco, e a tutto il Paese”.

“Con grande emozione oggi abbiamo visitato con il Presidente Sergio Mattarella la mostra “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”, ospitata all’interno dei magnifici spazi delle Scuderie del Quirinale, a Roma. E' il primo, grande appuntamento dedicato al Barocco genovese a cui seguirà, domani, l'inaugurazione delle mostre e delle iniziative a Palazzo Ducale. Una splendida occasione di promozione per la nostra città e per le sue ricchezze culturali e artistiche, a livello nazionale e internazionale”. E’ il commendo del sindaco Marco Bucci.

“Una mostra che è un inno a Genova, alla vita, alla libertà. Perché Genova, nel suo secolo d'oro, era una città libera, con più committenti. Libera di esprimersi, di fare nascere più stili (almeno dieci) e così un Barocco Superbo, unico: quello che inizia con il tratto inconfondibile e tondo di Rubens, che passa dai ritratti che fanno scuola di Van Dyck, per arrivare al naturalismo del Grechetto, alla pittura sentimentale di Andrea De Ferrari, a quella più cupa di Orazio De Ferrari e di Luciano Borgone. La luce di Gioacchino Assereto è quasi caravaggesca, Valerio Castello è una scoperta, Domenico Piola e Gregorio De Ferrari sono un vortice di modernità”. Così l’assessore regionale alla Cultura, Ilaria Cavo.
“A osservare tutti questi dipinti anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e non può non venire voglia di scoprire i palazzi che li custodiscono e la città che li ha ispirati. Per questo Genova è protagonista oggi, così come lo sarà domani con la mostra - gemella a quella inaugurata oggi a Roma - che inaugurerà a palazzo Ducale nell'ambito del progetto 'Superbarocco'. Roma e Genova non sono mai state così vicine, unite dall'arte, dalla bellezza, dal senso di modernità”, conclude l’assessore.

L'assessore regionale Ilaria cavo

Cultura, fondi al Teatro Carlo Felice per il sostegno di artisti ucraini in Italia

Super User 22 Marzo 2022 1469 Visite

"Il finanziamento stanziato per le Fondazioni aiuta la cultura ucraina a non fermarsi e consente di portare avanti quei contatti avviati dal nostro Teatro". Così l'assessore alla Cultura e allo Spettacolo Ilaria Cavo commenta il decreto firmato dal ministro Dario Franceschini che destina 2 milioni di euro a 20 fondazioni culturali italiane per la realizzazione di residenze artisti ucraini nei rispettivi settori di attività. Tra questi enti c'è anche il Carlo Felice.

"Spettacoli ucraini nel nostro teatro possono essere un grande segnale di inclusione per i profughi ospitati sul nostro territorio - aggiunge Ilaria Cavo -. È anche con la cultura che si sostiene l'accoglienza e si dà speranza ad una comunità".

"Desidero esprimere il mio plauso per l'iniziativa del ministro Franceschini a sostegno del mondo della cultura ucraino messo in ginocchio dalla guerra - dichiara il Sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova Claudio Orazi - e a favore della ricostruzione del Teatro di Mariupol. La Fondazione Teatro Carlo Felice ha già avviato rapporti e stabilito contatti con i rappresentanti delle maggiori istituzioni culturali e di spettacolo ucraine, inserendo loro significativi contributi nelle prossime stagioni del Teatro, a partire dalla prossima stagione 2022-2023. L'intervento del Mic corrobora la volontà del Teatro di rinsaldare i rapporti gli artisti di una nazione così duramente colpita, la cui vocazione artistica è universalmente riconosciuta e apprezzata, cui vuole dare in questo modo un importante testimonianza di solidarietà".

Scambi culturali tra Genova e Concepción, una delegazione della città cilena all'inaugurazione del Gimyf

Super User 26 Febbraio 2022 1176 Visite

Questa mattina a Palazzo Tursi, il vice sindaco Massimo Nicolò ha incontrato il sindaco di Concepción, Alvaro Ortiz, e il rettore dal dell'Università della città cilena, Carlos Saavedra, in visita a Genova per l’inaugurazione del Genoa International Music Youth Festival, la rassegna giovanile di musica classica organizzata dal Comune in collaborazione con l’Associazione Internazionale delle Culture Unite (Aicu).

Nell’occasione, il direttore artistico del Gimyf Lorenzo Tazzieri e il rettore Carlos Saavedra hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione tra il Festival e l’Università di Concepción.

«Saluto con piacere la firma di questo protocollo di collaborazione, che lancia un ponte culturale tra Genova e Concepción - ha commentato il vice sindaco Massimo Nicolò – La nostra città ha una forte tradizione musicale ed è aperta a progetti e idee, nel segno della divulgazione e della promozione della cultura»

Presente all’incontro anche il project manager del Gimyf Alberto Macrì che, insieme a Tazzieri, lavora in sinergia con la Corporacion Cultural Universidad de Concepción per favorire scambi culturali tra Genova e la città cilena, in particolare nell'organizzazione del Chile Opera Festival in collaborazione col Gimyf.

«È la prima volta che ospitiamo una delegazione così estesa, che copre tanti settori dall’ università alle istituzioni, al mondo musicale, e quindi realizza il nostro obiettivo di aprire il Festival con un evento che rappresenta un ponte fra le culture» ha spiegato Lorenzo Tazzieri.

