Amministrative, Brusoni: “La candidata del Pd dimostra di non conoscere le regole della pubblica amministrazione”

Marta Brusoni - Silvia Salis
“Fra le tante sciocchezze o per dirla alla genovese ‘belinate’ affermate dalla candidata del Pd, che non vive e non lavora a Genova, né dimostra di conoscere dinamiche e regole della pubblica amministrazione, le ultime sono quelle relative alle presunte ‘esternalizzazioni’ e all'introduzione del ‘salario minimo di 9 euro l’ora' per i lavoratori dei servizi in appalto del Comune, da lei proposto. Per quanto riguarda il primo punto, lei c’era al recente incontro Comune-sindacati? Io non l’ho proprio vista”. Lo ha dichiarato l’assessore comunale al Personale e Servizi civici Marta Brusoni (Lega).
“Il centrodestra - prosegue l’assessore - ha attuato un piano di riorganizzazione volto all’efficienza e a non aumentare i carichi di lavoro. Inoltre, ci siamo impegnati a rallentare i vincoli e abbiamo attuato le progressioni verticali proprio per valorizzare i dipendenti interni. Non abbiamo parlato di ‘esternalizzazioni’, ma in talune situazioni abbiamo dato appalti per garantire migliore cultura e più ampi servizi ai genovesi, come da loro richiesto. Per esempio, abbiamo aperto le biblioteche la domenica, in primis la Berio in Centro città, perché soprattutto i giovani ce lo hanno chiesto. In ogni caso, nei vari processi di sviluppo e di migliore organizzazione abbiamo coinvolto i sindacati, senza fare alcuna imposizione, trovando giuste soluzioni. E quindi coinvolgeremo sempre di più i rappresentanti dei lavoratori. Per quanto riguarda il secondo punto, come ha ben spiegato il nostro candidato sindaco Pietro Piciocchi, la retribuzione oraria è già più alta dei ‘9 euro’, che vorrebbe dare la candidata del Pd introducendo il ‘lavoro povero’, perché è vincolata a quella stabilita dalla contrattazione collettiva: attualmente si oscilla, in base ai livelli, da un minimo di 14,04 euro a 35,21 euro”.
“Pure in questo caso, la candidata del Pd ha dimostrato di non conoscere la materia e di non essere in grado nemmeno di documentarsi prima di fare talune pubbliche affermazioni dicendo sciocchezze. Figuriamoci di amministrare una grande Città come Genova”, conclude Brusoni.