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Si poteva salvare il cucciolo di orca?

Sabina Airoldi

“Ma perché non hanno preso e salvato il cucciolo di orca quando era ancora vivo?” E’ la domanda che si sono posti in molti in questi giorni, vedendo il piccolo cetaceo agonizzante al largo di Pra’. Abbiamo girato l'interrogativo ad una esperta: Sabina Airoldi, responsabile delle ricerche dell'Istituto Tethys nel Santuario Pelagos.
“In casi come questo ci si trova impotenti. Bisognerebbe sottrarre un piccolo ancora vivo alla madre, posto che ci si riesca, decidendo a priori che quella sia l'unica possibilità di salvezza, catturarlo, con tutti i rischi che muoia durante la cattura, portarlo in una struttura, cosa al momento non consentita dall'attuale legislazione, tentare di nutrirlo a forza e di curarlo con prelievi e cure in un ambiente a lui sconosciuto, senza la mamma e gli altri individui di riferimento. E se mai si salvasse, che vita farebbe in una vasca un animale nato in mare? Io ho la mia risposta, a voi la vostra”.

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