A margine dell’incontro, una visita alle sale paganiniane e un omaggio musicale del maestro Freddy Varela, primo violino dell’Orchestra Universidad de Concepciòn.

Freddy Varela

Le opere di Giannetto Fieschi esposte a Villa Croce e alla Galleria d’Arte Moderna

Super User 23 Febbraio 2022 1154 Visite

Le mostre Giannetto Fieschi. L’esperienza dell’arte ospitate al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (24 febbraio/30 aprile) e alla Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Nervi (27 febbraio/30 aprile), sono la terza e la quarta tappa del grande progetto espositivo Giannetto Fieschi. Un’esposizione antologica.

Le rassegne, promosse dal Comune di Genova e dall’Archivio Giannetto Fieschi a cura di Andrea B. Del Guercio, vogliono rendere omaggio all’illustre pittore e incisore nato a Zogno nel 1921 e morto a Genova nel 2010.

«L’esercizio della pittura e la sua esaltazione hanno avuto nella nostra città un terreno molto fertile a cominciare da quel Siglo de Oro nel quale il barocco ha visto la sua fioritura. Tantissimi artisti italiani, spagnoli, fiamminghi hanno creato capolavori commissionati da signori locali, mecenati che esaltavano il loro potere e la loro grande ricchezza anche attraverso le opere che ancora fanno di Genova una città d’arte - commenta l’assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso - Giannetto Fieschi  è cresciuto in questo ambiente, si è nutrito di questa linfa del passato e in qualche modo lo ha fatto rivivere attraverso opere visionarie ed eccellenti, che fanno anche da ponte al ritorno della pittura dopo decenni di arte astratta e concettuale. Se alle sue spalle ci sono i grandi capolavori di Rubens, De Ferrari, Van Dick, Strozzi, Caravaggio, davanti a lui e dopo di lui si presenta alla ribalta la pittura figurativa, la Transavanguardia con i suoi Cucchi, Chia, Clemente, De Maria, che hanno portato l’arte italiana in tutto il mondo come solo il futurismo aveva saputo fare nel secolo scorso. Fieschi è stato un grande artista, in qualche modo una figura un po’ isolata nell’ambiente artistico cittadino, tra l’astrazione di Borella e il naturalismo di Sirotti – conclude Grosso - A noi restano le sue opere e a tanti suoi allievi del Liceo artistico e dell’Accademia (alcuni dei quali a loro volta diventati artisti notevoli) sono rimasti gli insegnamenti delle sue lezioni teoriche e delle esercitazioni pratiche sempre elargite con generosa passione».

Il principio espositivo di entrambe le mostre non è il Museo ma la Casa d’Artista secondo una tradizione del Novecento europeo.

«L'obiettivo è stato quello di approfittare non del Museo ma della Casa ipotizzando un vissuto in cui ogni presenza dell’arte possa risultare una stabile realtà – ha spiegato il curatore Andrea B. Del Guercio – L’accesso alla villa segue l'esperienza di un incontro con quel mondo riservato a cui Giannetto Fieschi ha lavorato tutta la sua vita, inseguendo un proprio caleidoscopio emozionale che il suo studio e l’abitazione privata, forse più che le mostre stesse, hanno raccontato».

 

La mostra a Villa Croce 

L'habitat espositivo, oltre 30 dipinti, numerosi disegni, opere grafiche e una selezione di autoscatti, non segue un percorso espressivo cronologico, ma si articola per aree tematiche, diverse per dimensioni e tecniche artistiche, inglobando lungo il percorso frammenti diversi appartenuti ai suoi luoghi. Dalla documentazione fotografica emerge la relazione tra cicli pittorici e quadri appartenuti alla sua collezione - dalla ricca raccolta di crocefissi lignei, di turiboli e di calici d’argento, quadri di devozione e reperti di diverse epoche e stili - collegamenti tra gli arredi antichi e i mobili ridipinti e personalizzati dalla sua figurazione intensa e policroma, e ancora un’accurata selezione di carte incise e di disegni disseminati nella soluzione di una raccolta in forma di quadreria di tutta una vita, dalla stagione giovanile alla maturità.

Nella successione espositiva delle grandi opere si alterna la dimensione verticale con quella orizzontale, permettendo o suggerendo il recupero di quella forma di partecipazione emotiva che la storia dell’arte antica, attraverso Pale d’Altare e Predelle, tra la policromia accesa dell’alto medioevo fino all’estrema dimensione barocca, ci ha insegnato.

Allo sguardo che impatta con le superfici policrome dell’Omaggio a G.Byron del 1951, si alterna la fruizione filologica di una raccolta di carte, di disegni, incisioni e serigrafie; l’archivio lasciato da Giannetto Fieschi ha svelato una ricchezza di documenti difficilmente immaginabile sia nel numero dei fogli che nella ramificazione iconografica, ma anche nelle tecniche e nelle soluzioni formali. 

Una serie di tavoli e di bacheche invadono lo spazio della Casa/Museo, destinate a raccogliere il patrimonio letterario a cui Fieschi ha dedicato grande spazio con numerosi interventi editoriali. Si scopre quanto la parola diventi essa stessa immagine, grazie a un carattere instabile e a una presenza segnica del colore, frutto della rivisitazione della cultura atemporale del libro, dal papiro all'incunabolo, dalla tavoletta babilonese alla pergamena, dall’impianto latino all’italiano volgare al francese.

Significativa, e spesso illuminante, risulta anche la sezione dedicata agli scambi epistolari, dispersi ma poi rintracciati all’interno dell’archivio di Fieschi, tra lo studio e la casa. Qui si è in grado di ricucire i rapporti intercorsi in particolare con la critica del tempo e scoprire ciò che ha determinato, sia la fortuna ma anche quelle forzature che ne hanno condizionato la storia e la sofferta emarginazione degli ultimi anni.

La mostra alla GAM

La Galleria ospita una trentina di dipinti e una collezione di incisioni e di serigrafie, la produzione di opere di più ridotta dimensione e soggetti a cui ha dedicato una mirata attenzione; si raccolgono quadri e opere grafiche che sviluppano cicli tematici quali la Maternità e ancora soggetti racchiusi in una conduzione della pittura che potremmo dire antica e che ci rimanda con il ricordo al grande cavalletto che troneggiava nello studio di vico San Marcellino ed è ora esposto a Villa Croce.

Gli ambienti, raccolti e intimi, permettono di scoprire un autore che accanto alle grandi e spesso polimateriche opere, alle pesanti tavole e ai collages, si rivela segretamente attento al quadro da cavalletto, destinato ad una fruizione sicuramente privata, indicativa di una condizione familiare. Significativa in quest’ottica, è la presenza sul retro della maggior parte di queste opere minori, di dediche personalizzate e titoli appartenenti o collegati, come il Ritratto ma anche i Santi e ancora le numerose Maternità e un patrimonio iconografico antico, per poi raggiungere Mostri, Figure e Animali.

In questo ambito espositivo trova spazio una sezione dedicata alla cartella di serigrafie collegata ad uno degli ultimi grandi cicli pittorici, il Pericolo degli anni 1973/77 ora conservato, su donazione di Fieschi, alla Galleria d’Arte Contemporanea di San Gimignano e al volume sovradimensionato (cm 35x50) del 1979, interamente raccontato da una policroma calligrafia corpo 8, ulteriormente indipendente rispetto a presunti impegni civili.

 

Orario Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce e Galleria di Arte Moderna 

per tutto il mese di febbraio:

da martedì a venerdì h 11/17.30

sabato e domenica h 10/17.30

 

dal mese di marzo:

da martedì a venerdì h 11/18

sabato e domenica ore 12/19

 

Ingresso 

Villa Croce: intero € 5 - ridotto € 3

GAM: intero € 6 - ridotto € 5

 

Per info

Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce - tel. 010 580069

Galleria di Arte Moderna - tel. 010 3726025 – 010 5574739

L'intervista all'assessore Barbara Grosso

La figlia di Paolo Villaggio racconta il papà

Super User 18 Febbraio 2022 1557 Visite

Sabato 19 febbraio, alle 17:30 nel Foyer del Teatro Ivo Chiesa, verrà presentato il libro “Fantozzi dietro le quinte oltre la maschera. La vita (vera) di Paolo Villaggio” edito da Baldini + Castoldi.

L’autrice Elisabetta Villaggio, figlia del celebre attore ed autore genovese, ne traccia un identikit inedito, fra carriera, aneddoti e curiosità: dalla giovinezza genovese con le scorribande nei vicoli insieme all’amico Fabrizio De André agli incontri con la futura moglie Maura nel borgo di Boccadasse, dalla gavetta romana cominciata in uno scantinato di Trastevere ai primi successi televisivi, dalla passione per il cinema di Luis Buñuel ai film fatti con Pupi Avati, Lina Wertmuller, Federico Fellini, dal grande successo internazionale con il personaggio di Ugo Fantozzi, il ragioniere più famoso d’Italia, fino al Leone d’Oro alla carriera, alla mostra del Cinema di Venezia. E poi l’ansia congenita, la timidezza e il cibo come passione e atto di sfogo.

«C’è il racconto di lui partendo dal mio punto di vista, da quando ero una bambina - racconta l’autrice - e poi ci sono tante interviste di persone che hanno lavorato con lui sia come artisti che come tecnici durante le riprese dei vari film di Fantozzi».

Il libro è un memoir privato e un racconto corale che offre un nuovo sguardo sulla persona, sull’uomo e sul padre nascosti dietro alla sua maschera più celebre e amata.

Insieme all’autrice intervengono Ilaria Cavo, assessore alla Cultura di Regione Liguria, Davide Livermore, direttore del Teatro Nazionale di Genova e Margherita Rubino, docente di Drammaturgia dell’Antichità all’Università di Genova.

L’attrice Alice Arcuri leggerà alcuni passaggi del volume.

Loggia di Banchi, le eccezionali scoperte archeologiche saranno aperte al pubblico

Super User 14 Febbraio 2022 1616 Visite

Grazie ad un intervento finanziato dal Ministero della Cultura, promosso dal Segretariato Regionale per la Liguria e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città di Genova e la provincia della Spezia, negli ultimi mesi del 2021 importanti rinvenimenti archeologici sono emersi nel corso dei lavori avviati all’interno della monumentale Loggia dei Banchi per la realizzazione del Museo della Città.

Ancora una volta il Ministero interviene con finanziamenti straordinari per Genova, dimostrando il grande interesse per i suoi musei, la costituenda Casa dei Cantautori e il Museo dell’emigrazione ormai di prossima apertura, oltre che per i suoi monumenti più rappresentativi come la Lanterna e l’Acquedotto Storico.

Il Museo della Città di Genova, fortemente voluto e diretto dal Comune, è finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo; la scelta della sua collocazione al centro del comparto storico medievale, all’interno della monumentale Loggia di Banchi, evidenzia chiaramente il ruolo di fulcro e snodo dei percorsi culturali genovesi che si vuole attribuire a questa nuova realtà espositiva. La scoperta al suo interno di uno straordinario complesso archeologico è stata da subito interpretata come un’eccezionale opportunità di accrescere il potenziale attrattivo del Museo. È stato pertanto immediatamente istituito un tavolo tecnico tra Segretariato, Soprintendenza, Comune, Regione e progettisti incaricati per la definizione di uno specifico Accordo di Valorizzazione tra gli Enti competenti e l’istituzione di un Comitato scientifico per la progettazione del nuovo intervento espositivo.

Prima che il cantiere della Soprintendenza riprenda per completare i lavori di approfondimento e restauro necessari alla musealizzazione del sito, il Ministero della Cultura e il Comune, con la condivisione di Regione Liguria, vogliono offrire la possibilità di ammirare in anteprima questo affascinante spaccato della vita di Genova nel Cinquecento.

«Dagli scavi di cantiere nella Loggia di Banchi è emerso un affascinante sito archeologico. Un vero tesoro custodito nella Genova sotterranea, che i cittadini potranno visitare e apprezzare prima che riprendano le opere per la realizzazione del Museo della Storia della Città, che sarà un luogo iconico di auto rappresentazione urbana, contenitore di un passato ricco di gloria e di spirito di iniziativa. Un posto dove i turisti potranno scoprire chi siamo, mentre i genovesi riscopriranno chi eravamo nel passato, per capire chi vogliamo essere nel futuro» commenta Barbara Grosso, assessore alle Politiche culturali del Comune di Genova.

«Abbiamo creduto subito, lo scorso agosto, al valore di questa scoperta» dichiara Ilaria Cavo, assessore alla Cultura di Regione Liguria «Oggi è importante che si dia una possibilità di godere di questa visione ai cittadini e a coloro che vorranno prenotarsi alle visite che, seppur contingentate, daranno il senso di cosa diventerà questo luogo con la possibilità di vivere la storia di Genova nei secoli dall'età romana ad oggi in una stratificazione unica».

E prosegue: «Ringraziamo il lavoro congiunto di Segretariato Regionale e Soprintendenza per aver sostenuto gli scavi, il Comune di Genova per aver adeguato il progetto del Museo della Città dopo questo straordinario ritrovamento.

Regione Liguria è stata al fianco di questo progetto nei rapporti con il Ministero della Cultura, un Ministero che dimostra un'attenzione speciale per i progetti museali che questa città ha saputo e sa proporre, dalla Casa dei Cantautori al MEI-Museo Emigrazione Italiana fino al Museo della Città: qui, alla Loggia di Banchi ci sarà sicuramente uno sguardo verso l'alto, ma anche verso il basso, a questo percorso straordinario nei secoli per il quale Regione ha dato da subito la disponibilità ad entrare nell'accordo di valorizzazione insieme alla rete dei soggetti coinvolti, il Mic con le sue rappresentanze territoriali, il Comune di Genova e Compagnia di San Paolo».

«La nostra Fondazione opera per valorizzare le identità culturali e creative di ogni territorio e per renderlo più fruibile e attrattivo nei confronti del turismo. Il Museo della Storia di Genova e l’importante recupero della Loggia della Mercanzia rappresentano un’opportunità di crescita sia per la città sia per le persone che la abitano e che lo sceglieranno come spazio in cui far nascere nuove occasioni di conoscenza, di lavoro e di sviluppo. Collocato fra il porto antico e la stazione ferroviaria principale, il Museo è localizzato di fronte alla chiesa di San Pietro in Banchi; già sede di eventi e mostre temporanee, con questo progetto diventerà istituzione culturale cittadina di riferimento» dichiara Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo.

E aggiunge: «E’ con questa convinzione che abbiamo accettato di affiancarci alla Città di Genova nella realizzazione di un bene comune, un Museo, che ne racconti la storia: perché anche le prossime generazioni possano beneficiare di questa ricchezza, perché pensiamo possa essere un elemento identitario per i cittadini e di attrattività per i visitatori, perché – infine - riteniamo sia un’occasione per mostrare come la ridestinazione e recupero di un bene possano creare le condizioni per offrire una visione sostenibile della cultura, da un punto di vista economico e sociale».

 

Il sito verrà aperto al pubblico nelle giornate dal 17 al 19 febbraio, con visite guidate curate dagli archeologi impegnati nei lavori.

Lunedì 14 febbraio, ore 12.00, presso il cantiere della Loggia di Banchi si è svolta la conferenza stampa indetta dal Ministero della Cultura allo scopo di illustrare i contenuti dell’iniziativa.

Ad oggi il cantiere di scavo condotto dalla Soprintendenza ha messo in evidenza due isolati della città medievale, sepolti al momento della costruzione della Loggia nel 1595, separati da vicoli e fiancheggiati da un’antica strada, corrispondente all’attuale via degli Orefici. L’eccezionalità del rinvenimento consiste nello straordinario stato di conservazione degli ambienti, sigillati al momento dell’abbandono: una bottega e un fondaco, conservato con elevati che superano i 3 m di altezza. Al loro interno le strutture di approvvigionamento idrico (condutture, canalizzazioni, pozzi e cisterne) e gli apprestamenti per le attività commerciali e artigianali (banconi che sostenevano tavolati di lavoro e di stoccaggio delle merci). La lettura delle stratigrafie murarie consente di valutare come il primo impianto medievale possa risalire già alla metà del XII secolo, cui seguirono successive modifiche e ristrutturazioni fin quasi al momento della demolizione alla fine del ‘500.

La ricerca d’archivio, ancora in corso, ha consentito di individuare la proprietà degli immobili appartenente ad antichi gruppi nobiliari (gli Usodimare, i De Nigro e gli Imperiale), e ricostruire la maglia insediativa di questo specifico settore della città, centro della vita economica e finanziaria, con le attività dei notai, dei cambi valuta e le vendite pubbliche all’asta, tra cui le famose compere del Banco di S. Giorgio.

La Soprintendenza sarà impegnata nella prosecuzione delle indagini archeologiche, negli ulteriori studi e nelle opere di restauro anche nei primi mesi del 2022, per agevolare, insieme al Comune, l’affinamento di ipotesi progettuali che permettano di salvaguardare e rendere fruibile questa nuova affascinate area archeologica all’interno del percorso del Museo. Per la realizzazione della campagna diagnostica, finalizzata alla determinazione dello stato conservativo, ci si avvarrà anche della collaborazione dei laboratori scientifici dell’ARPAL – Azienda Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure.

Si tratta di un sito medievale di grande valore, collocato in un contesto urbano eccezionale, che lascia presagire ulteriori nuove e interessanti scoperte che permetteranno di arricchire la storia della città nelle epoche più remote: dagli scavi emergono infatti le prime strutture e i livelli di vita di epoca romana, ricchissimi di frammenti di anfore provenienti dalle navi che attraccavano in porto, testimonianza preziosa di come la zona di Banchi attraverso i secoli abbia svolto il fondamentale ruolo di crocevia strategico tra il porto e la città.

Visite ogni 30 minuti.

giovedì 17 e venerdì 18 febbraio: 14.30 – 15.00 – 15.30 – 16.00 –16.30

sabato 19 febbraio: 10:00 – 10:30 – 11:00 – 11:30 – 12:00

Numero massimo di partecipanti per turno di visita: 10.

LOGGIA DI BANCHI | Ingresso da Piazza Senarega

 

INGRESSO GRATUITO CON PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:

cell. 3351278679 (anche WhatsApp) o email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

NECESSARIO SUPER GREEN-PASS (DECRETO-LEGGE 30/12/2021, n. 229 G.U del 30/12/2021 Misure urgenti per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria).

L'assessore comunale alla Cultura Barbara Grosso

Pasolini e il passaggio dalla società contadina all’omologazione consumistica

Super User 18 Gennaio 2022 1871 Visite

Pierpaolo Pasolini fu un intellettuale poliedrico. Oltre che scrittore, poeta, regista, drammaturgo fu anche sociologo e antropologo.

Al Pasolini attento osservatore della grande trasformazione che investì l’Italia dagli anni Cinquanta è dedicato il ciclo di incontri che inizia mercoledì 19 gennaio.

Paolo Giovannini e Filippo Buccarelli, parleranno a partire dalle ore 17.30 sul tema “Italia in trasformazione: la lettura antropologica di Pasolini”. L’appuntamento è in Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale.

La rassegna, curata da Luisa Stagi e organizzata in collaborazione con Università degli Studi di Genova, è collegata alla mostra Pier Paolo Pasolini. Non mi lascio commuovere dalle fotografie in corso nella Loggia degli Abati di Palazzo Ducale

La grande trasformazione cui assistette Pasolini fu il passaggio radicale e repentino da una società-contadina a una nuova modalità produttiva, a nuovi stili di vita, a nuovi valori e orientamenti culturali.

Pasolini si schierò contro il travolgente processo di omologazione sociale e culturale che ha il suo centro nel consumismo come fenomeno di massa universale, un processo che ha cancellato le tradizioni, disperso e annientato enormi patrimoni culturali.

Il ciclo proseguirà con il seguente calendario: 

- 26 gennaio – Luca Caminati e Giovanna Trento, Pasolini per l'Africa

- 2 febbraio – Francesco Pivetta e Luisa Stagi, Ogni diritto è crudele

- 9 febbraio – Alfonso Amendola e Ercole Giap Parini, Non lasciamo che uccidano i poeti”. Produzione culturale, società, conoscenza e lavoro intellettuale in Pier Paolo Pasolini 

Nel rispetto delle norme vigenti per accedere alla sala è richiesto il Green Pass rafforzato verificato attraverso la app nazionale Verifica C19. Obbligo di mascherina FFP2.
Tutti gli incontri potranno essere seguiti, oltre che in presenza, anche in diretta streaming sul canale youtube della Fondazione per la Cultura (www.youtube.com/c/PalazzoDucale )

Nasce ‘Genova in salotto’, il nuovo spazio dove socializzare e conversare di cultura

Super User 15 Dicembre 2021 3023 Visite

Il Covid non solo attenta alla nostra salute, alla nostra vita e alle nostre attività economiche ma si è insinuato in una delle abitudini più radicate nella nostra cultura di esseri umani: la socialità.

Oggi più che mai c'è, quindi, bisogno di ricostruire relazioni sociali, fondamentali per l'essenza dell'individuo, perché confrontarsi digitalmente non è uguale a interagire di persona.

Con questo spirito è nato "Genova in salotto”, il nuovo format che si pone come scopo quello di ricreare uno spazio sul modello dei salotti di una volta, in cui tornare a riunirsi per socializzare e conversare prendendo ispirazione dai diciassette obiettivi proposti dall'Agenda 2030 dell'ONU, da raggiungere per costruire un mondo diverso e dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico.

La tradizione di riunire una comunità di amanti della cultura in un unico ambiente è antichissima: nacque nell'antica Grecia come symposion, venne importata nel mondo romano e continuò nelle epoche successive. Nel 1700 ebbero inizio in Francia i famosi caffè filosofici e videro tra i maggiori conversatori dell’epoca Diderot, Montesquieu, Rousseau e Voltaire. La consuetudine si sviluppò anche in Italia, basti ricordare il Salotto Pietro Verri a Milano, frequentato, tra gli altri, da Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi, Giovanni Berchet.

Spesso, però, la conduzione di un salotto è stata anche un modo per influire sulla formazione dell'opinione pubblica e sulla fruizione della cultura. "Genova in salotto" vuole essere uno spazio aperto e accogliente dove conversare su argomenti legati all'attualità culturale. Da cui congedarsi con la sensazione di "essersi sentiti a casa".

L'iniziativa è stata promossa da Loredana Trestin, curatrice e manager d'arte, che ha anche messo a disposizione lo spazio di CAD (Creativity Art Design). lo showroom di arte, creatività e design ubicato al primo piano del prestigioso palazzo Saluzzo dei Rolli, a pochi passi dal Duomo, nel cuore della città. Insieme a lei, Banca Generali Spa, nella persona dell'executive consultant Fulvio Antonio Risso, e il Gruppo Gabetti - Santandrea Luxury Houses, nelle persone del Relationship Manager e direttore per la Liguria, Cristiano Tommasini e della Brand Ambassador Gigliola Piciocchi D'altronde, chi meglio di loro può essere portatore del concetto di “salotto” che è per eccellenza il cuore della "casa"?

Al primo incontro, tenutosi nel pieno rispetto della sicurezza anti-Covid e dedicato all'Obiettivo dell'Agenda 2030 sull'emancipazione delle donne e delle ragazze nel mondo, hanno partecipato rappresentanti di spicco nell’ambito dell'arte, della creatività, della musica, del settore giuridico che hanno condiviso la propria conoscenza con i presenti. Assente giustificata, per un impegno improvviso, Gianna Schelotto, rinomata psicologa specializzata in terapia della coppia nonché saggista e giornalista, che ha, però, già assicurato il suo prezioso contributo in uno dei prossimi eventi.
Il feedback è stato più che positivo, sono emerse idee costruttive per i prossimi appuntamenti e, se le aspettative saranno mantenute, come è molto probabile che avverrà, c'è da scommettere che essere invitati a partecipare ai prossimi incontri diventerà molto ambito.

Cultura, Piana: “Un milione di euro per il Museo di Storia naturale Doria”

Super User 15 Dicembre 2021 1363 Visite

“Grazie alla Lega in arrivo in Liguria un milione e 560 mila euro dal Fondo cultura. Si tratta di un milione di euro per Genova, 100mila euro per Sarzana e oltre 460mila euro per Pontedassio messi in campo dal Ministero della Cultura per investimenti e altri interventi che vanno dalla tutela alla conservazione, al restauro alla digitalizzazione del patrimonio culturale della Liguria. Un importante risultato ottenuto anche grazie al proficuo lavoro del nostro sottosegretario Lucia Borgonzoni, che ha ascoltato le richieste degli amministratori liguri. A Genova i fondi saranno destinati in particolare per il Museo civico di Storia naturale Giacomo Doria, che durante l’alluvione del 2014 fu invaso da acqua e fango fino a tre metri e mezzo d’altezza: un patrimonio di conoscenza di altissimo valore da non perdere, che peraltro è di grande attualità e utilità nella difesa dell'ambiente della biodiversità. A Sarzana per la realizzazione di un progetto per la valorizzazione dell’Archivio storico comunale. A Pontedassio per il nuovo Museo nazionale delle paste alimentari”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale della Lega e presidente della III commissione Cultura Alessio Piana.

Porto antico, inaugurata la mostra ‘Andy Icona Pop’

Super User 19 Novembre 2021 1467 Visite

Ha preso il via oggi a Genova, nei Magazzini del Cotone al Porto Antico di Genova, la Mostra “Andy Icona Pop” dedicata alla figura e all’opera di Andy Warhol. Curata da Edoardo Falcioni e prodotta da “Navigare srl” con il patrocinio della Regione Liguria e di Genova More ThanThis, la grande esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 27 marzo 2022. 

Al vernissage hanno preso parte Red Ronnie, curatore della parte musicale della mostra, l’assessore al marketing e allo sviluppo territoriale del Comune di Genova Laura Gaggero e il presidente di Porto Antico di Genova Spa Mauro Ferrando.

“Genova e la Liguria – è stato il saluto inviato dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - si confermano ancora una volta location di esposizioni di grande fascino e interesse. La mostra dedicata al grande Andy Warhol getta uno sguardo sulla produzione artistica di questo protagonista assoluto dell’arte del XX secolo, ma anche sul rapporto della pop art con un altro elemento cardine del ‘900 come la musica: un’occasione da non perdere per tutti gli amanti dell’arte. Un appuntamento – prosegue – che va a potenziare l’attrattività della nostra regione, arricchendo la già vasta offerta turistica e artistica della Liguria, terra capace di unire cultura e arte, mare ed entroterra, splendidi paesaggi, enogastronomia e tradizioni”.

«Andy Warhol, re della Pop Art arriva al Porto antico, con una straordinaria mostra che celebra la sua genialità. Andy icona pop sarà un’esperienza unica e tutta da vivere, che sicuramente riscuoterà un grande successo tra i genovesi e i visitatori – commenta l’assessore al Turismo e Marketing territoriale Laura Gaggero - A questo proposito, nell’ottica di un’offerta turistica integrata e sempre più efficace, ai possessori del biglietto della mostra verrà riconosciuto uno sconto sul Genova City Pass e sulle visite guidate curate dal Comune di Genova. Gli IAT al Porto Antico, in via Garibaldi e all’aeroporto sono a disposizione dei turisti per tutte le informazioni necessarie. Inoltre, fino al 20 dicembre, sarà possibile usufruire della promozione Cogli l’Attimo, con cui il Comune omaggia la seconda notte di pernottamento nelle strutture convenzionate e un City pass con tante esperienze turistiche».

Tra i pezzi più curiosi, e sicuramente raramente visti prima d’ora, la serie di copertine di Interview dedicate ai grandi personaggi dello spettacolo degli anni ’80, da John Travolta a Liza Minelli, la storica copertina di “Jazz” di Loredana Berté, una giovane Caroline di Monaco immortalata per Vogue e le polaroid dei grandi della moda, da Giorgio Armani a Jean Paul Gautier, da Gianni Versace a Valentino e del mondo dell’arte e della musica, da Keith Haring a Yoko Ono.  E poi ancora dai Beatles ai Rolling Stones, i Duran Duran e Boy George e l’intramontabile Grace Jones. Tra le immagini più intriganti, i ritratti fotografici di Warhol “en travesti”, una inedita incursione del grande artista nell’universo pop delle “drag queen”. 

La mostra è aperta sette giorni su sette, i biglietti si possono acquistare on line sui circuiti etes.it e ticketone.it oppure direttamente alla biglietteria della mostra; gli orari saranno dalle ore 09,30 alle 20,30 dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica, compreso i festivi, dalle ore 09,30 alle 21,00 orario continuato (la biglietteria si ferma un’ora prima dell’orario di chiusura) Tel. + (39) 351/9691405 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Andy icona pop al Porto Antico di Genova

Super User 19 Novembre 2021 1323 Visite

Apre i battenti oggi, venerdì 19 novembre, con il vernissage in programma alle ore 11.00 al Porto Antico di Genova, presso i Magazzini del Cotone, la Mostra “Andy Icona Pop” dedicata alla figura e all’opera di Andy Warhol. Curata da Edoardo Falcioni e prodotta da “Navigare srl” con il patrocinio della Regione Liguria e di GenovaMoreThanThis, la grande esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 27 marzo 2022. 

Si tratta di un percorso espositivo interamente dedicato all’artista che meglio di ogni altro è riuscito a rappresentare la sua epoca e a rispecchiare i gusti della propria generazione. In ogni opera esposta si cela una profonda riflessione sul ruolo dell’artista al tempo di una società dai consumi massificati in cui si assistette progressivamente alla trasformazione dei cittadini in consumatori. Warhol si dedicò anima e corpo alla creazione di uno spazio autonomo chiamato “The Factory”. In questo ambiente, ricostruito meticolosamente in ogni dettaglio all’interno del percorso espositivo della Mostra, Andy riuscì a crescere e prosperare senza dover ricorrere ad alcun mercante d’arte.  Non una semplice galleria, il cui concetto risultava ormai superato, ma una fabbrica tutta sua dove poter produrre ogni genere di cosa.

 “La rivoluzione warholiana – scrive nel Catalogo, Edoardo Falcioni, curatore della Mostra - non si è limitata solo ad innovare ciò che veniva rappresentato sulla tela, ma è arrivata a modernizzare completamente persino il modo stesso di fare arte, ossia la tecnica con cui venivano realizzate le opere. La ripetizione e la rielaborazione delle immagini di beni di consumo industriale e di icone ha infatti comportato l’adozione di tecniche di serializzazione, che resero così Warhol più simile ad una macchina piuttosto che ad un artista, coerentemente a quello che era uno dei suoi principali desideri: “La ragione per cui dipingo in questo modo è che voglio essere una macchina. Tutto quello che faccio, come una macchina, è ciò che voglio fare”. 

Consulente per la parte musicale della Mostra “Andy Icona Pop” è il critico e giornalista musicale Red Ronnie.

“La Musica è sempre stata un vettore di emozioni importantissimo, determinante. – dice Red Ronnie. - Andy Warhol lo sapeva bene. Lui, che ancora squattrinato, nel 1949 aveva iniziato la carriera disegnando copertine di dischi per la Columbia Records, come “A program for Mexican music” o di artisti jazz come Kenny Burrell o Thelonious Monk. A metà degli anni ’60 Andy è già un artista famoso. Ma lui sa che la musica gli può dare un ulteriore impulso proiettandolo in un mondo che amplifica tutto ciò che tocca. Potrebbe approcciare qualsiasi artista famoso. Ma è lui a voler essere il protagonista. Quindi ha bisogno di scommettere su qualcuno che non ha successo, per dimostrare che è lui ad essere l’Artista”.

Per Navigare srl, è il produttore Salvatore Lacagnina a ribadire che si tratta di una Mostra unica; “Una straordinaria occasione per visitare una esposizione dove la multimedialità si sposa con opere originali in grado di affascinare e stupire gli amanti della Pop Art”.

"Ospitare la mostra “Andy Icona Pop” nei Magazzini del Cotone – ha sottolineato il presidente di Porto Antico di Genova Mauro Ferrando - è il segno della vitalità culturale dell’area e della sua capacità di attrarre eventi di portata nazionale. Il taglio interattivo e interculturale che gli organizzatori di Navigare hanno voluto imprimere all’esposizione sarà certamente apprezzato dai cultori dell’artista e anche dal pubblico più giovane. 

La mostra sarà aperta tutti i giorni, i biglietti si potranno acquistare on line sul circuito etes.it oppure alla biglietteria della mostra gli orari saranno dalle ore 09,30 alle 20,30 dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica, compreso i festivi, dalle ore 09,30 alle 21,00 orario continuato aperti tutti i giorni (la biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura) Tel. + (39) 351/9691405 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“Riviera Capitale”, il libro di Mauro Boccaccio sarà presentato a Palazzo Ducale

Super User 18 Novembre 2021 1687 Visite

Lunedì 22 novembre, alle ore 12:00, presso la Casa di Luzzati a Palazzo Ducale, sarà presentato il libro “Riviera Capitale” di Mauro Boccaccio, giornalista di importanti testate nazionali e personaggio noto nel mondo istituzionale per aver guidato a lungo l’ufficio stampa della Regione Liguria.

L’incontro verrà introdotto dal poliedrico (giornalista, scrittore, conduttore televisivo e attore) Bruno Gambarotta. 

Come si preparano il Tigullio, la Riviera e l’entroterra a vincere la corsa per diventare Capitale Italiana della Cultura 2024? Che cosa troveremo al primo posto delle agende e dei cronoprogrammi degli esperti? La risposta non è nelle pagine di Riviera Capitale. In questo instant book Mauro Boccaccio racconta storie, progetti e idee, alcune rimaste scritte su quaderni e taccuini, altre invece realizzate con Maura Ferrari. Appunti sparsi, sparpagliati, ritrovati, raccolti anche dopo anni e riordinati pazientemente, fra tanti personaggi e luoghi diversi. La curiosa fotografia di un Tigullio che ha comunque le carte in regola per lavorare e guardare avanti.

Montale come critico musicale: convegno al Carlo Felice

Super User 07 Novembre 2021 1452 Visite

Non solo poeta: Eugenio Montale era anche critico musicale. Ne parleranno al Carlo Felice i critici Enrico Girardi del Corriere della Sera e Angelo Foletto de La Repubblica; uno storico della letteratura, Luca Carlo Rossi (Università degli Studi di Bergamo); un celebre direttore d’orchestra, Donato Renzetti. Si parlerà di Montale nella sua veste di critico musicale, dapprima per il Corriere d’informazione e poi per il Corriere della Sera. Oltre a offrire un’analisi sull’originalità del contributo di Montale al giornalismo culturale, si potrà riflettere sull’evoluzione della critica musicale dai tempi di Montale a oggi.

«Il convegno, organizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera -  dichiara il Sovrintendente Claudio Orazi - ci permette di riscoprire in tutta la sua complessità la figura di Eugenio Montale, uomo dall’indole pacata ma dalle forti passioni: in primo luogo la poesia, la letteratura ma anche il giornalismo e la musica. Tratteggiare il ruolo fondamentale da egli assunto, in veste di critico musicale in particolare, permette di comprendere l’importanza della figura del critico nella definizione della nostra identità culturale.  In questa prospettiva, il Teatro Carlo Felice desidera manifestare il suo pieno appoggio alla critica musicale, quale funzione di fondamentale importanza socio culturale».

«La Fondazione Corriere della Sera – afferma il suo Presidente, Piergaetano Marchetti - è lieta di poter contribuire a questa iniziativa promossa dal Teatro Carlo Felice di Genova che intende celebrare l’attività di una delle più importanti firme del Corriere. Parlare di grandi firme nel caso di Eugenio Montale è certamente riduttivo, ma ci piace ricordare come il grande poeta, assunto al Corriere nel dopoguerra con la semplice qualifica di redattore ordinario, seppe svolgere con cura ogni compito assegnatogli, passando dalla cronaca alla critica letteraria, dalle novelle alle traduzioni e riuscendo anche a trovare modo di scrivere di musica, una passione coltivata sin dalla gioventù. E la sua attività di critico musicale, che in questo incontro sarà esaminato da illustri studiosi e da un grande Direttore d’orchestra, fu una delle caratteristiche tra le più originali della sua attività al Corriere».

EUGENIO MONTALE E LA CRITICA MUSICALE
Martedì 16 novembre 2021, ore 18.00
Teatro Carlo Felice, Genova - Primo Foyer

Paolo Fizzarotti

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